Se potessi avere 1500 euro al mese

Samuel Eto’o ha lasciato l’Inter quest’estate per andare a giocare nel campionato russo. Il camerunense, nelle numerose interviste rilasciate fino ad ora, ha ripetuto sempre lo stesso refrain: “In Russia il campionato è bello, interessante, in crescita”. Glissando sul fatto, tra l’altro assodato, che il suo attuale club (l’Anzhi) gli versa 20 milioni di euro l’anno. Oltre ad avergli assicurato una casa gigante a Mosca e l’aereo per andare a giocare a Makhachkala, in Daghestan, sede del suo nuovo club. Ecco, un giocatore che viene trattato come uno Zar non avrebbe di che lamentarsi. E invece succede che Eto’o, da uomo simbolo del Camerun, ha costretto la sua nazionale a scioperare. Perchè nel suo gonfio portafoglio mancano 1500 euro.

Samuel Eto'o sulla sua Ferrari bianca, ai tempi in cui giocava a Milano

Questa è la cifra del bonus che la Federcalcio del Camerun avrebbe dovuto versare ai ‘Leoni Indomabili’ e che, per problemi burocratici del Ministero dello sport, non aveva ancora accreditato a Eto’o e compagni. Che hanno fatto scattare lo sciopero, facendo saltare un’amichevole contro l’Algeria e mostrandosi – secondo il quotidiano francese Le Parisien – per nulla disposti ad ogni mediazione. Una inflessibilità che ha indotto la Fifa ad aprire un’inchiesta. La Federcalcio algerina si era anche proposta di pagare i bonus in questione pur di giocare. I giocatori hanno detto no anche all’impegno formale della federazione camerunese di versare, a partita giocata, i premi concordati. La nazionale si è così rifiutata di salire sull’aereo per l’Algeria.

Com’è finita? La nazionale algerina è stata costretta a trasformare l’amichevole in allenamento. Dei 44mila spettatori previsti, allo stadio ne sono andati comunque 15mila, ad assistere alla ‘partitella in famiglia’ dell’Algeria. Prima la beffa, poi il danno: la Federcalcio algerina dovrà pure rimborsare i biglietti dell’amichevole non disputata.