Sedriano (MI), per la Procura il sindaco Celeste è un “soggetto socialmente pericoloso”

Creato il 09 ottobre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Posted by Agostino Nicolò  9 ottobre 2013  

Il sindaco, area PdL, Alfredo Celeste è accusato di corruzione con l’aggravante di metodo mafioso. Per questa ragione il Procuratore della Repubblica di Milano, Ilda Boccassini, ha deciso di applicare la misura di prevenzione della sorveglianza speciale nei confronti dello stesso Celeste, ritenuto “persona socialmente pericolosa”. Questo è un provvedimento che contesta la decisione della Dda di Milano di rimettere in libertà il sindaco pidiellino.

Il sindaco Alfredo Celeste, sulla destra, alla presentazione di un evento a Sedriano con il capitano Pettinelli (naviglioparlante.blogspot.com)

E’ grave la decisione della Procura di Milano sulla misura di sorveglianza speciale che adotterà nei confronti del sindaco di Sedriano, Alfredo Celeste, che era finito tra gli indagati nello scorso settembre. Decisione presa dal Tribunale di Milano dopo gli arresti di Costantino e Scalambra, ai quali veniva imputata l’assegnazione di appalti pubblici in cambio di voti e appoggi elettorali. Il sindaco, docente di religione, che aveva promesso favori a Costantino, gli sono valsi gli arresti domiciliari poi revocati nel gennaio 2013. Noi dello Stivale Pensante avevamo già parlato del sindaco e della sua giunta di Sedriano, sul possibile scioglimento del consiglio comunale.

Nella richiesta che oggi è stata esaminata, l’ufficio della Procura non ha aggiunto altro alle accuse originali, specificando solo che a Sedriano era stata mandata una commissione prefettizia. Celeste, contrariamente a quanto prevede il Codice per questi tipi di procedure, ha chiesto che l’udienza non avvenga a porte chiuse ma che alla stessa possa partecipare anche il pubblico, giornalisti e televisioni, ritenendo di non avere nulla da nascondere e di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati.

La Commissione d’indagine della Prefettura, che per mesi ha indagato sui conti e sui documenti del Comune, ha concluso proprio ieri la sua attività, riconsegnando al sindaco Celeste le chiavi del Municipio. La relazione stilata dalla Commissione è stata trasmessa al Ministero dell’Interno che, solo nel caso in cui ravviserà atti concreti e tangibili di infiltrazioni mafiose, potrà sciogliere anzitempo l’amministrazione in carica. (IlGiorno.it)


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