Se l'epistolario di nietzsche vertesse tutto sul cibo 4

Da Harpo71 @harpo71
A Franziska Nietzsche
Mia cara mamma,
ieri l'altro sono sceso dal tram tre fermate prima della mia per seguire una donna.
L'odore caldo di minestrone di cavolo che emanava quella femmina mi ha provocato un incomparabile senso di benessere mai provato prima.
Carote, cavolo, verza e sedano, ero inebriato.
Pregustavo il minestrone e mentre mi leccavo i baffi la seguivo a debita distanza.
L'ho tallonata sotto i portici di Torino per tutto il pomeriggio.
In via Po, nonostante un mio maldestro tentativo di nascondermi dietro a una suora, fingendo di mangiare un gelato invisibile, mi ha notato.
In piazza Castello ha cominciato a infastidirsi e in via Roma per sfuggirmi si è infilata alla Fnac, un negozio specializzato nella vendita di prodotti culturali e tecnologici.
Alla ricerca del profumo della ricetta antica sono entrato anch'io, ma niente, l'avevo persa.
Mi sono ritrovato tra gli scaffali dei cd e manco a dirlo davanti ad una raccolta di Wagner.
Wilhelm Richard Wagner, quel dannato istrione, quel commediante, quell'impostore artificioso, falso, che non solo va in giro vantando la paternità dell'aforisma "Ridi, ridi che la mamma ha fatto i gnocchi" creato da me durante una cena all'Osteria da Sara a Sommariva del Bosco, ma ha il colesterolo più basso del mio.
Del tutto inaccettabile.
                                                                                                                    Un abbraccio dal tuo F.

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