Si invitano le lettrici e i lettori che hanno partecipato ieri alla manifestazione “Se non ora quando?” a inviarci le loro testimonianze scritte [vanno benissimo una due righe] e/o in video all’ indirizzo: redazioneviadellebelledonne@yahoo.it.
Noi cominciamo col pubblicare quelle di due nostre redattrici: Maria Gisella Catuogno e Marta Ajò aggiungendo di seguito l’ eventuale altro materiale che ci perverrà. Grazie a tutti, sempre, per l’ attenzione.
“Se non ora quando?” a Portoferraio
Sul Molo Elba, in bilico tra cielo e mare, alle spalle il Monte Capanne e un sole generoso. Tanta gente, donne, uomini e bambini, due gazebo, manifesti, sciarpe bianche, rami di mimose ovunque e anche dolci e cioccolata calda. Interventi di denuncia della condizione femminile in Italia, senza scordare la tragedia delle mutilazioni genitali femminili e degli aborti di bambine nel mondo: alcuni a voce ferma, altri con l’emozione in gola. Tante richieste di dimissioni al governo, tanti “Ora basta”, tanti applausi.
Un bel pomeriggio, un anticipo d’ 8 marzo.
[Maria Gisella Catuogno per Viadellebelledonne]
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“Se non ora quando?” a Roma
Roma, piazza del Popolo. La piazza storica della città, dei raduni, degli appelli di massa, della partecipazione. C’eravamo in molte: giovanissimi in passeggino, giovani, adulte, anziane; studentesse, lavoratrici (precarie e non), disoccupate, madri, nonne, ex femministe, suore ma anche uomini. Trasversali, unite e solidali. Così hanno manifestato le donne la loro voglia di cambiamento, la difesa della loro dignità che è anche, soprattutto, cittadinanza e non solo corpo. Quell’anziano che da Villa certosa, mugugna, nella solitudine che può riempire pagando, non ha compreso che la contestazione, se denuncia alcuni bisogni, non è che una sana forma di democrazia e di libertà; contravvenendo ad un nostro usuale impegno, per una volta rifiutiamo di pensare alla condizione di un anziano. Perché “Quello” ci governa e chi non comprende i bisogni civili di una società e fa abuso del proprio potere non può governare bene; peccato che non abbia la modestia ed il tempo per ascoltare.
[Marta Ajò per Viadellebelledonne]