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Se mi uccidi non dirmi “I love you”

Creato il 26 settembre 2013 da Makinsud
Se mi uccidi non dirmi “I love you”

Tutti con un capo d’abbigliamento bianco per l’audio installazione di Teresa Ribuffo contro la violenza sulle donne dal titolo “I LOVE YOU”, tenutasi al Sito Archeologico Ipogeo di Piazza Italia a Reggio Calabria. Violenza subdola o manifesta che porta i segni visibili di chi la pone in atto.  La giovane artista Teresa Ribuffo  in collaborazione con SosBeniCulturali, indaga tutte le possibili varianti del bianco, evoca il sogno infranto, amplificando la cultura e l’arte del Sud, una Cultura della denuncia e della legalità. locandina-i-love-you-web-211x300

Teresa Ribuffo presentata da Angela Pellicanò gallerista ed artista, apre una tradizione che da anni si consuma con donne che hanno perso anche la vita, violenze nascoste nei confronti di donne, di bambini o anche di uomini.

Ribuffo con il suo vernissage tocca l’argomento dell’abito bianco che è il colore della purezza che ad un certo punto diventa il colore della morte, del lutto. Il velo, il simulacro, l’abito che diventa gabbia, diviene un momento di arte. Teresa crea l’audio installazione spinta dalla necessità di creare un momento di  sensibilizzazione ed afferma: “Si tratta di un’immagine poetica o drammatica, può rappresentare una cenerentola disillusa o può rappresentare un dramma. L’arte deve essere qualcosa di libero, senza troppe spiegazioni, ognuno può vederci o non vederci nulla. Spero solamente possa rendere ciò che io volevo trasmettere”.

“I love you” dimostra sensibilità e umanità, percepita a livello locale, dalla delicatezza con cui i visitatori indossano qualcosa di bianco in segno di solidarietà. La problematica non può essere più sottovalutata perché dietro al femminicidio non c’è solo l’uccisione di una donna ma l’erosione della sua dignità, la negazione dell’espressione della sua personalità.

L’onorevole Minasi durante l’inaugurazione presenta il progetto regionale in riferimento alle risoluzioni dell’Onu, dell’Oms e dell’Ue e sottolinea poi l’importanza della formazione degli operatori scolastici, formati per portare avanti progetti precisi sin dalla tenera età per creare una cultura del rispetto.

scarpetta

Il sostegno in un percorso di reinserimento ai centri di accoglienza, il dedicarsi a progetti che siano personalizzati è fondamentale affinché si possano aiutare le tante donne ad inserirsi dal punto di vista sociale e lavorativo. Infine l’avvocato Francesca Stillitano spiega come la violenza contro le donne era considerata un tempo una violenza contro la morale, poi contro la persona fino ad elevarsi a reato contro l’umanità.
La donna vittima di violenza viene spesso giudicata poco attendibile ed i minori sono vittime passive di questa violenza che dura per anni. Le donne necessitano non solo di un sostegno economico, ma di un aiuto psicologico che le porti alla consapevolezza che stanno effettivamente subendo un’ingiustizia.

Il velo da sposa rappresenta il sogno d’amore realizzato col matrimonio.  Il velo cucito attorno ad un fiore della bomboniera si deforma e si ingarbuglia come la trama di una storia che sembra senza uscita. Non a caso l’audio dell’installazione è l’Ave Maria di Schubert…. “Non negar a questo smarrito mio amor tregua nel suo dolor!”


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