Non l’ha ancora guidata, ma qual è la prima impressione della nuova monoposto?
“Ovviamente per me c’è un cambio di colore. E’ una nuova esperienza, ma la vettura sembra bellissima. Vedere come le cose prendono forma è sempre qualcosa di speciale, ogni anno quando c’è una nuova monopoposto vedi i primi pezzi e poi la vettura completamente assemblata. Penso sia un momento speciale e non vedo l’ora di scendere in pista per vedere come si comporta“.
Arrivando da un’altra squadra, come ti sembra la posizione di guida? Hai trovato delle differenze? Ti senti a tuo agio nella vettura?
“Cambiando team ci sono tante differenze, non tanto nella posizione di guida perché è fatta su misura, quindi puoi sempre richiedere ciò che preferisci, per esempio, per quanto riguarda il layout del volante. La strategia, invece, è un po’ diversa: i tecnici parlano probabilmente della stessa cosa, ma in una lingua differente, usano parole diverse per azioni simili. Ci sono sempre molte cose nuove da imparare, ma avremo il tempo di prendere la giusta confidenza con i test invernali“.
Non è un semplice cambio di colore, perché parliamo del Rosso della Scuderia: che sensazioni hai a riguardo? Stai prendendo confidenza con la vita in Italia e con la Scuderia?
“Sempre di più. La prima volta che sono venuto qui ed ho avuto l’opportunità di guidare la monoposto del 2012 è stato qualcosa di magico, di molto speciale. Adesso che prende il via la stagione 2015 sarà particolare e sono convinto che sarà molto particolare quando sventolerà la bandiera a Melboure, nella prima gara con la Ferrari. Tutto è rosso, un colore molto speciale, con un grande significato ed una grande storia alle spalle. Attendo quel momento con impazienza“.
Con un lungo campionato davanti e la squadra che deve recuperare dopo lo scorso anno, cosa ti aspetti realisticamente da questa stagione?
“Ci sono molti cambiamenti in atto, ci sono molte persone nuove in nuovi ruoli, me compreso. In situazioni come queste ci vuole sempre un po’ di tempo prima di cominciare a fare progressi concreti, ma ho fiducia nel fatto che stiamo andando nella giusta direzione. Sarebbe sbagliato avere da subito della aspettative elevate. Bisogna ricordare che arriviamo da un 2014 che ha visto il dominio di una sola squadra. Sarà difficile essere lì davanti fin dall’inizio, ma l’obiettivo principale è lavorare tutti insieme, cercare di compiere progressi e risalire la china nel prosieguo della stagione“.
Tu e Kimi vi conoscete bene: non vedi l’ora di lavorarci insieme?
“Non mi aspetto problemi tra di noi. Sarà un compagno difficile da battere in pista perché è molto veloce, ha molto talento, ma fuori dalla pista andiamo d’accordo. Lui non è un tipo che scambia molte parole, ma è sempre molto onesto e questa è una delle qualità che ho sempre apprezzato in Kimi, perché è qualcosa di raro in Formula 1“.
Nella tua carriera sei già stato in una squadra italiana. Hai dato una ripassato al tuo italiano, lo parlerai con qualcuno?
“Aiuta il fatto che più tempo passi con la squadra, più ascolti la lingua, quindi proverò ad impararlo durante la stagione. Essendo già stato alla Toro Rosso, tornerò a sentir parlare italiano. Penso di capirlo abbastanza bene, me penso che terrò un piccolo vocabolario per iniziare a parlarlo da solo“.
Il team principal Maurizio Arrivabene ha detto che sarebbe contento se arrivasse una vittoria in questa stagione. Sei d’accordo con lui?
“Credo che saremo contenti, ma che di certo lo saremmo di più se cogliessimo più successi. Come ho già detto, dobbiamo essere realisti perché ci sono stati molti cambiamenti nel corso dell’inverno. La cosa più importante è iniziare subito a lavorare bene nel corso delle prove invernali ed iniziare a fare progressi. Se la situazione fosse come quella della scorsa stagione, sarebbe molto difficile lottare per la vittoria, ma ovviamente è il nostro obiettivo. Ed è per questo che sono qui, non per arrivare secondo“.
Nel calendario c’è una pista in particolare che non vedi l’ora di affrontare?
“Da sempre non vedo l’ora di correre in Giappone, a Suzuka. Direi che quella è la mia pista preferita. Ma ci sono molti appuntamenti in calendario… Melbourne, per esempio, è il luogo perfetto per iniziare la stagione. Una grande città, una grande atmosfera, una grande pista. Singapore è una delle gare che preferisco: una corsa in notturna, una pista molto tecnica ed impegnativa. In realtà non c’è una gara che non mi piaccia. Non vedo l’ora di correre ovunque“.