Sebastian Stoskopff, Vanitas
Sebastian Stoskopff è nato a Strasburgo nel 1597. Non ricco, fu raccomandato dalla famiglia al consiglio comunale in modo che i solidi borghesi che lo componevano trovassero una strada alla formazione professionale del suo evidente talento. Fu mandato nel cuore dell'Assia, a Hanau, la città dove due secoli dopo sarebbero nati i fratelli Grimm, padri della glottologia germanica ma pure autori di fiabe crudelissime. Lì frequentò la bottega di Daniel Sorenau, un ugonotto scappato dalle Fiandre francofone e cattoliche. Morto il maestro, fece bottega con l'altro discepolo, Joachim von Sandrart, pittore e teorico che scrisse la prima biografia di Grunewald. Questa che vi presento di lui è una vanitas, cioè quel tipo di natura morta che ci ricorda la fine che tutti noi saremo destinati a fare. Ma così diversa è questa da quelle della controriforma, così ineluttabile e scientifica. Spiega questa natura morta il dilemma dell'alsaziano, teso tra le paure germaniche e i fascini della lingua francese d'un almanacco che Stoskopff probabilmente aveva trovato a Parigi prima di fare anche lui il suo viaggio in Italia.