bagan, myanmar
Eccomi pronto per questa nuova avventura, mi aspettano altri 6 mesi di viaggio in Asia. Quando sono partito per il primo viaggio di questa serie, nel 2008, non avrei mai pensato che questo sarebbe diventato un nuovo modo di vivere per i successivi sette anni. Continuo a pensare che questo sia il modo migliore di viaggiare, perché ti permette di realizzare bei progetti di viaggio senza preoccuparti troppo dei tempi, ma senza però entrare in una noiosa routine da viaggiatore che è tipica dei viaggi troppo lunghi. Certo, dopo tanti anni di viaggi bisogna trovare nuovi stimoli, nuovi interessi, nuovi punti di vista, non è come quando hai 20 anni e va bene tutto. Non ho però mai rinunciato al mio stile di viaggio e continuo a viaggiare seguendo molte regole che mi hanno sempre accompagnato in questi 27 anni, da quel primo viaggio in Olanda zaino in spalla del 1987. Molti viaggiatori indipendenti una volta passati i 40 anni si imbolsiscono, mettono da parte lo zaino e iniziano a viaggiare sempre più comodi: non è il mio caso, anzi negli ultimi anni spesso ho fatto viaggi molto “hardcore”, più duri e difficili di quelli degli anni 80/90.
In ogni caso, come nel viaggio precedente, anche stavolta non ho le idee ben chiare e il progetto è ancora in fase di elaborazione. La novità è che quasi sicuramente non andrò in India ma invece visiterò l’altro gigante dell’Asia: la Cina. Non sono mai stato molto attratto da questo Paese, l’ho sempre giudicato poco interessante per i miei gusti, ma alla fine mi sono deciso e andrò a verificare di persona. Il viaggio quindi inizierà a Hong Kong ( che invece non so perché mi ispira, anche se non sono certo un appassionato di metropoli Asiatiche ), che ho scelto principalmente perché è la destinazione meno cara da raggiungere della zona e c’è la possibilità di ottenere il visto Cinese senza troppi problemi. Grazie ad un colpo di fortuna e vari tentativi con diverse destinazioni sono riuscito a trovare un ottimo affare A/R con ritorno da Singapore. All’andata in più volerò da Londra con il mitico Airbus 380, l’aereo passeggeri più grande al mondo.
Vado in Cina soprattutto per una curiosità umana, per scoprire tra le altre cose se i Cinesi in Cina sono davvero così diversi da quelli che vivono all’estero, come molti sostengono. Non andrò a vedere panda, muraglie cinesi o eserciti di terracotta, ma piuttosto piccoli villaggi, mercati e città poco conosciute. L’unica eccezione probabilmente sarà Yangshuo, che credo sia molto turistica ma è uno dei posti della Cina che ho sempre sognato di vedere e se è come sembra dalle foto potrebbe essere anche un buon posto per fermarsi un po’ più a lungo. In più volendo andare verso il Guizhou e poi in Yunnan è il posto ideale dove fare una prima tappa, anche perché la vicina Guilin è ben servita da Shenzen con treni e autobus.
Vedrò quindi una (relativamente) piccola parte del Paese: credo che per la Cina, come per l’India, voler vedere tutto al primo viaggio, da Pechino a Shangai, da Hong Kong allo Yunnan, da Yangshuo a Kashgar, in uno o due mesi sia una cosa senza senso. Poi te ne vai dal Paese con tante schede fotografiche piene ma senza aver “assaporato” sul serio nemmeno una regione. In Africa incontrai un Giapponese che era appena stato in Italia e in 10 o 12 giorni era riuscito a vedere tutte le città turistiche più famose: ma quando gli chiesi cosa pensava dell’Italia e di noi Italiani rimase senza parole, semplicemente non era riuscito a cogliere nulla della nostra cultura, oltre alla pizza e ai siti Unesco. La cosa strana è che spesso sono proprio quei backpackers da RTW, che ti ripetono di continuo che loro viaggiano “very slow”, con lentezza, a fare questo tipo di viaggi-tour de force.
Molti dicono che la Cina è una destinazione “difficile”, soprattutto a causa della barriera linguistica, ma io invece non sono troppo convinto di questo. Ok, parlano una lingua strana incomprensibile e hanno una cultura diversa dalla nostra, ma queste sono difficoltà facilmente superabili dal viaggiatore esperto. Ma è anche vero che viaggiano molto e che rispetto a Paesi limitrofi le infrastrutture sono di un livello molto superiore, quindi una volta che hai capito come funzionano le cose non vedo grossi problemi. Credo sia anche parecchio più cara dei paesi del Sud Est Asiatico o dell’Asia del Sud ( ad esempio i treni costano tipo 10 volte di più di quelli Indiani ), ma cercherò comunque di viaggiare come al solito a bassissimo budget. So che ci sono buoni ostelli economici ma spero di poterli evitare, magari trovando guesthouse a gestione familiare. E se il clima lo permette potrei farmi anche qualche notte in tenda, vedremo.
Dopo la Cina potrei andare in Vietnam, che non ho mai visto ed è un altro Paese che in passato non avevo mai preso in considerazione e che in realtà conosco solo per i film Americani sulla guerra. Molti viaggiatori mi hanno detto che i Vietnamiti sono il peggior popolo tra quelli dell’Indocina: anche in questo caso cercherò di osservare il Paese senza pregiudizi, e se non mi piaceranno come al solito non avrò problemi a dirlo. Ma non ho intenzione di entrare nel classico backpacker trail e cercherò il più possibile di evitare i posti classici da tour del banana pancake, anche se so che non sarà facile da quelle parti. Non escludo di fermarmi un po’ più a lungo da qualche parte, in Vietnam o magari nel Sud del Laos, dove non ci sono grossi problemi ad estendere il visto.
L’ultima parte la lascio per ora in bianco: potrei fare tutto via terra ( Laos-Cambogia-Thailandia-Malesia-Singapore ) oppure tornare in Indonesia, o nelle Filippine. Se spunta una superofferta AirAsia e la giusta ispirazione sono aperto a tutte le possibili opzioni.
Scriverò le mie impressioni, gli aggiornamenti e pubblicherò foto su FB, che è il social migliore per questo scopo. Il blog ormai lo aggiorno quando ne ho voglia e in genere quando sono in viaggio ne ho poca. Stesso discorso per le foto che posto su flickr dopo averle scelte con calma ed editate.