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E' un piacere ricevere su Facebook o sulla mail quei post nostalgici sugli anni '80 che giravano già cinque anni fa e che puntavano a farti piangere di malinconia, ricordandoti quante schifezze mangiavi da bambino o con quali giochi tossici giocavi o quali telefilm orribili guardavi, cercando anche di coinvolgerti in un magico revisionismo generazionale che ci unisce tutti insieme appassionatamente e che ci fa sentire come protagonisti di una storia emozionante, dei poveri incompresi bistrattati con tante qualità nascoste e tanta bellezza che, mannagia ai pescetti, nessuno capisce. Una roba toccante.Ultimamente, poi, il titolo di questi capolavori è cambiato da “se sei nato negli anni ’80, leggi questo” a “se sei sulla trentina, leggi questo”, e questo lascia supporre che prossimamente il titolo cambierà ancora in “se hai la crisi di mezza età, leggi questo” e a seguire “se sei pensionato, leggi questo”, per concludere infine con “se reggi l’anima con i denti, leggi questo”.Ecco, dato che sono solo cinque anni che regolarmente ricevo ‘sta roba, vorrei approfittare di questo spazio e fare la mia parte per incoraggiare ulteriormente la diffusione di questo magnifico genere letterario.
Ci hanno sempre detto che noi abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi hanno avuto tutto lo stesso, e nessuno glielo dice.Caro sconosciuto e apprezzatissimo autore, non so te, ma io ci ho messo tutto l’impegno di questo mondo per far sentire in colpa i miei cuginetti viziati, e se tu non lo hai fatto e ora i tuoi cugini ti sgommano accanto con il Porsche ridendo di te, non è un problema mio.
Abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills.D’accordo, il tuo passatempo preferito evidentemente era guardare tutti i programmi che non ti piacevano, ma non è il caso di generalizzare, perché la mia televisione, per esempio, aveva in dotazione un oggetto magico chiamato ‘telecomando’, e insomma ogni volta che vedevo la sigla di questa roba io lo prendevo, cambiavo canale e mi guardavo le tette californiane di Baywatch.
Ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.La raffinatezza culturale e la profondità dell’analisi politica raggiunta dalla nostra generazione viene espressa in un bipolarismo perfetto, rappresentato da una parte dal truzzoide griffato berlusconiano medio “meno male che Silvio c’è, Silvio facce fà i soldi, Silvio portace a troie”, e dall’altra parte dal sinistroide cannato antiberlusconiano medio “Berlusconi è il male assoluto, tolto di mezzo lui i problemi si risolveranno da soli”, una dialettica politica chiaramente elevatissima.
Odiamo Bill Gates e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.Intanto, come puoi vedere sei (purtroppo) liberissimo di far circolare per la rete tutte le cagate che vuoi, ma soprattutto l’unica ragione sensata per cui io debba odiare Bill Gates è che, in qualche modo, è grazie al suo lavoro se da qualche anno ricevo periodicamente questa tua minchiata di post nostalgico.
Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro.Congratulazioni, immagino che sia stata la tua più grande conquista.
Siamo i primi ad aver visto i cartoni animati a colori.No, allora, i cartoni a colori c’erano anche negli anni ’70, quelle che hai visto tu per dieci anni erano le repliche di Carosello, le passavano sulla Rai, poi un giorno sei diventato grande, hai imparato a cambiare canale e alla fine degli anni ‘90 hai scoperto quello che rimaneva di Bim Bum Bam. Mi duole farti sapere, però, che nel frattempo ti sei perso Colpo Grosso, gli spot delle chatline erotiche e i porno di T9.
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill.Lascia che ti spieghi una cosa: questo è un post per gente nata negli anni ’80, o al massimo fine anni ’70, va bene? Se tu sei degli anni ’60 e ti senti vecchio, non ci interessa. Cioè, noi non abbiamo visto nemmeno ‘Guerre Stellari’ sul grande schermo; ti pare che nel ’75 eravamo abbastanza cresciutelli da poter andare al cinema a vedere ‘Altrimenti ci arrabbiamo’?
Noi non abbiamo fatto la Guerra (…) quelli della nostra generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.)Fai tu, basta che ti decidi.
Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo.Io non lo so che tipo di complessi hai te, però ti assicuro che non è colpa di nessuno se il genere umano ha qualche millennio di storia alle spalle.
Siamo l'ultima generazione che ha visto il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni.Evidentemente tu eri un morto di fame che andava in vacanza con la Bianchina di Fantozzi. Io non ero esattamente ricco, ma almeno la Fiat 131 comprata usata da mio padre aveva un portabagagli decente.
Siamo stati gli ultimi a fare la Maturità.Bè, la scuola sta messa male, è vero, ma ti posso assicurare che la gente si diploma anche oggi.
Facevamo viaggi di 10-12 ore.Ma che razza di vita hai fatto, te? Andavi a trovare i nonni in Pakistan?
Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti.Adesso ho capito: eri tu quel bambino sfigato che usciva di casa con indosso un’armatura di protezioni solo per imparare ad andare in bici con le rotelle, quello che appena metteva il naso fuori di casa veniva picchiato da tutti i ragazzi del quartiere.Smettila di nasconderti dietro alla narrazione, ok? Ormai ti abbiamo scoperto.
Il gioco delle penitenze era bestiale.Certo, ce lo ricordiamo bene, ogni volta te ne andavi a casa piangendo.
Mangiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi, al limite uno era grasso.Che nostalgia, è proprio vero, ogni mattina quando arrivavi a scuola ti chiamavano “a ciccione” “a bofficione” “a sacco de mmerda”. Che tempi meravigliosi.
Bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata che bevono anche i cani.E dai, raccontala bene: eravamo noi che ti costringevamo a bere dalla scodella del tuo cane.
Le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere.E’ vero, e dopo che ci hai provato una volta hanno cominciato a picchiarti anche loro. Cavolo, che ricordi.
Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi.‘Quella di noi’? Ma dove hai studiato? Al CEPU?
(gentilmente ospitato da Pè Provocà)