Alcuni dati dicono che ”Destinare anche solo 80 MhZ alla banda larga mobile comporterebbe per l’Italia creazione di valore tra 11 e 19,6 miliardi. Ogni 10% di diffusione della banda larga vale un punto di pil e 30 miliardi l’anno di risparmi. Investire nelle tlc non e’ una opportunita’, e’ di vitale importanza per il futuro del paese”, un paese che stando ai dati pone ancora Internet al terzo posto nella classifica dell’informazione con un 20%, preceduto dai quotidiani al 61% e dalla Televisione che detiene ancora con il 90% il primato.
La parola d’ordine deve allora essere “pluralismo multimediale”.
Chi vive la rete attivamente e quotidianamente lo va dicendo da anni e da anni ne discute. Nessuna novità insomma sotto il sole, solo i soliti problemi ribaditi di anno in anno.
Che investire sulle infrastrutture rendere una realtà la penetrazione della banda larga nel paese sia un vantaggio non è un segreto, ma questo ad oggi evidentemente non è bastato a imprimere una spinta decisa.