di Paolo Cardenà
Secondo quanto riportato oggi daIl Sole 24 Ore che cita fonti Reuters, le banche centrali starebbero pianificando un intervento congiunto di allentamento monetario, per tentare di "domare" l'onda d'urto che potrebbe innescarsi sui mercati qualora il risultato elettorale del prossimo 17 giugno in Grecia, consegni una maggioranza anti euro. L'intervento potrebbe avvenire già domenica prossima. Qualche giorno fa, scrivendo unarticolo sul mancato taglio dei tassi da parte della BCE cercando di trovarne le motivazioni, scrivevo:
appare del tutto comprensibile che la BCE voglia custodire quanto più possibile le poche munizioni rimaste in canna, ed utilizzarle con effetto sorpresa nel caso che gli eventi dovessero precipitare. In quest'ultimo caso non è da escludersi affatto un taglio più incisivo dei tassi di 50 punti, forse concertandolo con le altre banche centrali che potrebbero intervenire con misure di allentamento monetario amplificando così, su scala planetaria, l'effetto sorpresa. Un po' come avvenne all'indomani degli attacchi dell'11 settembre e anche a seguito del fallimento della Lehman Brothers.Al di là della sfacciata autoproclamazione per questo sito, chi ha la bontà e la pazienza di seguirlo non dovrebbe essere affatto sorpreso. Ormai la sostenibilità del sistema sembra dipendere solo dalle droghe delle Banche centrali, con "l'azzardo morale" che ne consegue. Magari l'eventuale intervento potrà calmare le acque per qualche tempo, offrendo materia per facili guadagni e facendo leccare le dita agli speculatori. Ma non risolverà il problema alla radice. E' evidente che se al paziente malato gli somministri una dose massiccia di atropina, questo si alza dalla barella e inizia a correre per i corridoi. Poi però in genere stramazza.