Il quesito è ricorrente. Ne ho parlato una prima volta riprendendo pari pari la domanda * e in seguito il tema dei nipoti (effettivamente) maleducati è stato più volte ripreso. Anche questa nonna afferma recisa: non mi piace come viene educata mia nipote. Potrebbe essere una sua impressione o pregiudizio, come ho provato a spiegare nell’articolo citato, ma facciamo conto che abbia ragione. Se i genitori della piccola commettono palesi errori educativi, lei, la nonna, può intervenire per correggere, migliorare la situazione?
Premesso (giova ripeterlo!) che il compito dei nonni è quello di risolvere i conflitti e non di acuirli, la risposta è ovviamente negativa. Le scelte educative competono ai genitori, i nonni debbono mostrarsi rispettosi della loro autonomia e non hanno il diritto di intervenire (salvo casi gravissimi, tipo maltrattamenti o peggio) perché svolgono un ruolo affettivo diverso, anch’esso importante per la crescita del bambino. Al massimo possono esprimere, se richiesti, pacati consigli.
Tuttavia molti nipoti vengono affidati ai nonni. Per necessità: la (cattiva ) politica familiare del nostro paese non incoraggia ad avere figli (l’ indice di natalità è infatti assai basso: il penultimo, se ben ricordo, tra i paesi comunitari) e senza l’assistenza dei propri genitori tante coppie non potrebbero permetterseli. E’ opportuno introdurre dei distinguo tra la cura limitata dei piccoli, come l’accompagnamento a scuola e l’ospitalità occasionale, e la vicinanza quotidiana, protratta magari per molte ore, quando – è il caso più frequente- entrambi i genitori lavorano.
Se i nipoti trascorrono gran parte della giornata con i nonni, è inevitabile che questi si trovino a surrogare i genitori in varie occasioni e debbano, piuttosto che concedere, viziare e indulgere (le caratteristiche della “nonnità”) correggere e proibire. Per evitare che la doppia autorità crei confusione e rechi danno ai bambini è fondamentale che i nonni non si pongano mai in contrasto con i principi educativi dei genitori e riprendano all’istante il proprio ruolo quando mamma e/o papà sono presenti.
Può però accadere, è il caso della nonna in apertura, che i principi in questione non siano affatto condivisi (genitori lassisti, nonni severi o viceversa). Il mio parere è piuttosto drastico: occorre fare chiarezza prima di affidare/accettare l’accudimento, senza ipocrisia e senza rigidità esagerate. La nonna non finga di essere d’accordo con la mamma fautrice di orari regolari per i pasti e il sonno (che non rispetterà) pur di “appropriarsi” dell’amato pargoletto. I genitori non redarguiscano con asprezza i nonni (impegnati a loro favore) per ogni insignificante scostamento dalla routine stabilita.
Per imparare a essere genitori e per imparare a essere nonni ci vuole tempo; soprattutto è indispensabile che entrambi rispettino i confini dell’altro. Ma se i contrasti sono frequenti e le posizioni non appiano conciliabili, meglio rinunciare -sia pure con sacrificio- alla collaborazione continuativa dei nonni.
*https://virginialess.wordpress.com/2012/05/03/se-il-nipote-viene-educato-male-
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