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Se stiamo insieme ci sara' un perche'

Da Miwako
Cos'è che tiene unite le persone?L'amore?La necessità?L'attaccamento?I soldi?La paura?I contratti?
La chiamano "maturità", quella consapevolezza che, ad un punto imprecisato della tua vita da adulto, dovrebbe colpirti come un cazzotto in viso, svelandoti che l'amore, ad un certo punto, diventa l'ultimo dei motivi per stare con qualcuno, forse, addirittura il meno plausibile.Le persone si scelgono, si amano, si sposano, fanno i figli e fanno i mutui.E poi? Poi niente, cambiano, si allontanano, si odiano, a volte smettono di crederci; ma, come in un patto con qualche entità superiore (o inferi-ore), non possono liberarsi dal ricatto emotivo o economico che insieme hanno stipulato, perchè nel frattempo, nell'orticello degli orrori quotidiani, altre cose sono germogliate, hanno messo radici, diventando le ragioni per cui due persone continuano a stare insieme.Allora, talvolta, c'è la paura di morire soli, di non saper più fare senza, l'abitudine, il mutuo supporto, l'equilibrio delle cose che puo' persino poggiare sulla rabbia reciproca, sulle litigate del lunedi' sera, sul tacito e vicendevole assenso ad incarnare l'uno il capro espiatorio dell'altro.
Per una come me, che vede l'amore ancora come l'unica cosa degna di far girare il mondo, la cosa è incontrovertibilmente inaccettabile.
Poi, lo so che esistono coppie, persone, famiglie il cui punto cardine è l'amore; ma per quello che vedo, intorno a me, la maggioranza si trova invischiata in qualcosa in cui l'amore è confinato a valore residuale e, per lo più, accantonato, dimenticato, inaridito, asservito a logiche altre, coperto da strati di polvere e quotidianità tanto inafferrabili quanto persistenti. E non ci posso fare niente, la cosa, tuttora, mi rimane indigesta.
Eppure, se ci rifletto, superato il disgusto, c'è qualcosa di poetico, quasi commovente, nell'imperfetto menage tra le persone, nella volontà che sfocia nel sacrificio di restare uniti; qualunque cosa accada. Forse tale volontà è già di per sè una forma d'amore.Ma allora cos'è questo senso di ingiustizia profonda che avverto nel chiamare "amore" qualcosa che ha a che fare con la disperazione, col disprezzo occasionale, con l'interdipendenza, col bisogno di fare a metà delle angustie della vita e raddoppiare il budget?Qualcuno sa di cosa sto parlando? Qualcuno mi spiega come tutto questo puo' essere confuso con l'amore?L'amore ... L'amore, porca miseria, dovrebbe sempre renderci migliori, dovrebbe spingerci a volere niente di meno del meglio per chi amiamo, dovrebbe renderci altruisti all'ennesima potenza, felici di esserlo, ancor più consapevoli di noi stessi e, di conseguenza, degli altri.Non dico certo che l'amore sia l'unica ragione che debba giustificare lo stare insieme, dico solo che, per lo meno, apprezzerei l'onestà di palesarne le ragioni senza tentare pateticamente di chiamarlo amore. Stare con qualcuno perchè c'è rispetto e volontà di condivisione non è meno  dignitoso di starci perchè c'è l'amore; l'unica cosa che determina la perdita di dignità è l'assunzione dell'ipocrisia travestita da nobili sentimenti.
Se io stessi con Hugh Hefner, probabilmente sarebbe per i suoi soldi, per la notorietà, o perchè mi piace l'idea di girare attorno ad un bicentenario costantemente fatto di viagra vestita da coniglietta; e allora? Non si puo' dire? No, certo che no; pero' potrei tranquillamente dire che un amore cosi' mai prima d'ora, che mi fa sentire protetta e che Hugh mi ama per la mia bontà d'animo, casualmente custodita nel corpo di una venticinquenne ossigenata che ha più silicone che pelle.Ora, io non sono la venticinquenne in questione, non metto in dubbio la possibilità che un amore simile possa nascere; e ammetto pure l'eventualità che tali parole, qualora fossero pronunciate, possano essere vere; ma il punto, qui, è che c'è talmente tanta ipocrisia che se Miss-Silicone-E'-Bello non recitasse la parte di quella il cui amore trascende i 112 anni di differenza, verrebbe socialmente lapidata; non importa se poi, nel momento in cui lei proclama il suo amore ai quattro venti -, viene immediatamente criticata, addittata come troietta da bordo piscina nonchè falsa, arrivista e arrampicatrice (sociale, oltre che di pali da lap dance), la commedia deve esserci, perchè se non è accettabile che una 25enne fica oltre ogni umana comprensione si possa innamorare di una cariatide bavosa fissata con il sesso, lo è ancor meno l'idea che lei possa affermare il contrario, palesando la reale natura del loro legame.
In pratica, cara venticinquenne, se ti sei innamorata del vecchio Hugh, preparati a non essere creduta e a sentirti dare della poco di buono ben oltre i confini della magione o di qualunque luogo sia deputato all'espressione di tale sentimento; se non lo sei, dovrai fingere di esserlo per poi subire lo stesso trattamento di cui sopra. In ogni caso, rassegnati, se dirai la verità non ti crederanno, se dirai il falso non ti crederanno; se dirai quello che si aspettano tu dica, non ti crederanno ugualmente.Semmai c'incontreremo e tu mi dirai che Hugh sta con te perchè lo rendi arzillo come nemmeno un flacone di viagra ingollato per intero, e che tu stai con lui perchè sogni una folgorante carriera nel glitterato mondo del pornosoft patinato, io ti stringero' la mano, augurando a te e Hugh che la vostra sia un'unione soddisfacente; e faro' lo stesso se mi dirai che vi siete ritrovati dopo quattro reincarnazioni andate a vuoto.
Non credo che qualcun altro, oltre la sottoscritta, saprebbe aprire un post parlando dei legami che uniscono le persone e chiuderlo con un monologo indirizzato all'ipotetica dolce metà di Hugh Hefner.Bhe, io si.Infatti non è esattamente qualcosa di cui andar fieri; percio' lo chiudo qui, questo post.Punto.

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