Chi l’avrebbe mai detto che anche il nuovo millennio, questo che stiamo vivendo da protagonisti, avrebbe lanciato al genere umano una nuova sfida di adattamento. Gli ultimi sviluppi della scienza e della tecnologia ci avevano illuso che no, oramai tutto era sotto il nostro controllo a parte certi aspetti naturali che, sapete, sono procrastinabili quanto si vuole ma prima o poi ci toccano. Invece ancora una volta abbiamo dimostrato di non essere in grado di imporci completamente adattando i grandi cambiamenti della storia alla nostra natura ma, al contrario, di abbandonare sempre qualcosa di importante per strada e di lasciare che le cose che succedono, i grandi fenomeni che dovremmo domare per diventare ancora più invincibili alla fine un po’ riescono a condizionare i nostri comportamenti e a rosicchiarci una parte di terreno evolutivo. Questo perché vi vedo compressi e intellettualmente fiaccati dei limiti dei caratteri di Twitter e nelle proporzioni fisse uno a uno di Instagram. Vedo le vostre opinioni a rischio di interpretazioni errate nei socialcosi dedicati alle conversazioni ed erose, giorno dopo giorno, dalle spiegazioni dovute a chi non coglie ironia e sarcasmo. Vedo i vostri movimenti interrotti e di conseguenza la vostra libertà di pensiero a rischio nei tempi irregimentati e imposti dai sistemi di condivisione video o ancora un’altra libertà, quella di espressione, messa a rischio da rigide sovrastrutture SEM o SEO che richiedono titolazioni e stili narrativi adeguati ai motori di ricerca a scapito della vostra creatività. Qualcuno mi spieghi che diavolo vuole intendere chi dice che qui sul web non ci sono limiti al nostro ingegno perché, in fin dei conti, non è assolutamente così. Ci sono formati e regole del gioco che devono essere rispettati e non si sta certo parlando di linee guida stilistiche o di parametri per poter essere classificati in questo o quel movimento artistico. E questa volta siamo in centinaia di milioni ad aver adattato il nostro modo di essere e i nostri comportamenti in una botta sola. I nostri figli sono già nati meno liberi e con maggiori regole imposte rispetto ai loro genitori e peccato che questo nuovo stadio evolutivo abbia alla base l’impatto della tecnologia sulla nostra vita anziché, come si sperava, i manuali di educazione civica.
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