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Se il PdL sostiene i grillini…

Creato il 16 maggio 2012 da Nicola Spinella @ioparloquantomi

Un’assurdità legata alla necessità di ricostruire un’immagine ormai perduta, un dispetto ai nemici del PD o peggio ancora un colpo basso da sferrare senza pietà all’antipolitica che, alla prova del palazzo, non potrà basarsi unicamente sulle energie alternative e sulla rete wifi libera per tuttiSe il PdL sostiene i grillini…Il momento della verità si avvicina lentamente: ancora poche ore e gli elettori saranno chiamati ad esprimere la propria preferenza nei ballottaggi, e con essa a dare un segnale importante in relazione all’auspicabile momento di cambiamento che l’opinione pubblica attende per la nostra nazione. Cambiamento che, è bene ricordarlo, non può provenire unicamente da un comico impegnato in un ruolo che non gli appartiene, ma che può comunque trarre ispirazione dalle idee di un cittadino qualunque.

Mira, Comacchio, Garbagnate e soprattutto Parma: un poker tanto difficile quanto straordinario, che potrebbe indicare la strada da percorrere per un effettivo cambiamento del modo di intendere la politica, sebbene siano non poche le nubi che si addensano nei cieli del M5S. Pare infatti che l’ormai defunto PdL stia indicando ai propri militanti, in maniera del tutto non ufficiale, di far confluire le preferenze sui candidati grillini, per evitare di consegnare le città in mano alle sinistre.

Considerati i risultati del primo turno e la credibilità dei partiti tradizionali, non sembrano proclami che possono fare la differenza per l’uno o l’altro dei contendenti, visti i tempi di vacche magre per i partitocrati in cui la gente ha smesso di riporre la propria fiducia, con buona pace dei Maurizio Lupi di turno, rimasti orfani della propria creatura politica di riferimento, demolita dalla perdita di consensi collegabile alle pietose politiche del governo Berlusconi.

Proprio il vicepresidente della camera non esita a rinnegare la possibilità di sostegno esterno non ufficiale al M5S, dicendosi contrario alla logica del voto “contro”,  per scongiurare l’ascesa delle sinistre che potrebbero incassare un importantissimo successo d’immagine in vista delle politiche dell’anno prossimo.

Potrebbe esserci tuttavia una logica più sottile, diretta alla continua guerra tra politica e antipolitica di matrice grillina, cercando di far passare gli eventuali candidati vincenti, come gli “apparentati” lato sensu, quelli che alla fine entreranno nel palazzo grazie al sostegno di quelli che lo conoscono bene. E’ un sottile gioco di discredito che paradossalmente potrebbe arrecare più danno che giovamento al movimento che vuole suonarle ai partiti tradizionali. E poi, se i grillini riuscissero a far eleggere qualche sindaco, Berlusconi direbbe di aver vinto e potrebbe dar sfogo alle proprie smanie da statistico consumato e sparare altre percentuali che farebbero rincoglionire tutti gli statistici del MIT (sì, lo so, il Massachussets institut of technology non ha un dipartimento di statistica…n.d.r.).

A dire il vero è difficile che Pizzarotti possa spuntarla a Parma, da dove comunque potrebbe uscire con un risultato rispettabilissimo, benché insufficiente contro Bernazzoli (PD,PdCI, IdV e liste civiche), forte di un appoggio che non dovrebbe riserbare sorprese. Qualche speranza legittima è riposta in Comacchio, dove Fabbri (M5S) potrebbe insidiare Pierotti, forte dell’appoggio delle strutture di partito vicine al centro sinistra.

I maligni tirano un sospiro di sollievo: che governabilità potrebbero assicurare i sindaci grillini, totalmente avulsi dal dibattito politico? Il grande merito del movimento di Grillo è quello di aver tracciato una strada che altri saranno chiamati a battere: altri soggetti politici nuovi, ideologizzati, che non basino il proprio consenso esclusivamente sulla disaffezione per Berlusconi&co., ma che costruiscano la propria storia “partitica” (in senso diametralmente opposto a quello casiniano) basandosi su una piattaforma programmatica che tenga presente che la vita non è solo fatta di energia solare e di wifi libero per tutti.

Un’altra congettura: magari il PdL sostiene i grillini, che vincono e provano ad amministrare le città. Sarà poi l’ostruzionismo a renderle ingovernabili, in preda a maggioranze ingestibili a causa dei continui bastoni tra le ruote che i signori della politica metterebbero alla nuova generazione di amministratori. Che finirebbe per fallire e restituire in mano ai partitocrati lo scettro del comando.

La strada è lunga e tortuosa. Ma per il bene di tutti sarebbe opportuno che i personaggi della seconda repubblica stessero alla larga dall’amministrazione. Adesso è indispensabile ricostruire. Adesso è indispensabile ripensare la politica con volti e parole nuove.


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