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Il prezzo della benzina alla pompa sale sempre di più del costo del petrolio?
Una domanda ovvia, che trova sempre una risposta ovvia. Tutti i telegiornali, da quando sono nato (poco più di 22 anni fa), ad ogni piccolo rincaro del prezzo alla pompa urlano allo scandalo, ma commettono parecchi errori per mio modestissimo parere, che qui elenco e con cui vorrei farvi ragionare senza preconcetti.
1. Quando si parla del prezzo della benzina alla pompa, quello che tutti noi conosciamo, lo si va direttamente a confrontare con il prezzo di un barile di petrolio ( che ricordo, contiene 158,987294928 litri di petrolio). Ma il prezzo che i giornali prendono a riferimento, sia quello relativo al brent o al Wti (il primo è il miglior parametro, dato che si avvicina come caratteristiche alla benzina verde senza piombo) è quello quotato al Cme, il Chicago Mercantile Exchange, il mercato delle commodities di Chicago. E a Chicago, da quel che ne so, non girano euro ma dollari, per il cui il prezzo reale di riferimento dovrebbe prendersi in euro, come molti blogger ultimamente stanno utilizzando, a differenza dei mass media.
2. Quando si parla di prezzi alla pompa in salita, vi hanno mai dato come confronto il valore di un mese o un anno precedente? No, perché risulterebbe immediato che i veri aumenti rispecchiamo, unità più o unità meno, il livello di inflazione registrato per i prodotti petroliferi, e quindi si utilizza il solito giochetto dei numeri che creano confusione al fine di, passatemi il termine Berlusconiano, "mistificare" la realtà.
3. Nessuno mass media evidenzia una cosa importantissima! Oggi noi siamo ai prezzi record della benzina non per colpa del prezzo del brent, che è sicuramente salito (non sto qui a capire il perché di questa salita, ma funnyking ha una opinione in merito), ma per via del rapporto di cambio euro/dollaro, che rispetto ai massimi precedenti del brent é calato prepotentemente. Ora pensate se la crisi greca fosse stata risolta ancora due anni fa e non partiva tutta questa catena di eventi che ha portato anche in casa nostra il sentore di default, il rapporto di cambio euro dollaro starebbe a questi livelli? Sicuramente no, sarebbe rimasto alto, impedendo un inflazione importata che ora come ora continua ad autoalimentarsi sia come le mosse di quantitative easing e sia con le recenti decisioni sui tassi di interesse, che se da una parte aiutano l'export e le finanze pubbliche e bancarie, dall'altra "svaluta" fortemente la moneta, e per il paese come il nostro che dipende molto dall'estero "non-euro", capite bene che ci stiamo preparando il cappio se il cambio euro dollaro è veramente indirizzato alla parità!
4.Tralasciamo l’aspetto tassazione, che però ha il suo ruolo in questo andamento, anche se non decisivo.
Detto questo, passiamo alla dimostrazione della mia tesi, che concorda in parte con l'associazione dei petrolieri e che smentisce di fatto tutte le associazioni dei consumatori: è vero che il brent e il prezzo alla pompa si muovo quasi all’unisono e che comunque non vi è nessuna sorta di scostamento tra prezzo alla pompa e prezzo del brent?
Cominciamo partenendo dal quadro generale: questo qui sotto è il confronto tra il brent valutato in $ e il brent valutato in €. In questo mese, se prendiamo il brent valutato in euro, senza correggerlo per l’inflazione, siamo sui massimi storici del prezzo del petrolio, e infatti ci ritroviamo con i prezzi alla pompa a livelli record.
Questo è dovuto essenzialmente alla forte svalutazione dell’euro contro il dollaro, che se a giugno del 2008, mese del picco del brent, vale 1.56, oggi vale 1.32. E quindi avanti di inflazione importata.
Fatto questo accenno, vi mostro un grafico a numeri indice che mette in relazione l’andamento del brent e dei prezzi medi alla pompa registrati dall’autority dell’energia, non corretti per l’inflazione. Il prezzo di riferimento per tutte e due le serie è gennaio 2010 ( =1).
Non riuscite a leggere il grafico? Vi aiuto io! Il grafico dice che, se il brent è aumentato dal 2010 ad oggi del 74% ( da 1.00 a 1.74), il prezzo medio alla pompa della benzina verde è aumentato del 38% (1.38): quasi la metà! E non volendo tralasciare l’aspetto tassazione, tanto per continuare a aumentare le informazioni, ricordo che nel 2011 le accise sono aumentate da 0.564€ a 0.688€. Quindi, nonostante un aumento delle accise (e dell’Iva) il prezzo alla pompa è cresciuto mediamente la metà del “prezzo industriale”.
Molti potrebbero dire che è un’analisi distorta da periodo temporale: giusta osservazione!
Allora ho recuperato i dati fino a gennaio 2008, sempre mantenendo il riferimento a gennaio 2010, e questo è il risultato.
Anche questa volta le conclusioni sono identiche! Questo grafico però ci fornisce un’altra chiave di lettura molto interessante (ho aggiunto anche la differenza tra il brent e il prezzo alla pompa, in maniera da evidenziare quando il brent cresce di più rispetto ai prezzo del distributore (zona positiva) o meno).
Se infatti guardiamo con attenzione il grafico, notiamo che nelle fasi di crescita del prezzo, il prezzo alla pompa NON CRESCE come il prezzo del brent, mentre quando vi è una caduta dei prezzi, come da metà 2008, in effetti il brent cala più velocemente del prezzo che noi vediamo dal nostro distributore. Tale scollamento però è talmente limitato, sia nell’ampiezza temporale a quantitativa, che non riesce ad assorbire la differenza che viene a formarsi durante le fasi di crescita dei prezzi. E, nell’arco di 4 anni, questo è evidenziato anche dal tasso di crescita medio che, se per il prezzo alla pompa è di circa il 32% (7% annuo), per il brent si aggira attorno al 48% (10% annuo). Una bella differenza, che comunque giustifica più un andamento in linea con il prezzo industriale che il fantascientifico “scollamento” nelle fasi di caduta, che è presente, ma fortemente recuperato nei rialzi del prezzi all’ingrosso.
Quindi, cari lettori, negli ultimi 4 anni, se il prezzo si fosse mosso “in linea” con il brent, come molte associazioni dei consumatori avrebbero intenzione, nel loro subconscio, di applicare, non saremmo a 1.75/1.80€ al litro, ma già ben oltre i 2€ dati alla mano!
Quindi occhio a farvi opinioni senza farvele motivare analisi e dati, perché ogni tesi potrebbe essere giusta, come la mia d’altronde!
NOTE
La mia analisi è stata svolta su un arco temporale molto piccolo, è questo potrebbe aver inficiato nei risultati. Rimango a disposizione per tutte le osservazioni o puntualizzazioni che voi lettori vorreste farmi.
Per i dati del brent, si è utilizzato il sito dell’EIA [link]
Per il cambio euro/dollaro il sito della BCE [link]
Per i prezzi medi alla pompa il sito dell’autority dell’energia [link]