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Buona regola per un lettore, ed in particolare per un blogger, sarebbe quella di mettere subito nero su bianco le impressioni del libro appena letto. Questo perché, converrete con me, è difficile a distanza di giorni ricordare quella frase che ti ha fatto battere il cuore, o quel particolare passaggio che ti ha fatto sognare. Maggiore è la difficoltà quando si parla di contemporanei, dove per la maggior parte delle volte, sono proprio i sentimenti quelli chiamati in causa. Mi spiego meglio. Quando leggiamo un romance storico, potremmo passare ore a discutere di Bon Ton, abbigliamento, usi e costumi dell’epoca, ma di cosa discutere se leggiamo un romanzo contemporaneo? Non vi nascondo che personalmente sono sempre in difficoltà, soprattutto se, proprio come dicevo all’inizio, non seguo la buona regola di scrivere subito le impressioni.
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Direttamente dalla scrivania di Juneross
Cosa dire dunque di questo secondo capitolo (in Italia) dei Navy Seal? Mumble....ho adorato il prologo, sì questo lo ricordo, perché mi aveva fatto sperare in una storia intensa. Sperare, ed invece già dai primi capitoli il mio pensiero fisso era: un buon romanzo, soprattutto suspence, non dovrebbe dare il tempo al lettore di pensare. Pensare? Ma sì, pensare al bucato, a cosa cucinare per cena....Cosa ne pensate del Navy Seal Kell Kreiger? Poverino, ha avuto una terribile esperienza, ma che comunque lo ha fatto crescere e diventare un maschio... esaltato! Grande, grosso e buzzurro! Senza dubbio ci stava a pennello nella storia che un seal si rivolgesse ad una ragazza, considerata da tutti viziata, in maniera rozza al loro primo incontro dopo anni: Dimmi, chère, ti hanno mai amata con selvaggia passione? Beh, detto cosi può risultare anche carino, devo ammetterlo, ma letto nel contesto del libro mi ha fatto rizzare i peli sul petto. Non so perchè, ma invece di eccitare i miei sensi, questo modo terra terra di apostrofare l’eroina, ha fatto risvegliare la femminista che è in me!Purtroppo, non è nemmeno colpa del povero Kell, perché ritrovandosi in un romanzo contemporaneo è stato più che facile che la mia mente contorta lo abbia subito associato a qualcuno di mia conoscenza, e cioè all’istruttore della palestra dove ogni tanto oso mettere piede. A dire il vero questo istruttore non ha nulla di affascinante, non si potrebbe nemmeno lontanamente paragonarlo a Kell, a parte i muscoli, la mole da gigante e la propensione a parlare con assoluta irriverenza, il che, credetemi, nella vita reale è abbastanza irritante! Ritornando al libro, che è pur sempre un erotico, questo fare di Kell cosi “rozzo” questo parlare di sesso in maniera cosi...cruda, ma non e' nemmeno questo il termine esatto che userei, insomma nella mia mente si e' formata l'immagine di un uomo incolto, un buzzurro, un uomo dei bassi fondi. La cosa, pero', è strana, perché Kell proveniva da una famiglia ricca e molto in vista.... Insomma c’è una nota stonata, c’è qualcosa del personaggio che mi ha dato fastidio, ma non riesco a capire che cosa sia. Avete avuto la mia stessa impressione?
Altra nota stridente? Emily! Se avete già letto il libro sapete che la dolce fanciulla era una tiratrice scelta, che aveva preso lezioni di difesa in una prestigiosa palestra il cui allenamento era riservato ai duri Navy Seals. Eccola la nota stonata, quando si è trattato di dare un pugno al suo aggressore (non posso rivelarvi di piu’) , avrebbe potuto stenderlo facilmente... ed invece, era meglio che rimaneva a casa a fare la calza....
Ah! Stavo per dimenticare una cosa importantissima! Vedete l’importanza di scrivere tutto e subito? A mio modestissimo parere, manca la parte “psicologica” dei cattivi. Ma non siete rimaste a becco asciutto quando smascherati i cattivi, non si capisce perche’ abbiano fatto tali gesti? Mi sono forse addormentata sulle pagine, oppure realmente non si spiega perché i cattivi siano arrivati ad elaborare tali piani? Non dimenticate c’è di mezzo anche una ragazzina che era stata rinchiusa in un ospedale....accidenti,non posso dire di piu’!
Concludo dicendovi che di questo libro ho adorato, oltre al prologo, anche l’epilogo, perché quello che sa fare meglio questa scrittrice, a mio parere, è proprio alimentare la curiosità. Ed a proposito di curiosita', non doveva esserci da qualche parte un diario segreto? Chissa' perche' ero certa che la storia si incentrasse proprio su di quello. Mah?
Juneross
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