Se mangi la mucca, perche` non il cane? – Un’introduzione al carnismo

Creato il 22 giugno 2011 da Angelozinna

La dottoressa Melanie Joy e` una psicologa sociale e professoressa di psicologia nell’Universita` del Massachussets, a Boston, che nel corso della sua carriera ha scelto di specializzarsi nello studio e nell’insegnamento di quel che riguarda il vegetarianesimo, o le diverse scelte alimentari, tentando di spiegare cosa porta l’uomo a fare determinate scelte pur essendo consapevole della violenza da esse prodotta. Uno studio interessante che ha portato in tempi recenti alla scrittura di “Why we love dogs, eat pigs, wear cows: an introduction ti carnism”, un libro che tenta di spiegare il processo psicologico che porta moltissimi amanti degli animali a mangiare gli stessi.

Per spiegare il carnismo, termine coniato dalla dottoressa stessa, Melanie Joy dice “Immagina di essere ospite a cena da qualcuno che ti ha appena servito uno stufato di manzo buonissimo, e che tu, incuriosito, chieda la ricetta per poterla preparare di nuovo a casa. Ecco, adesso immagina che la risposta sia “il segreto sta tutto nei due etti di carne di golden retirever marinati per bene!”, la reazione di disgusto nel rendersi conto di aver mangiato carne di cane, e` un esempio di carnismo”. Il carnismo e` quindi una forma invisibile di credenza, diffusa tra le culture in cui il mangiare carne non e` piu` una necessita` ma una scelta, che porta le persone a mangiare alcuni tipi di animale piuttosto che altri, una struttura mentale che permette di disconnettere cio` che troviamo sul piatto dall’animale da cui essa proviene. Una forma di razzismo, che come una religione e` cosi` radicata all’interno della nostra societa` da non essere neanche riconosciuta come tale. I carnisti infatti credono che soltanto vegetariani e vegani siano persone che hanno un’alimentazione basata su scelte personali, che siano queste etiche, politiche o religiose, ma in realta` anche i “non-vegetariani” ogni giorno scelgono esattamente, seppur in modo inconscio, cosa e` mangiabile e cosa non lo e`, creado cosi` un’altra ideologia, completamente opposta a quella di chi sceglie una dieta vegetale.

In un’intervista per PlanetGreen.com, la dott. Joy, descrive il carnismo come l’ideologia dominante e violenta che abilita gli umani a partecipare a pratiche disumane, senza permettergli di rendersi conto cosa stiano realmente facendo. Se venisse chiesto alla stragrande maggioranza delle persone se queste fossero favorevoli a supportare qualsiasi tipo di violenza non necessaria nei confronti di altri esseri pensanti, la risposta sarebbe sicuramente no, e cosi` il carnismo, come qualsiasi altra forma di ideologia violenta, si e` creato un meccanismo di autodifesa che lavora sia a livello sociale che psicologico sulla popolazione. Senza il supporto del popolo infatti, questo sistema non potrebbe vivere.

Piu` si riflette su questo fenomeno, sul fatto che molti amanti degli animali siano i primi a causargli sofferenza oppure sul perche` reputiamo un cane degno di vivere mentre un maiale no, piu` ci si rente conto di come questo sia insensato e di come sopravviva grazie alla propria invisibilita`. Ecco quindi la parola “carnismo”, prima arma per dare una forma a questa ideologia, che fino a quando rimarra` invisibile, senza nome, non sara` possibile vederla, ne` tantomeno metterla in discussione. Un’altra forma di difesa del carnismo e’ cio` che promuove quelle che vengono chiamate le tre N della giustificazione: mangiare carne e` Normale, Naturale, Necessario, termini che nella storia sono stati utilizzati per promuovere molte altre ideologie violente, che portano inevitabilmente ad agire senza considerare le implicazioni che le notre scelte hanno sugli altri e noi stessi.

Chi mangia carne viene generalmente definito “carnivoro” o “onnivoro”, ma questi termini descrivono soltanto una caratteristica fisiologica, mentre con “carnismo” si parla per la prima volta di scelta (anche se spesso non e` una scelta conscia) ideologica. In conclusione, ci si puo` trovare piu` o meno d’accordo con questa analisi, ma riflettendoci, viene difficile rispondere alla domanda “Perche` la mucca si e il cane no?”. Nessuno cerca di decidere se gli animali vadano posti allo stesso livello degli esseri umani, ma entrambi, in quanto esseri pensanti, hanno il desiderio di vivere una vita priva di paure, una vita che abbia un minimo di importanza per se stessi, e cosi`, nel fare una scelta etica, sarebbe giusto pensare a chi ne subisce l’impatto, che sia questa una persona o un maiale.

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