Interessati alla cosa, tutt’altro che secondaria, abbiamo voluto verificare nel blog di questo dirigente politico, la risposta che ci saremmo aspettato. Ma sono passati già ben quattro giorni e non si intravede traccia di un simile sforzo.
E perché l’onorevole Pd dovrebbe fare lo sforzo di chiarire? Non perché si possano nutrire dubbi sul suo atteggiamento, ma perché un chiarimento rassicurerebbe gli animi e metterebbe a posto la coscienza di molti che stanno in questo partito ad aspettare, non dico una parola di sinistra, ma un semplice cenno di buon senso.
Allo studioso è purtroppo sfuggito un particolare nel formulare la sua domanda. Cioè non si è posto il problema di sapere se quella faccia di bronzo che si trovava a interpellare fosse disposta a profferire parola o no. E il risultato non poteva non essere diverso.
Del resto enigmatico era già quello che l’onorevole scriveva: “Il Pd sarà coerente con quello che abbiamo sempre detto: di fronte ad un rinvio a giudizio per fatti di mafia, interromperemo il sostegno al governo”. Il discorso sembra inequivocabile. E invece? Non lo è per niente. Infatti il nostro deputato, come un sofista del V secolo avanti Cristo, scrive: “Ma, ripeto, ci toccherà vedere ancora altre puntate prima che la telenovela finisca”. Io non so cosa voi avete capito. Posso dire cosa ho capito io. E cioè che il necessario chiarimento, se mai arriverà, lo avremo chissà fra quanto tempo. E non è detto che sarà racchiuso tutto in una delle solite formule che il politichese ci ha ormai insegnato. Il silenzio, infatti, è ancora peggiore delle ipocrisie di certa politica. Altro che valutazione del caso.