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Se monti da solo un router WiFi in casa tua rischi 150.000 di multa?

Creato il 26 novembre 2010 da Riccardo Conti @YourLifeUpdated

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Piccola premessa: la situazione al momento non è ancora molto chiara, ma, vista la portata della notizia, mi sembrava corretto condividerla con tutti voi lettori.

Da oggi, per installare un router, uno switch o un altro dispositivo di rete in casa tua, devi essere registrato all’albo professionale. Altrimenti rischi da 15.000 a 150.000€ di multa.

Si tratta di uno scherzo?

Purtroppo no!

Tutto questo è stato previsto dal decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 22 ottobre 2010. Non si tratta dell’ennesima e stupida legge italiana, bensì di un provvedimento di attuazione della direttiva 2008/63/CE relativa alla concorrenza sui mercati delle apparecchiature terminali di telecomunicazioni.

In pratica, grazie a questa fantastica legge, da oggi non sarà più possibile installare un router WiFi in casa nostra, se non rivolgendoci ad un tecnico specializzato ed iscritto all’albo, che per un’operazione semplice e stupida come questa ci chiederà magari centinaia di euro, facendo finta di perdere ore ed ore nella sua configurazione.

In caso di violazione, l’utente rischia una multa compresa tra i 15.000 ed i 150.000€. Non male, vero??

Gli utenti delle reti di comunicazione elettronica – si legge nel provvedimento – sono tenuti ad affidare i lavori di installazione, allacciamento, collaudo e manutenzione delle apparecchiature terminali a imprese abilitate. Anche se il Ministero dello Sviluppo Economico si occuperà di definire i casi in cui, in ragione della semplicità costruttiva e funzionale delle apparecchiature terminali e dei relativi impianti di connessione, gli utenti possono provvedere autonomamente alle attività.

Chiunque effettua lavori di installazione, allacciamento, collaudo e manutenzione delle apparecchiature terminali in assenza di titolo abilitativo – prosegue la norma – è assoggettato alla sanzione amministrativa pecuniaria da 15.000 euro a 150.000 euro, da stabilirsi in equo rapporto alla gravità del fatto.

Al momento, comunque, non è ben chiaro se il decreto sia rivolto alle sole imprese e aziende di telecomunicazioni oppure se riguardi anche l’utente finale, cioè il privato cittadino che compra il router alla Mediaworld il sabato mattina e perde due ore nel pomeriggio per installarlo e configuralo. Come sempre, in Italia le leggi sono scritte con i piedi e lasciano spazio a mille interpretazioni differenti.

La situazione attuale è abbastanza caotica. Anche leggendo le analisi e le interpretazioni degli esperti del settore, sembra che, se nessuno andrà a modificare o correggere la legge, questa sarà rivolta anche agli utenti finali.

Attendiamo comunque maggiori informazioni per fare totale chiarezza, ricordando che il Ministro dello Sviluppo Economico avrà a disposizione fino a 12 mesi per correggere e modificare la legge prima della sua entrata in vigore effettiva. Io mi sono limitato a riportare quanto ho letto in giro per la rete (da siti autorevoli comunque), ma, per maggiore chiarezza, QUI è disponibile la direttiva completa.

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