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Seconde case ; Bormio come va ?

Creato il 02 marzo 2012 da Maurizio Picinali @blogagenzie

Bormio, 1 marzo 2012 - Si costruisce poco e si vende ancora meno, almeno per quanto riguarda le nuove abitazioni. Vanno un po’ meglio le compravendite immobiliari sul fronte delle agenzie, nei settori residenziale e turistico, anche se la crisi colpisce un po’ ovunque con un calo dal 10 al 20 % circa. Questa in sintesi, la situazione dell’edilizia e del mercato immobiliare in provincia di Sondrio dove, nell’attuale momento congiunturale, è favorito chi acquista, perché può spuntare il prezzo migliore.Seconde case ; Bormio come va ?
Nelle stazioni turistiche i prezzi rimangono stabili ma è calato il giro d’affari. Aldo Moretti, dell’omonima Agenzia immobiliare di Bormio, conferma che la crisi si è portata via una fetta pari a circa il 10%. «Attualmente i terreni disponibili per costruire sono pochissimi qui nella Magnifica terra e si lavora prevalentemente sulle vendite di appartamenti esistenti, usati o ristrutturati, rivolti al 99% alla clientela turistica. I bormiesi si basano invece sui contatti diretti anche se sono quasi tutti possessori della prima casa. Tutto sommato il mercato tiene in una stazione turistica come Bormio, perché – spiega - c’è il vantaggio di una offerta diversificata.
Seconde case ; Bormio come va ?Mi spiego: chi in passato ha acquistato l’appartamento per venire a sciare, diventando anziano trasferisce i suoi interessi sulla villeggiatura estiva, sulle terme o su altre attività sportive che qui non mancano. Se decide di vendere, trova comunque altri turisti che, per sé o per i figli, sono animati da interessi specifici ai quali Bormio e Santa Caterina danno delle risposte efficaci». Bormio, dunque, si apre verso le valli laterali con attrattive diversificate. Diverso il caso della Valmalenco, bloccata a Nord dal “muro” del Bernina, che mostra una notevole sofferenza, soprattutto negli anni in cui la neve scarseggia. Bruno Parolini, general manager della PB immobiliare non ne fa mistero:«Qui, se non ci fossero almeno gli appartamenti venduti ai turisti, sarebbe un disastro per tutti. In tempi di crisi come questi, chi ha la casa in montagna cerca almeno di sfruttarla o per sé o per gli amici, perché le vacanze ai tropici si sono ridotte drasticamente.
Questo è importante per l’indotto e cioè per il negozio sotto casa e tutte le piccole attività che forniscono servizi ai turisti, dai bar ai ristoranti, alle pizzerie. Purtroppo sono di più coloro che cercano di vendere rispetto a chi acquista, con un bilancio negativo del 50% e con una situazione che tende a peggiorare. Chi cerca poi l’appartamento in affitto per la stagione invernale non prenota più entro agosto, com’era una volta. Adesso, quando va bene, riceviamo le chiamate a novembre e spesso anche dopo, in base all’andamento della neve». di Paride Dioli tratto da il giorno ,it 01-03-2012


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