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Secondo Triboldi e la pubblicità alla Stogit che realizza stoccaggi di gas metano: così si uccide l’informazione, perché Bordolano è la linea del Piave

Creato il 23 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

La Stogit spa sta realizzando a Bordolano uno stoccaggio di gas. Per migliorare la propria immagine, far conoscere le proprie attività, in breve per farsi pubblicità ha scelto di usare la testata on line del petroliere Secondo Triboldi, www.inviatoquotidiano.it. Non è una buona scelta, per una testata locale, vivere di pubblicità offerta da aziende così interessate alle decisioni politiche delle istituzioni locali. La pubblicità Stogit (società di Eni), oltretutto, appare sopra la testata del quotidiano on line, come fosse più importante della testata stessa. Un messaggio pubblicitario non poteva trovare una posizione più evidente. L’amministrazione provinciale, dopo l’ordine del giorno del consigliere d’opposizione Giuseppe Torchio, è direttamente interessata agli affari della Stogit spa in provincia di Cremona e a Bordolano in particolare. Era stato proprio Torchio, da presidente, a dare il via libera al percorso di realizzazione dello stoccaggio, di cui ora critica la realizzazione, come pubblicato in un articolo precedente (questo).

Secondo Triboldi e la pubblicità alla Stogit che realizza stoccaggi di gas metano: così si uccide l’informazione, perché Bordolano è la linea del Piave

oggi inviatoquotidiano.it apriva così, con la pubblicità della Stogit e Perri

Ora però è noto che www.inviatoquotidiano.it è diretto dagli uomini dell’ex ufficio stampa del presidente della Provincia Massimiliano Salini, e la Provincia dovrebbe guardare con distacco dalla Stogit. La pubblicità non è una scelta elegante per un giornale che, in quanto organo d’informazione (a meno che abbia rinunciato al compito storico del giornalismo: informare alla faccia di qualunque potente piccolo o grande). I giornalisti dell’Inviato smentiscono sempre di aver mai avuto imbeccate da Salini ma il gioco è automatico. La linea è la stessa. Ma l’interesse di Triboldi e di Salini è lo stesso.

Il problema della Stogit è che lo stoccaggio è in una zona sismica, e soprattutto lo stoccaggio determina microsismicità e subsidenza. La subsidenza è un fenomeno che abbassa il terreno. La microsismicità determina piccole scosse. I pericoli ci sono, l’informazione secondo diversi abitanti non è chiara. L’opposizione non ha potuto ancor oggi ricevere il verbale di una conferenza di servizi. Non aggiungo altro. Qui non si pronunciano sentenze: si rileva che il conflitto d’interessi inviatoquotidiano.it se l’è voluto, e che ha venduto la possibilità di porre la domanda: “E’ veramente giusto realizzare a Bordolano uno stoccaggio? Hanno scelto bene l’ex sindaco Amore e Torchio?”.

Personalmente, Stogit poteva realizzare altrove lo stoccaggio, lontano da zone sismiche. Anche il Pd si sta interessando al problema. Il documento consegnato da Ezio Corradi (coordinamento ambientalisti Lombardia) in Provincia allo stesso Massimiliano Salini e a un dirigente regionale potrebbe riaprire il confronto. Ma ascoltiamo Stogit per forza e per denaro o lasciamo la porta aperta all’opportunità di rispettare l’ambiente?

Bordolano è la linea del Piave. Se si realizzerà stoccaggio e poi anche centrale di pompaggio di gas a Bordolano, chi fermerà più Stogit e le altre aziende (Enel e altre)? Quanti saranno gli stoccaggi? E perché dobbiamo rischiare? Per poco gas in più, che non ci rende affatto autonomi né più liberi sul mercato internazionale?

Perché non proteggere il paesaggio, l’agricoltura, la bellezza del nostro territorio? Perché aggiungere rischio a rischio e inquinamento a inquinamento? Credo che Torchio e Amore dovessero dire di no a Stogit. “Almeno noi abbiamo trattato le compensazioni, oggi non si tratta nemmeno più” ha risposto Giuseppe Torchio. Le pressioni dal ministero sono molto forti, è noto. La battaglia è difficile, si può perdere, ma inviatoquotidiano.it ha già scelto i soldi, nient’altro, forse senza porsi domande.


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