Muammar Gheddafi
Gheddafi mi era simpatico
Non fosse che per le sue folkloristiche quanto provocatorie sceneggiate da “matto”, a cominciare proprio dall’ abbigliamento e dal colore eccentrico dei suoi caffetani ( notoriamente il giallo è il colore dei matti ), in quanto unico diplomatico capace, durante le sue visite ufficiali, di ritorcere come un boomerang in faccia a tutto l’ Occidente la sua estrema ipocrisia e fondamentale malafede, il solo che sapeva simbolicamente gridare in pieno consesso ufficiale e pubblico che “il re è nudo” sfruttando proprio l’ ipocrisia dell’ avversario come scudo difensivo, ma al tempo stesso dimostrandola sfacciatamente e mettendo in bella mostra tutto il criminale servilismo e la sostanziale codarda impotenza della diplomazia benpensante. In una parola era il solo capace di sbugiardare pubblicamente l’ Occidente persino in piena sede Onu rinfacciandogli apertamente quel che esso è: un grandissimo ipocrita. E di saperne usare i vizi come un temibile boomerang d’ immagine.
Da manuale, a tale riguardo, il presentarsi in Italia con la divisa da colonnello e le medaglie conquistate sul campo; stupendo sotto molteplici aspetti e denso di significati umani, simbolici ed etnici il suo pretendere di alloggiare in tenda; magistrale il riunire 500 “emancipate” femmine nostrane a cui dar lezione di Islamismo. Grandioso il presentarsi nei congressi internazionali vestendo i costumi tribali, e quei capelli e quella barba sfrontatamente incolti e “non omologati”.
Un uomo insomma, in mezzo ad una pletora di avvoltoi e pantegane in doppiopetto blù,buone solo ad avventarsi sulle carogne delle vittime rese cadaveri per conto terzi ( sa mai che ci si sporchi di sangue, che sul blù stona ed è difficile da mandar via ). Per dirla con una frase schietta, ( capacità tanto cara ai nostri nonni e che noi indottrinati al “politicamente corretto” abbiamo stupidamente buttato alle ortiche ) era uno coi coglioni, in mezzo ad un sodalizio di eunuchi e gaudenti e sorridenti frocioni.
Non entro quindi in merito nè al suo operato nè alle attuali tristi vicende, e non dirò pertanto che tale “spregevole” dittatore aveva seriamente a cuore il benessere del popolo libico, popolo che vantava un tenore di vita e benefit sociali che qui ci sogniamo, proprio grazie ad un’ equa ripartizione dei proventi del petrolio; popolo che viveva in case di proprietà, che pagava la benzina 10 centesimi, che quasi non conosceva la disoccupazione, che sapeva accogliere i “nostri immigrati” con calore e dignità, che usava gratuitamente la corrente elettrica, che aveva accesso ad Internet senza censure di sorta ( leggi la testimonianza di un italiano ).
Obama e Gheddafi
Non dirò che “il dittatore” spingeva per la nazionalizzazione del petrolio africano ( vedi articolo ), e non dirò che la Banca Centrale Libica era, ovviamente, di proprietà statale (vedi ) … non dirò cose risapute anche dai sassi ( che non si chiudano volutamente occhi ed orecchie ), non dirò che l’ unica colpa di Gheddafi era quella di essere un Uomo Libero, e di perseguire il benessere della popolazione in una Nazione Libera, no …
Voglio aprire una polemica diversa, ed un diverso spunto di riflessione: questo sottile suo modo di denuncia e di invettiva, questo atteggiamento provocatorio condotto sul paradosso logico, sono indice non solo di una persona assolutamente intelligente e “integra”, ma anche sostanzialmente onesta che ha veramente a cuore il benessere ed il progresso popolare, anche se ( o proprio perchè ) si veste con caffetani dorati.
In fondo, non glielo avrà certamente prescritto il medico, ed almeno in ambito ufficiale avrebbe potuto benissimo adeguarsi e “vestirsi di blù anche lui”. Ma non lo faceva, proprio a volerci indicare che “il nemico” è il Pensiero Unico, è l’ uniformarsi a tutti i costi, è l’ adottare e far nostre astruse teorie economiche architettate nelle stanze di Wall Street, ecc …
Vestendo i panni tribali e regali denunciava il suo status di “capo” ( e non di servo ), e rivendicava fieramente la sua etnia ai pecoroni globali, a queste fighette mondialiste che fanno shopping a Manhattan, a questi stolti servitori di un’ idea folle, perversa e suicida; indicava a tutti il VERO NEMICO, perchè il nemico, come ricordato da questa canzone di Daniele Silvestri, “non ha divisa, ma ama le carte Visa” …
Canzone che vi ripropongo, esortandovi a fare attenzione ad un paio di strofe che così recitano:
“La Dittatura c’è, ma non si sa dove sta
e non si vede da qua, non si vede da qua …”
“Il mio nemico non ha divisa, ama le armi ma non le usa
Nella fondina tiene le Carte Visa, e quando uccide non chiede scusa …”
“Il mio nemico non ha un nome, non ha nemmeno una religione
e il potere non lo logora, il potere non lo logora …”
“E se l’ unica ragione che ti interessa avere è una -Ragione Sociale-,
e se hai qualche maledetta guerra da fare,
non farla nel mio nome, non farla nel mio nome,
che non hai nè mandato nè autorizzazione;
non farla nel mio nome, non farla nel mio nome,
che non hai domandato nemmeno la mia opinione …”
( Daniele Silvestri, “Il mio nemico” )
Casco Blu
Ribaltiamo quindi ora l’ ottica della questione:se la “follia” si veste in doppiopetto blù, e così facendo vien fatta passare per “normalità”, se la follia diventa maggioranza, occorre per questo che tutti ci mettiamo una bella divisa e il cappello con la girandola sulla testa ?
Come dovrà vestirsi la persona che vuole rimanere normale, in una società dove la follia si veste di normalità ?
Non dovremmo forse allora cominciare a vestirci tutti quanti di giallo ? ( guarda caso, il giallo e il blù sono colori opposti anche nello spettro cromatico ! )
E un eventuale medico chiamato a fare una diagnosi del paziente, dovrà sempre e per forza darsi una bella martellata sulla zucca e mettersi lui stesso la camicia di forza ?
Un medico DEVE difendere la vita, ha fatto il giuramento di Ippocrate, ed in difesa della vita dovrà dire la verità …
Vi invito pertanto a leggere con attenzione questo documento, tradotto da Gianluca Freda sul blog “BLOGGHETE !”, di cui riporto qui sotto alcuni passaggi, dove i medici russi di stanza in Libia denunciano il carattere assai poco umanitario dell’ aggressione NATO; il documento, sotto forma di lettera aperta, si appella a Putin e Medvedev perchè … non si mettano in testa una bella girandola blù ( anche se Medvedev mi sembra si sia già trasformato in un puffo … )
LETTERA APERTA DEI MEDICI RUSSI IN LIBIA ALLA FEDERAZIONE RUSSA
( Fonte: Uruknet.info )
” … Il bombardamento di Tripoli e di altre città della Libia non ha per obiettivo soltanto i sistemi di difesa aerea e i velivoli dell’aviazione libica e non è rivolto soltanto contro l’esercito, ma ha preso di mira anche le infrastrutture civili e militari. Oggi, 24 marzo 2011, gli aerei degli USA e della NATO hanno bombardato per tutta la notte e tutta la mattina un quartiere di Tripoli, Tajhura (dove si trova fra l’altro il Centro di Ricerca Nucleare libico). Le difese aeree e i velivoli situati a Tajhura erano già stati distrutti nei primi 2 giorni di attacchi e in città rimanevano altre installazioni militari in attività, ma oggi l’obiettivo dei bombardamenti sono le baracche dell’esercito libico, intorno alle quali vi sono quartieri residenziali densamente popolati; lì vicino si trova anche il più grande centro di cardiologia del paese. I civili e i medici non avrebbero mai potuto immaginare che si sarebbe arrivati a distruggere normali quartieri residenziali, perciò nessuno dei residenti o dei pazienti dell’ospedale era stato evacuato.
Le bombe e i missili hanno colpito le abitazioni civili e sono caduti vicino all’ospedale. I vetri del centro cardiologico sono andati in frantumi e nell’edificio riservato alle partorienti con problemi cardiaci sono crollati un muro e parte del tetto. Ciò ha provocato dieci aborti, la morte dei neonati e il ricovero delle madri nel reparto di cura intensiva; i medici stanno lottando per salvare loro la vita. Noi e i nostri colleghi stiamo lavorando sette giorni alla settimana nella speranza di salvare qualcuno. E tutto questo è la diretta conseguenza del lancio di bombe e di missili contro edifici residenziali, che hanno provocato dozzine di morti e di feriti che il nostro personale cerca di operare e visitare. Un numero così enorme di morti e di feriti, come quello registrato oggi, non si era avuto durante l’intera durata delle insurrezioni in Libia. E questo lo chiamano “proteggere la popolazione civile”?
Con la piena responsabilità di testimoni e di persone partecipi di quanto sta accadendo, noi dichiariamo che gli Stati Uniti e i loro alleati stanno perpetrando un genocidio contro il popolo libico, come già avvenuto in Yugoslavia, Afghanistan e Iraq. I crimini contro l’umanità compiuti dalle forze della coalizione ricordano quelli commessi in Germania, dove pure i civili venivano fatti a pezzi allo scopo di suscitare orrore e di spezzare la resistenza del popolo (la Germania lo ricorda e per questo ha deciso di non partecipare a questo nuovo massacro). Oggi essi mirano, con metodi simili, a far sì che il popolo libico rinunci al proprio capo e al proprio legittimo governo e ceda senza fiatare la propria ricchezza nazionale alle forze della coalizione.
… Noi siamo ucraini, russi e bielorussi, persone di diverse professioni (soprattutto medici) che lavorano in Libia da oltre un anno (da 2 a 20 anni). In tutto questo tempo abbiamo imparato a conoscere il modello di vita del popolo libico e dichiariamo che pochi cittadini, in altre nazioni del mondo, possiedono le comodità di cui possono godere i libici. Tutti hanno diritto a cure gratuite e i loro ospedali sono dotati del miglior equipaggiamento medico del mondo. In Libia l’istruzione è gratuita e le persone capaci hanno la possibilità di studiare all’estero a spese del governo. Ogni coppia che si sposa, riceve 60.000 dinari libici (circa 50.000 dollari USA) come assistenza economica. Lo stato concede prestiti senza interesse e spesso senza scadenza fissa. Grazie ai sussidi governativi, il prezzo delle automobili è molto più basso che in Europa e ogni famiglia può permettersi di acquistarle. Benzina e pane costano pochi centesimi, gli agricoltori non pagano tasse. Il popolo libico è tranquillo e pacifico, poco incline all’alcool e molto religioso.
… Se gli USA e l’UE non hanno nulla da fare, che rivolgano la loro attenzione all’emergenza in Giappone, ai bombardamenti israeliani sulla Palestina, alla sfrontatezza e all’impunità dei pirati somali o alle condizioni degli immigrati arabi in Francia e lascino che siano gli stessi cittadini libici a risolvere i propri problemi interni. Oggi noi vediamo che vogliono trasformare la Libia in un nuovo Iraq. Perpetrare il genocidio di un intero popolo e di coloro che ad esso sono legati. Noi abbiamo prestato il GIURAMENTO MEDICO e non possiamo abbandonare i libici al loro destino, lasciandoli distruggere dalle forze della coalizione; inoltre, sappiamo che quando tutti gli stranieri se ne saranno andati e non sarà rimasto più nessuno a raccontare la verità (il piccolo staff delle missioni diplomatiche è stato ridotto al silenzio già da tempo), gli americani faranno qui una carneficina.
Comprendiamo bene che appellarsi alla “comunità internazionale” per salvare il popolo della Libia e tutti coloro che vivono in Libia sarebbe perfettamente inutile. La nostra sola speranza è la Russia, che possiede diritto di veto all’ONU, e in particolare i suoi capi, il Presidente e il Primo Ministro” ….
http://mon-dart.blogspot.com/2011/04/se-ti-vesti-di-blu-non-ti-tira-piu.html