
Eccomi pronta stamattina a parlarvi ,udite udite di acqua dura,proprio così vediamo come migliorare l’acqua per innaffiare le nostre amatissime piante.Se i manuali consigliano di innaffiare le piante preferibilmente con acqua piovana, una ragione c’è. L’acqua potabile delle nostre città, infatti, è spesso inadatta perché contiene cloro e una quantità eccessiva di calcare. E’ la cosiddetta acqua dura che lascia incrostazioni biancastre sui vasi e offende le piante che prediligono l’ambiente acido: spatifillo, croton, azalea, gardenia, ortensia, erica e tutte le specie acidofile. Così, un’annaffiatura dopo l’altra l’acqua calcarea fa danni e peggiora la situazione causando ingiallimenti e crescita stentata.Quale la cura? Prima di tutto, eliminare la fonte del problema, modifi-
cando la qualità dell’acqua. Contro il cloro, basta esporre all’aria, in una bacinella, l’acqua destinata alle annaffiature; contro il calcare lasciamo immerso un’intera notte nell’acqua un sacchetto di torba acida che ne modifica almeno un po’ le caratteristiche. Per riportare le foglie meno danneggiate al verde iniziale e impedire ulteriori ingiallimenti, una volta alla settimana, per 3-4 settimane, aggiungiamo un prodotto rinverdente all’acqua con cui innaffiamo. Questo prodotto in polvere o liquido cura e previene la clorosi ferrica, dovuta proprio al calcare che impedisce alle piante di assorbire dal terreno i sali di ferro. Questi prodotti hanno una formulazione specifica per questo problema e contengono ferro in forma sequestrata (cioè prontamente assorbibile dalle piante) e due microelementi, il manganese e il magnesio, che concorrono alla colorazione di foglie e fiori.






