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Se muore il Sud. Il nuovo libro-inchiesta sul Mezzogiorno

Creato il 21 dicembre 2013 da Makinsud

 Se muore il SudLa missione fondamentale del giornalismo e dell’inchiesta è di contribuire a far conoscere al grande pubblico come stanno le cose su di un determinato argomento, ma anche quella di indurre al pensiero e alla riflessione. Missione che è stata l’ispirazione per la stesura del libro “Se muore il Sud“, di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, (inviati ed editorialisti del “Corriere della sera”) pubblicato da Feltrinelli.
In questo caso, inoltre, si tratta di un testo che fa arrabbiare, indignare; fa venir voglia di agire, di fare qualcosa. Perché l’argomento trattato riguarda da vicino ognuno di noi: l’inchiesta si occupa di portare a conoscenza del grande pubblico la condizione del Sud, ovvero un terzo del territorio e della popolazione nazionale, costituito da grandi città come Napoli, Bari, Palermo, Catania. Far sapere cosa succede e soprattutto perché succede nel silenzio generale.

L’indagine è condotta in maniera serrata e appassionata raccontando fatti reali e confrontando numeri, storie e aneddoti. Dalle pagine del libro emerge come il Sud si trovi in un contesto insopportabile, quasi sull’orlo di un precipizio. E nel ricercare le cause, i due giornalisti non fanno sconti a nessuno.

I due autori affermano che “il Sud rischia di essere la metafora dell’Italia così come lo è stato in qualche modo l’affondamento della Costa Concordia”. Ma non bisogna dimenticare che l’Italia è un Paese che deve moltissimo al Mezzogiorno, e non a caso tra coloro che hanno raddrizzato la Costa Concordia ci sono moltissimi meridionali. È proprio questa la parola chiave da cui partono i due giornalisti: occorre raddrizzare. Inizia così un lungo viaggio che passa attraverso le maggiori problematiche del meridione, proponendosi di indagarne le cause ma anche di portare alla luce insoliti risvolti.

Dalla spaventosa vicenda della Terra dei fuochi, causata dall’alleanza tra la malavita meridionale, soprattutto la camorra, e l’imprenditoria del Nord,  alla distribuzione dei fondi destinati al meridione, che avviene secondo criteri non trasparenti passando poi alla cattiva amministrazione delle ricchezze territoriali.

I due autori annoverano tra le cause di questi orrori la classe dirigente meridionale, che si è avvalsa della complicità della malavita ma anche di molti cittadini del Mezzogiorno. Ma anche il Nord ha delle responsabilità enormi nel processo di degrado del Sud: le imprese del Nord infatti, hanno sfruttato il Mezzogiorno, saccheggiandolo letteralmente e sfruttandolo per questioni di consenso elettorale.

I due giornalisti del

Gli autori del libro “Se muore il Sud”

Accanto alla disperazione però emerge tra le pagine del libro una speranza. Bisogna a tutti i costi ripescare le cose più importanti che ha il Mezzogiorno, ovvero quelle piccole energie e storie positive da cui si può ripartire. Infatti i due giornalisti credono che il Sud non sia perso completamente, perché ha regalato uomini formidabili non solo in Italia ma al mondo intero. Come i due giovani laureati che un paio di anni fa a Monopoli, in Puglia, hanno progettato e realizzato aerei civili ultraleggeri venduti oggi in più di 53 Paesi, dando lavoro a 70 famiglie.

Rizzo e Stella hanno dichiarato che uno dei motivi principali che ha scatenato l’idea del libro è il rifiuto ad abbandonarsi alla rassegnazione: c’è difatti l’impressione che il Sud venga dato per perso dalla politica nazionale, al punto che è sparito dai discorsi e dagli orizzonti; ma anche dai meridionali stessi.

Grazie alla pubblicazione del libro insomma, emerge sempre più direttamente la consapevolezza che il Sud non può morire, perchè se muore il Sud muore l’Italia intera.


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