Scrive su twitter (e si riferisce al’ILVA):
“Lo sguardo di chi governa deve pesare ciascuno dei beni da tutelare, deve custodire tutte le promesse di futuro, ma soprattutto deve sentire la responsabilità di evitare che vinca il caos, e che l’ardire utopico dei pensieri lunghi si pieghi alla disperazione di un presente immobile, quasi divorato dal suo passato.”
L’esegesi è chiarissima: non si può tutelare il lavoro senza badare all’ambiente. Il passato e il futuro. L’utopia e la necessità. La pagnotta e il sogno di Arcadia.
Tocca trovare una soluzione.
Insomma quello che stiamo dicendo tutti, però in versione candidato al Pulitzer e non alla premiership. Sigh.
p.s. con affetto, compagni, eh. Con affetto.