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Seconda Repubblica delegittimata dalle proprie origini

Creato il 14 dicembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Sarebbe colpa del giustizialismo, di Mani Pulite, ovvero dell'inizio anomalo e irregolare della Seconda Repubblica: la legalità, secondo Ernesto Galli Della Loggia (oggi sul Corriere), era rappresentata dal governo e dal ministro della Giustizia Conso e dal decreto legge di depenalizzazione del reato di finanziamento illecito dei partiti, con valore retroattivo. L'editorialista ricorda l'apparizione in tv dei magistrati del pool Mani Pulite che invitavano i cittadini a far sentire la loro indignazione. Il presidente della Repubblica Scalfaro non ha firmato quel decreto, "spaventato dalle reazioni".

Il discorso di Della Loggia, che mette in primo piano il tragico suicidio di Moroni e il suo estremo messaggio ("c'è un clima da pogrom"), rielabora la scomunica dell'antipolitica "eversiva", per il capo dello Stato Napolitano, che era presidente della Camera quando Conso era ministro.

Ma chi rappresenta la legalità?

Nessuna legge prescrive onestà, ragionevolezza, senso civico, passione per la giustizia. Il legislatore può essere efficace e lungimirante oppure no. E' giustizialismo processare, secondo la legge, i parlamentari che scrivono e approvano le leggi stesse? Della Loggia condanna (anche lui emette le sue sentenze) la generalizzazione nelle polemiche contro gli avversari, la faziosità, gli eccessi. L'origine della delegittimazione è legata al giustizialismo e al populismo, oggi come nel '92. Lega Nord e Beppe Grillo criticati da Napolitano, si rafforzavano grazie a Tangentopoli.

Non sarà forse Della Loggia a mettere sullo stesso piano magistrati e politici? Chi, opinando, segue lo spirito di Conso vive nella democrazia, e chi invece per l'indignazione segue Grillo o Salvini o qualunque manifestazione "estrema" è un eversore pericoloso? O non sarà pericoloso invece uno Stato in mano alla solita cattiva politica, che può avere come simbolo la legge Sblocca Italia?

Secondo Galli della Loggia la Seconda Repubblica è sorta, "rompendo la prassi" dalle reazioni esasperate, estreme, eccessive che hanno accompagnato e seguito Tangentopoli: giustizialismo e populismo.

Ma è più importante non irritare Napolitano o comportarsi con onestà e governare colpendo, almeno, la criminalità organizzata invece di lasciarla crescere?

Lo scollamento fra gran parte dei cittadini e le istituzioni è la normalità. L'impero romano non controllava ogni metro del territorio: esistevano la pirateria, le ribellioni armate, plebe e gentes aristocratiche (che sia esistito un ceto medio è dubbio). Nessun re ha mai consultato tutti i cittadini, nessun Parlamento è stato mai consegnato alla storia come un fulgido esempio di saggezza. Nemmeno le dittature hanno ottenuto un consenso straordinario, nemmeno dopo aver sterminato gli oppositori.

La "società stretta", dove tra famiglia e Stato, dagli enti locali al potere centrale esiste continuità e partecipazione, non è mai esistita. E' un mito. La rappresentanza democratica, il Parlamento che rappresenta il popolo è una funzione attribuita dalla Costituzione, sulla carta, ma quando mai il mondo politico ha goduto di un sacro rispetto? Non è sempre stata un problema enorme la criminalità organizzata?


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