Secondo nuovi studi, il fluoro può risultare pericoloso. Un’importante rivista medica, The Lancet, ha ufficialmente classificato il fluoro come una neurotossina. Dei ricercatori, infatti, hanno scoperto che il fluoruro di sodio presente nell’acqua potabile provoca disturbi neurologici, come deficit di attenzione, iperattività, dislessia ed altri disturbi cognitivi. Gli altri prodotti chimici industriali considerati neurotossici sono: il piombo, il metilmercurio, i policlorobifenili, l’arsenico, il toluene, il manganese, il clorpirifos, il para-diclorodifeniltricloroetano, il tetracloroetilene, e gli eteri di difenile polibromurato. Secondo i ricercatori, esistono molte altre sostanze nocive non ancora individuate ed attualmente già milioni di bambini in tutto il mondo soffrono di questi disturbi neurologici. In particolare, si è scoperto che i bambini che vivono nelle zone la cui acqua contiene elevati livelli di fluoruro, presentano coefficienti intellettivi inferiori rispetto ai loro coetanei situati in altre zone dove l’acqua risulta più sicura e che la maggiore concentrazione di questa sostanza è anche legata ad un aumento del rischio di cancro. Per tale motivo, secondo gli studiosi è di vitale importanza sottoporre tutte le sostanze chimiche a prove di neurotossicità. Fortunatamente, diversi paesi hanno già vietato la fluorizzazione dell’acqua, ma è importante che questo divieto si estenda anche a tutti gli altri paesi del mondo.
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