Sognando Leggendo vi segnala, il secondo classificato al Premio G. Arpino, inserito nel progetto Gutenberg, vincitore del Premio Minerva, vincitore del premio Il castello volante.
Patrizia Marzocchi
Ricordare Mauthausen
“Un libro che parla di Antisemitismo, razzismo, bullismo: diverse facce dell’intolleranza ieri come oggi.”
Titolo: Ricordare Mauthausen
Autore: Patrizia Marzocchi
Edito da: Gruppo Editoriale Raffaello
Prezzo: 7.47 € (prezzo Amazon)
Uscita: 1 Luglio 2014
Genere: Narrativa, sociale
Trama: Mariangela ha appena terminato con successo il primo anno di liceo, ha una famiglia benestante, frequenta una compagnia esclusiva, ha un’amica del cuore cui è molto legata. Improvvisamente, tutto il suo mondo crolla: la fabbrica del padre fallisce e la sua famiglia, ridotta in povertà, deve trasferirsi presso i parenti che vivono in campagna. Mariangela non trova il coraggio di confidarsi con gli amici e sparisce senza lasciare tracce. Odia tutto della nuova casa, del nuovo paese. La presenza del nonno, reduce del campo di concentramento di Mauthausen, la spinge alla ricerca delle radici ebraiche della sua famiglia. E’ però tutto molto difficile perché il nonno non vuole parlare del passato. Emerge inoltre l’esistenza di un rancore profondo tra la famiglia di Mariangela e quella di uno strano ragazzo del paese, che lotta, insieme alle sorelle, contro un gruppo di bulletti razzisti. Le atrocità subite dagli ebrei sotto il regime nazista affiorano lentamente attraverso il sofferto racconto del nonno che per la prima volta nella sua vita decide di affrontare il ricordo dell’esperienza che aveva racchiuso in un “cassetto” della mente. Lotta contro la prevaricazione, amicizia, amore concorrono a disegnare una rete che unisce il presente al passato e delinea un nuovo futuro.
Il romanzo si rivolge indicativamente alla fascia d’età 11-15.
Patrizia Marzocchi nata a San Pietro in Casale, provincia di Bologna, sotto il segno del leone. Laureata in Pedagogia all’’Università di Bologna ha conseguito il diploma in giornalismo all’’Università di Ferrara. Insegna Lettere nella scuola media (o secondaria di primo grado, come si dice ora con un inutile affaticamento linguistico) e, nonostante tutto quello che sta succedendo, riesce ancora ad amare il suo lavoro.