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Sea Shepherd contro il Giappone

Creato il 21 marzo 2013 da 7325

Sea Shepherd contro il Giappone

Foto: Copyright Tracii C Photography


Per ora, gli eco pirati di Sea Shepherd segnano un punto a loro favore nella non proprio pacifica battaglia di ostruzionismo alla caccia legalizzata delle balene da parte della flotta giapponese nei mari antartici. Stando alle notizie che dall'altra parte del globo giungono a noi, sembra che la flotta giapponese di “ricerca” si sia ritirata dopo aver ucciso un discreto numero di balene anche quest’anno, a scopi scientifici sostengono i giapponesi, a scopo di lucro.. ed altro sostiene buona parte del mondo.
Se vi state chiedendo perché oggi nel 2013 si continua a dare la caccia alle balene, vale la pena ricordare che nel 1986 la Commissione Internazionale sulla Baleneria (International Whaling Association - IWC) ha posto in essere una moratoria totale sulla caccia commerciale alle balene, ma purtroppo gli interessi economici in gioco sono elevati e la sola IWC non ha la forza di far rispettare questa moratoria.
Dal lontano 1986, sono passati molti anni, eppure ad oggi tre nazioni (Islanda, Norvegia e Giappone) hanno brutalmente ucciso più di 25.000 balene sotto l'ombrello di una sedicente ricerca scientifica, ma in realtà tutti sanno il vero fine di questa spietata e crudele caccia.
Ma chi sono gli eco-pirati di Sea Shepherd?
Loro sono un'organizzazione internazionale senza fini di lucro la cui mission è quella di fermare la distruzione dell'habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani del mondo intero al fine di conservare e proteggere l'ecosistema e le differenti specie. Dal 1977, anno della costituzione, Sea Shepherd pratica la tattica dell'azione diretta per investigare, documentare e agire quando è necessario mostrare al mondo ed impedire le attività illegali in alto mare, salvaguardando la delicata biodiversità degli ecosistemi oceanici ed operando per assicurarne la sopravvivenza alle generazioni future.
Qualcuno li definisce pirati moderni, in parte condivido la definizione, perché con i loro mezzi pacifici fatti di reti, uova,vernici spray e qualche manovra da aggressiva a bordo delle loro imbarcazioni non proprio moderne cercano in tutti i modi, rischiando anche la vita, di fermare questa assurda (a mio giudizio) caccia alle balene. In attesa di buone notizie, vi lascio con una frase emblematica del mitico Capitano Paul Watson, fondatore e attuale presidente dell'associazione: I'm not here to watch them kills whales, I'm here to STOP THEM “. Cosa altro aggiungere...
©Mirko;  Pazzoperilmare.com

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