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Io per la giornata della memoria devo chiedere scusa.
Chiedo scusa perché 25 anni fa, durante una vacanza itinerante in Germania, passando da Buchenwald a visitare i luoghi della memoria, cosa ho pensato di fare nella mia troglodita ignoranza?
Ho pensato di staccare un pezzetto di filo spinato da quello che restava della recinzione.
Mi son pentito subito, quasi subito, ma comunque tardi: avevo già imboscato la reliquia nello zaino.
Qualche anno dopo, a casa, me ne sono liberato nella speranza di sentirmi un po' meno colpevole, ma non è servito.
Adesso e qui faccio un altro passo alla ricerca di una comprensione, anche da me stesso, che probabilmente non merito. La sensazione è quella di aver profanato un luogo sacro.
Vogliamo portare via tutto? Far sparire ogni traccia e ogni prova degli orrori? Certo che no, è proprio il contrario: vogliamo ricordare.
E il mio gesto non aiuta, è il gesto di un cretino, è irrispettoso.
Ed è per questo che chiedo scusa.
Intorno, tutto ci è nemico. Sopra di noi, si rincorrono le nuvole maligne, per separarci dal sole; da ogni parte ci stringe lo squallore del ferro in travaglio. I suoi confini non li abbiamo mai visti, ma sentiamo, tutto intorno, la presenza cattiva del filo spinato che ci segrega dal mondo.
(Primo Levi - Se questo è un uomo)