Secondo il premio Nobel Mario Vargas Llosa, il linguaggio che usano i ragazzi su Internet è terrificante e fa supporre che pensino come scimmie.
Lo ha affermato in un’intervista al settimanale uruguayano Busqueda: “Internet ha messo in soffitta la grammatica, l’ha liquidata, per cui si vive in una specie di barbarie sintattica. Se scrivi in quel modo è perchè parli in quel modo. Se parli così è perchè pensi così, e se pensi così è perchè pensi come una scimmia. Ciò mi sembra preoccupante. Forse la gente è più felice se arriva a questo stato e, chissà, ma non lo so, le scimmie sono più felici degli esseri umani”.
Ecco. E io che volevo scrivere sul mio status di Facebook “Sono al mare, il tempo è brutto”. Mi sa che lo sostituirò con un: “Il mare ha un aspetto plumbeo, verde scuro, fumante, adirato, con macchie di spuma e onde che avanzano sempre alla stessa distanza verso la spiaggia. Talvolta una barchetta di pescatori si dimena fra le scosse; talaltra una raffica di vento scosta le nuvole”.
E poi mi mangerò una banana.