Magazine Cultura

Seguendo il destino 3 // Addio Astra

Da Fiaba


Martedì 07 Maggio 2013 15:13 Scritto da marzia.o

seguendo-destino-prologo

Qui tutte le puntate.

Hagor si stava preparando per festeggiare il suo sedicesimo compleanno, l'anno appena trascorso era stato intenso d'avvenimenti.

L'accademia, la casa, Astra, soprattutto lei, anche se in certi momenti faceva molta fatica a comprenderla. In alcuni istanti Astra sembrava spensierata e allegra, come la maggior parte delle ragazze della sua età, ma appena lui accennava al fatto di far sapere a tutti che stavano insieme, lei cominciava a tremare e a piangere disperata affermandogli che nessuno doveva sapere, soprattutto suo padre, Hagor una volta cercò di saperne di più ma lei gli ricordò la sua promessa di non fare domande, così rinunciava.

C'era un altro fatto che lo aveva colpito: il comportamento di suo nonno. Improvvisamente il nonno aveva cominciato a trattarlo come uno dei suoi consiglieri, anzi avvolte, lo consultava prima di rivolgersi ai consiglieri, o addirittura non li interpellava nemmeno, seguendo direttamente il consiglio del nipote.

Hagor aveva chiesto più volte il perché di tale comportamento, e suo nonno gli aveva risposto che un giovane vede le cose con più chiarezza. Hagor si sentiva come se suo nonno riversasse su di lui le speranze per un futuro equilibrato e di pace per la loro galassia.

Avvolte, chiacchieravano per ore e alla fine delle lunghe discussioni, delle quali, l'ultima parola l'aveva sempre Hagor: un giorno però alla fine della discussione Karnak gli disse ridendo, "Sei come il tuo bisnonno Thomas, che voleva sempre aver ragione lui", poi diventando di colpo serio aggiunse "Il problema che aveva sempre ragione, proprio come te". Hagor quel giorno era rimasto in silenzio guardando suo nonno che si allontanava.

Sospirò e uscì dalla sua camera e nel corridoio incontrò la sorella e insieme con lei raggiunsero il salone delle feste. Dove il resto del gruppo li stava aspettando, Astra era già arrivata e stava parlando con Silvia, Hagor fu felice di vederla e la invitò a ballare; risero ricordando le parole dell'anno precedente, ma mentre volteggiavano Hagor vide un uomo che li stava osservando, e quando i loro occhi s'incrociarono, Hagor vi lesse un odio profondo, che ricambiò immediatamente, pochi istanti dopo distogliendo lo sguardo dall'uomo disse ad Astra.

"Astra c'è tuo padre".

"Cosa? E dove si trova?".

"È laggiù che parla con mio nonno".

"E ci ha visto?".

"Temo di sì, vuoi che mi allontani?". Hagor la sentì tremare per un momento, poi come se attingesse dalla fonte del coraggio, gli rispose;

"No, sono stanca di nascondermi, sono la tua ragazza e voglio che lo sappiano tutti".

"Ma ne sei sicura?", le domandò lui sorpreso.

"Sì, andiamo a fare una passeggiata", non aspettò la sua risposta e lo trascinò in giardino. Mentre passeggiavano, raggiunsero il gazebo, Astra sentì Hagor irrigidirsi, seguì la direzione del suo sguardo. all'interno del gazebo c'era un'altra coppia intenta a scambiarsi baci e carezze audaci. Anche lei aveva subito riconosciuto la coppia, quindi nel tentativo di calmarlo gli disse: <>, lui la guardò con le sopraciglia aggrottate, <proteggerla, ma rifletti un momento, peggioreresti solo le cose se ora vai là e fai una scenata, pensa solo che abbia scelto qualcuno che conosci bene e non uno sconosciuto, ne abbiamo anche parlato ricordi? Insomma lo sai benissimo che Sandor e tua sorella si amano, e ricordati che siamo in debito con lei".

Riflettendoci Hagor comprese che Astra aveva ragione, che i suoi argomenti erano tutti validi, così sospirò e s'incammino all'interno del gazebo. Nel sentire i passi che si avvicinavano Sandor, si allontanò d'Angelica, e quando vide chi si avvicinava impallidì, cercò di spiegarsi ma riuscì a malapena a pronunciare il nome dell'amico, il quale quando gli fu accanto sibilò.

"Falla soffrire e ti giro che non potrai nasconderti in nessun posto, perché io ti troverò".

Sandor rimase pietrificato per qualche istante, poi lentamente si girò verso gli altri tre che ridevano, i suoi occhi incrociarono quelli di Hagor, erano tranquilli e sorridenti, comprese che per l'amico l'argomento era chiuso, ma sapeva anche che ciò che gli aveva detto un momento prima era l'assoluta verità. Pochi istanti dopo furono raggiunti dagli altri, e subito la conversazione si centrò sull'uomo che stava mettendo a ferro e fuoco le terre del sud, fra tutti quello che aveva le idee più desolanti, era Hagor, infatti, affermò.

"Se non lo fermano, distruggerà il pianeta, e con lui l'intera galassia".

"Scusami ma cosa intendi dire fratellino?", gli chiese Angelica.

"Non si accontenterà delle terre del sud, ma cercherà di prendersi il trono della galassia, e questo non sarà un bene", si versò da bere e continuò, <del sud, ci ritroveremmo in un mare di guai, e anche molto seri".

"Tu cosa faresti al loro posto?", gli domandò Gorion.

"Io? Mi comporterei come loro, seguendo le loro regole, gli usi i costumi. Il problema che i nostri ammiragli credono di confrontarsi con persone che seguano le nostre stesse regole, ma non è così: la gente del sud segue delle regole molto crudeli, e i nostri ammiragli non hanno le capacità per affrontarle".

"Stai affermando che sono tutti degli incapaci?". Gli chiese Sandor.

"No, sto solo affermando che sono troppo magnanimi".

"Per me sei troppo tragico Hagor", gli disse Axsterio.

"No, ha ragione lui, vi è anche la possibilità che qualcuno possa sfruttare la situazione a proprio vantaggio"; suggerì Fransuas.

"Vuoi affermare che fra i due litiganti il terzo potrebbe goderne", chiese Astra.

"Esattamente, e non necessariamente deve essere qualcuno della galassia, il terzo incomodo potrebbe venire da un'altra nebulosa a noi conosciuta".

"Ti stai riferendo a re Vega?".

"Sì Hagor, mi riferisco proprio a lui: ha rifiutato ogni aiuto dagli scienziati di tutte le galassie, entro una decina d'anni, il pianeta esploderà, senza tener conto delle conseguenze che comporterà, sulla popolazione, dove andranno gli abitanti di Vega? Pensate anche a quanti meteoriti si formeranno, certo una buona parte brucerà nell'atmosfera dei pianeti, ma la rimanenza ricadrà sui nostri mondi, provate a immaginare ai danni che ci saranno".

Dopo le affermazioni di Fransuas calò il silenzio, ognuno riflette sulle sue argomentazioni, poi Axsterio disse.

"Credo che di questo dovremmo parlare con il nonno".

"Sono d'accordo, ma non questa sera", gli rispose Hagor.

Tutti furono d'accordo e poco dopo Axsterio, Gorion e Fransuas si allontanarono, Hagor e Sandor discussero ancora un po', Angelica vedendo che i due ragazzi s'intrattenevano a parlare, s'infuso coraggio e fece delle domande molto intime ad Astra, che rimase scossa al punto da non trovare subito le parole per risponderle, Angelica nel vederla turbata, si scusò con lei e di dimenticare ciò che le aveva chiesto. Astra era sì turbata, ma non lo era certo per le sue domande, anche se era sorpresa di sentirle perché lei era convinta che Angelica e Sandor fossero amanti da qualche tempo. Mentre ora scopriva che l'amica era attratta dal desiderio dell'amore, ma n'era anche spaventata e che cercava rassicurazioni da una ragazza della sua età. Ma come poteva rassicurare Angelica? Per Astra il ricordo della sua prima volta era doloroso, guardò Hagor un istante e ricordò le forti emozioni di quel giorno. Le carezze lente, i baci passionali e teneri allo stesso tempo, parole d'amore, sussurrate al suo orecchio da farle venire i brividi, e il desiderio intenso anche quella dolcezza aveva scatenato, allora si dissero che la sua prima volta era avvenuta quel giorno di pioggia alla villa, e così trovò il coraggio di rispondere ad Angelica, che la ringraziò per le sue parole rassicuranti. In quel momento Hagor e Sandor si girarono verso di loro, Hagor le disse che forse era meglio rientrare, prima che suo padre venisse a cercarli, visto che quando si erano guardati, lo sguardo dell'uomo era poco socievole, ma sia Angelica sia Astra gli dissero sia lei si sarebbe fermata a dormire nel palazzo, inoltre Astra alzatasi in piedi lo afferrò per un braccio trascinandolo via.

Astra stava passeggiando al fianco di Hagor, si stavano dirigendo verso la fontana delle rose, ma la sua mente riecheggiava ancora le parole appena pronunciate per rassicurare Angelica, certo aveva mentito affermando che Hagor era stato il primo ma quel giorno aveva davvero provato le emozioni descritte. Alzo lo sguardo su Hagor, si sentiva in colpa per non avergli ancora raccontato la verità su come aveva perso la verginità; ripensò a quella maledetta notte, erano trascorsi quasi tre anni. Ah quel tempo aveva solo quattordici anni: tutto era cominciato quando la sua mamma, era andata ad assistere la madre, sarebbe stato giusto affermare che ansava a controllare che fosse accudita nel modo migliore. Astra ricordava bene le parole che le disse prima di salire in carrozza: "Starò via solo due giorni e una notte, mi raccomando fai la brava e ubbidisci a papà". Il suo papà, di cui lei si fidava ciecamente, prima di mandarla a scuola le disse: "Ci vediamo questa sera, ricorda che devi far preparare la cena, come fa la mamma, e che la devi sostituire in tutto", poi si era allontanato a cavallo. Lei naturalmente non aveva capito cosa suo padre intendeva, lei pensava di doversi comportare d'adulta e da padrona da casa, poiché la madre non c'era. Dopo la scuola si fermò un po' con le amiche, poi salutandole prima del solito era tornata a casa, diede disposizioni per la cena, quando il padre tornò, cenarono e soddisfatto l'uomo le fece i complimenti. Astra si ritirò nella propria stanza, poco dopo suo padre la raggiunse, lei era convinta che fosse andato a darle il bacio della buonanotte, come faceva ogni sera, invece, si tolse la vestaglia e rimase nudo, lei era così sorpresa che non reagì immediatamente, quando lo fece lui, era già sotto le coperte e le ripete, "Devi sostituire tua madre in tutto". La bocca del padre si appoggiò sulla sua, le infilò una mano fra le gambe e le tolse le mutandine, lei gli domandò cosa stesse facendo, perché le accarezzava l'intimità, ma lui non rispose e la costrinse ad aprire le gambe penetrandola con forza. Astra aveva urlato e lo aveva pregato di smettere, perché le faceva male, ma più lei insisteva più lui vi dava con forza, poi a un tratto suo padre emise un suono, che alle orecchie della ragazza era sinistro, ma finalmente si tolse di dosso e se ne andò soddisfatto. Astra andò in bagno e fece una lunga doccia, si lavò con energia ma continuava a sentirsi sporca, mentre l'acqua le scorreva sul corpo, piangeva. Perché ormai tutti i suoi sogni l'erano stati tolti, come il sogno di trovare un giorno, il principe sul cavallo bianco, ora era tutto finito, ed era così spaventoso; si chiedeva com'era possibile che uomini e donne si toccassero come l'aveva toccata suo padre, e come l'aveva costretta a toccarlo, giurò a se stessa che nessuno l'avrebbe più toccata in quel modo. Una volta tornata in camera cambiò le lenzuola per cancellare ogni traccia di ciò che era accaduto. La mattina non voleva scendere per evitare d'incontrare suo padre, ma lui la mandò a chiamare, facendole sapere che non avrebbe accettato una no come risposta. una volta che si trovò a faccia a faccia, le disse che ciò che era accaduto doveva rimanere un segreto tra loro due, Astra fu d'accordo con lui, ma se si azzardava a toccarla un'altra volta, lei lo avrebbe raccontato a qualcuno. Lui cercò di intimorirla affermando che nessuno le avrebbe creduto, lei allora gli domandò cosa sarebbe successo se invece le avrebbero creduto, dopo un istante, il padre le propose un patto, lui non l'avrebbe più cercata se lei non fosse trovata né un fidanzato né un marito, e lei accettò. Era stato facile a quel tempo accettare e mantenere le condizioni imposte da suo padre, ma inseguito era arrivata Angelica che l'era diventata amica, senza mai chiederle niente del suo strano comportamento, e con Angelica era arrivato anche Hagor, che con la sua tenacia, le aveva fatto sognare di nuovo il principe dei sogni. Ora mentre lo guardava la sua rassomiglianza con il suo bisnonno, era veramente impressionante, a questo punto Astra si chiese, se prima d'innamorarsi di Hagor non si fosse innamorata di Thomas, e quando aveva visto Hagor, non avesse trasferito i suoi sentimenti per Thomas su Hagor, ma a pensarci bene cosa importasse, poiché lei era felice accanto a Hagor. Astra non si era resa conto che ricordando gli eventi di quella terribile notte, aveva cominciato a tremare. E che stava ancora tremando, quando Hagor abbracciandola le domandò.

"Astra amore, che cosa hai?".

"Ti prego amore tienimi stretta a te".

"Sì, senti freddo tesoro?".

"Un poco". Hagor si tolse la giacca e la strinse a se, e fra le sue braccia ad Astra le sembrava che lui potesse proteggerla da ogni cosa e da tutti. Astra si calmò e Hagor la accompagno alla stanza che le avevano riservato e dopo d'averla salutata con un bacio si allontanò. Astra rimase immobile sulla soglia della sua camera poi sentì che il desiderio di stare ancora con lui era più forte che mai. Lo seguì, la porta del salottino era semi aperta, la spinse, e le sembrò di entrare in una stanza dove vi era appena passato un uragano, una matita le finì sotto un piede, la raccolse e la mise su una sedia, chiusa la porta del salottino che dava sul corridoio, entrò nella camera e per poco non scoppio a ridere nel vedere Hagor lottare con la spilla ferma cravatta, chiuse la porta e gli disse.

"Hagor, se ci provassi io?".

"Astra cosa fai qui?", domandò Hagor sorpreso.

"Sono venuta a salvare il mio eroe, che domanda", una volta sfilata la spilla, gli mise le braccia intorno al collo e sulle labbra gli sussurrò: "Visto come sono stata brava? Vuoi vedere come sono altrettanto brava ad aiutarti a spogliarti?".

"Su questo non ho dubbio alcuno, amore mio", le rispose lui.

Molto tempo dopo Astra gli raccontò di ciò che aveva discusso con Angelica, e gli chiese se era arrabbiato per aver mentito alla sorella, sul fatto di non essere il primo, Hagor la rassicurò ancora una volta che a lui non importava, che l'unica cosa che gli importava, era che lei fosse felice con lui, lei gli si strinse contro e i loro corpi ritrovarono la gioia d'amarsi ancora. Astra e Hagor erano di nuovo abbracciati nel silenzio della notte, quando lei gli domandò.

"Hagor quando ti trasferisci alla villa?".

"Tra due di giorni, perché?".

, ma non finì la frase.

"Puoi cosa?".

"Venire a vivere con te da subito":

"Astra parli sul serio?".

.

"Ma cosa diranno i tuoi genitori?".

"Non lo so, e non m'importa, mi dispiace un po' per mia madre, ma per quanto riguarda quell'uomo, egli per me è già morto da qualche tempo, quindi qualunque cosa dica, non m'importa".

"Astra perdonami, ma io non capisco, si può sapere cosa ti ha fatto tuo padre da indurti a odiarlo tanto?", le chiese Hagor confuso.

Astra comprendeva benissimo le sue perplessità, ma ancora una volta gli disse.

"Hagor ti prego non fare domande, non sono ancora pronta a dirtelo e forse non lo sarò mai, ti prego accontentami".

"Va bene ma ora calmati", le disse Hagor vedendola agitata, poi aggiunse: <>, lei annuì e Hagor prosegui, <palazzo, andremmo insieme alla villa, lascerò detto che lascino a tua disposizione la camera di questa sera".

"Farò come dici, ma non preoccuparti: se non mi vedi entro domani sera, perché sarò qui per la colazione del giorno dopo".

"D'accordo amore mio, ma ora dormiamo se non ti dispiace".

Astra come risposta gli diede un bacio dandogli la buonanotte, chiuse gli occhi e si lasciò scivolare nel sonno, pensando che entro due giorni sarebbe stata libera e felice per sempre.

Dopo che Hagor e Astra si erano allontanati, Sandor rimase a fissare il punto in cui i due amici erano scomparsi, era incredulo, quando aveva visto Hagor che si avvicinava al gazebo, aveva pensato che l'amico reagisse molto male nel vederlo in intimità con Angelica, ma si era limitato ad ammonirlo, Sandor però sapeva bene che la velata minaccia era da prendere seriamente. Era così concentrato che non si accorse che Angelica gli si era avvicinata, si accorse di lei solo quando abbracciandolo, gli disse.

"Sandor, ti amo tanto".

"Anch'io ti amo Angelica".

Si baciò appassionatamente poi Angelica disse a Sandor sorprendendolo.

"Sandor andiamo in camera mia". Sandor la guardò sorpreso, tanto sa non riuscire a parlare, Angelica gli prese la mano e lo portò verso la su stanza da letto. Una volta giunti, Angelica chiuse le porte a chiave e voltandosi gli disse: <>.

"Io credevo di esserlo da qualche tempo", le disse sorridendo.

Angelica ricambiò il sorriso, gli si avvicinò e timidamente gli disse.

"Sandor io, non so cosa...", ma Angelica non fini la frase.

"Andrà tutto bene", le disse lui rassicurandola, poi le chiese: "Sei sicura di volerlo ora?".

"Sì sono sicura".

"Hai paura?".

"Un poco, ma sono sicura che tu non mi farai male".

"Farti male? No, non potrei mai, e farò solo quello che tu vorrai".

Sandor si rese conto che Angelica era un po' tesa, la fece sedere sul letto e cominciò ad accarezzarla e a sussurrarle che la amava, lentamente Angelica si rilassò e i timori scomparvero. Per Angelica e per Sandor fu una notte piena d'amore e di passione, il sonno li colse solo quando ormai era sazia l'una dell'altro. Era mattino presto quando Sandor sveglio Angelica, lei si stirò come una gatta, poi gli chiese tirandolo a se.

"Dove stai andando amore mio?".

"Devo raggiungere tuo fratello Hagor e Gorion, oggi abbiamo un esame importante, con questa prova diventeremo comandanti di navetta".

"Sì, ora ricordo".

"Angelica sei felice? Non sei delusa vero?". Le chiese Sandor cambiando discorso.

"È stato bellissimo, e tu sei felice?".

"Immensamente amore mio", rispose Sandor baciandola. Poco dopo Sandor usci dalla camera d'Angelica, andò nella sua stanza si cambio e raggiunse Hagor; lo trovò intento a bere il caffè e a leggere il giornale. Sandor fu felice di essere arrivato per primo, e di trovarlo tranquillo, fino a quel momento era stato in agitazione; sapeva che con molta probabilità suo fratello Gorion aveva sentito le sue stesse emozioni, e che forse le avrebbe raccontate a Hagor. Hagor era tranquillo quindi entrando lo saluto dicendogli.

"Buongiorno, che dice il giornale?".

"Bah, le solite cose, dormito bene?".

"Sì, tu?", ma vedendolo preoccupato, gli domandò: <preoccupato per l'esame?".

"No, ma per Astra Sì, c'è qualcosa che la tormenta, ma non vuole dirmi di cosa si tratta, questa notte mi ha chiesto quando mi trasferisco alla villa, quando le ho affermato che lo farò fra un paio di giorni mi ha chiesto di venire subito anche lei".

"Cosa? E tu cosa le hai risposto?".

"Che cosa vuoi che le abbia risposto? Le ho detto di sì, era così disperata che non ho avuto il coraggio di dirle di no".

<>

Hagor guardò l'orologio e gli domandò.

"Sandor dov'è finito tuo fratello?".

"Non saprei".

Sandor e Gorion avevano ormai chiarito la loro situazione e ne avevano fatti partecipe anche gli altri. In quel momento la porta si aprì e apparve Gorion, aveva l'espressione di chi aveva combattuto allungo, guardò Sandor e pensò: (Con che faccia si presenta, e se io dicessi a Hagor quello che ha combinato l'altra notte? Non avrebbe una faccia così tranquilla). Fu strappato dai suoi pensieri da Hagor.

"Che fai entri o esci?".

Gorion entrò e si piazzò davanti a Sandor e con voce tremante gli disse.

"Sandor io ho sentito tutto, come hai potuto?".

"Anch'io quando tu e Lisa vi siete amati ho sentito, ma non ho fatto tutte queste storie".

"Sì, ma Lisa non è la sorella del mio migliore amico".

"È vero, ma io amo Angelica, e lei ama me, e anche se voi vi opporrete noi, ci ameremo lo stesso, sono sicuro che Hagor lo capisce benissimo".

Sandor sia Gorion, si girarono verso di lui, che assistendo alla sena per poco non si metteva a ridere, sospirò e disse.

"Gorion lo sappiamo da qualche tempo che tuo fratello e mia sorella si amano, quindi non possiamo fare altro che accettare ciò che ne consegue, sono sicuro che Sandor renderà felice la nostra Angelica", si alzò e aggiunse: "E con questo l'argomento è chiuso. Vogliamo andare signori".

Non aspettò la risposta degli altri due.

Astra lasciò tardi il palazzo, si era svegliata tra le braccia di Hagor, e aveva fatto colazione con Angelica, ascoltò le confidenze dell'amica poi annunciò la decisione presa con Hagor di vivere insieme, Angelica rimase sorpresa per un istante poi accettò l'idea, tanto più che anche lei già faceva lo stesso con Sandor, ma rimase sorpresa nel sentire la risposta, quando chiese ad Astra, cosa avrebbero detto i suoi genitori una volta annunciata la notizia, infatti, Astra le disse.

"Non lo so, certo lo dirò alla mamma, ma per quanto riguarda mio padre che se impicchi ".

"Astra, io capisco avere un buon rapporto con proprio padre non né facile, io ne so qualcosa, ma è pur sempre tuo padre".

"Angelica vorrei poterti spiegare, ma non sono pronta a farlo, né con te né con Hagor, che amo più della mia vita".

Vedendola a disagio Angelica non insistette, e le chiese.

"Come sei rimasta d'accordo con Hagor?".

"Hagor vuole che lo raggiunga qui a palazzo, perché desidera andare alla villa insieme", poi prendendole le mani aggiunse: <entro questa sera sarà libera, non è meraviglioso?".

"Non capisco cosa vuoi dire, ma lo è di sicuro per te, hai detto questa sera?".

"Sì, al massimo domani mattina".

"D'accordo allora ti aspetterò per darti il benvenuto in famiglia".

Si abbracciarono poi Angelica era tornata nella sua stanza e Astra dopo d'essersi vestita tornò a casa, cercò la madre e quando la trovò in giardino, attirò la sua attenzione salutandola.

"Ciao mamma".

"Ciao tesoro, hai già fatto colazione cara?".

"Si con Angelica, mamma dovrei parlati di una cosa importante, puoi rimandare quello che stati facendo per favore".

"Ma certo cara, sediamo sotto il pergolato".

Astra seguì sua madre, si sedettero una accanto all'altra, la ragazza si sentiva un po' tesa, fece un respiro profondo poi esordì.

"Mamma, questa sera tornerò a palazzo per raggiungere il mio fidanzato, e in seguito insieme con lui ci trasferiremo a casa sua, anzi a casa nostra".

"Non credo d'aver capito, vuoi spiegarti meglio?", le chiese la madre sorpresa.

"Va bene mamma, dunque le cose stanno in questo modo: il principe Hagor ed io ci....". Astra raccontò alla madre com'era arrivata alla decisione d'andare a vivere con Hagor. All'inizio la donna cercò di farle cambiare idea, ma nel vederla così decisa si rassegnò anche perché la giovane le promise che presto lei e Hagor si sarebbero sposati. Acconsenti anche all'ultima richiesta della figlia, anche se non ne capiva il motivo, infatti, Astra le chiese, "Mamma, c'è un'altra cosa che ti chiedo, nel caso che io questa sera non raggiunga il palazzo, prima che papà torni a casa, non dirgli nulla, aspetta che sia io a dirti quando è il momento giusto, prego promettilo?".

"Va bene farò come mi chiedi, anche se non ne capisco il motivo".

"Un giorno ti spiegherò tutto, ma ora devi accontentarti di fidarti di me", le disse Astra dispiaciuta.

"Va bene cara", le rispose la madre abbracciandola.

La madre d'Astra era rimasta a rimuginare tutto il giorno su ciò che la figlia le aveva detto, all'inizio era rimasta sorpresa e pensava ancora che forse la figlia commettesse un errore. Poi in fondo l'idea che presto la ragazza sarebbe stata una principessa le fece cambiare idea; ciò che non comprendeva il perché la ragazza non volesse parlarne con il padre, da molto tempo, Caterina, aveva capito che la figlia era risentita nei confronti del padre, anche se non ne capiva il motivo. Quando il marito tornò, capì subito che c'era qualcosa che la rendeva allegra, le chiese se la figlia era tornata, ascoltato la risposta le domandò cosa la rendesse così vivace, in un primo momento lei pensò di non rispondere poi gli raccontò ogni cosa, ma la reazione dell'uomo la sorprese, appena lei finì di parlare lui si precipitò fuori della stanza e corse in quella della figlia. Era così sorpresa che si riscosse solo quando sentì le grida della figlia, allora si precipitò nella stanza della ragazza e la scena che vide la sconvolse, l'uomo che amava, il padre di sua figlia, stava violando la sua bambina, doveva fermarlo prese il vaso di fiori sul mobile e lo ruppe intesta all'uomo con tutte le sue forze, lui si accasciò sul corpo della ragazza che si liberò del suo peso. Caterina si avvicinò alla figlia e la strinse, quando la ragazza smise di tremare, le sussurrò.

"Mi dispiace mamma io non volevo, ma lui".

"Certo che tu non volevi, e quella che deve dispiacersi sono io che non ho capito, dimmi è la prima volta che lui?".

"No, la seconda, la prima fu...", Astra le raccontò ogni cosa, e ora lei capiva perché la figlia si era isolata, e perché ogni volta che non tornava a casa per una gita, diceva sempre che la sua compagnia era di sole ragazze, e le raccontò delle lunghe giornate passate alla villa, e di com'era cambiato tutto quando nella sua vita era apparso Hagor, e di come lui la facesse sentire libera e felice. Furono interrotte da un gemito proveniente dall'uomo che giaceva sul letto, allora la madre le disse d'andarsene e di fare un bagno caldo, che lei avrebbe sistemato le cose con quel mostro, le affermò che avrebbe chiamato il palazzo per avvisare che lei vi sarebbe andata il giorno dopo, ma Astra le affermò che non importava perché erano già d'accordo in quel modo. Astra aveva di nuovo messo la vestaglia e si stava dirigendo verso una delle camere degli ospiti, quando nella sua mente si fece largo la frase di sua madre, "Domani mattina andrai a palazzo e ti scorderai tutta questa brutta storia". No lei non sarebbe andata a palazzo, lei non sarebbe andata più in nessun posto, come poteva tornare tra le braccia di Hagor così sporca e mentire su ciò che era accaduto quella sera, non aveva più la forza per ricominciare a vivere come se nulla fosse accaduto. Cambiò direzione, andò in cucina, nessuno la notò, prese un coltellino, piccolo e affilatissimo e tornò indietro, entrò nella prima camera per gli ospiti e andò in bagno, riempita la vasca d'acqua calda, vi si lasciò scivolare dentro. L'acqua calda era piacevole sul suo corpo dolorante, ma non sarebbe bastata a toglierle il sudiciume che l'uomo che lei avrebbe dovuto chiamare padre le aveva lasciato a dosso; prese il coltellino fra le mani, lo guardò per un lungo momento, poi sussurrò.

" Perdonami Hagor amore mio, ma non posso tornare da te così sporca".

Posò il coltellino sul polso e lo premette finché la lama tagliò la pelle e le vene, fece la stessa cosa anche sull'altro polso, immerse le braccia dentro l'acqua e lasciò che la vita le scorresse fuori del corpo.

La madre d'Astra l'aveva guardata mentre usciva dalla stanza, poi si girò e vide che ai piedi del letto c'era la pistola del marito la raccolse e aspettò che l'uomo riprendesse i sensi. Il duca di Rosembergher riprese i sensi e si sfiorò la testa, bagnata e insanguinata, si sentiva confuso, si guardò attorno perplesso cercando di ricordare ciò che stava facendo. Poi tutto gli torno alla mente, chiamò la figlia, ma gli rispose la moglie, dicendogli che la ragazza non era più nella stanza, Rosembergher guardò la moglie sorpreso di trovarla li, poi si rese conto in che condizioni era e cominciò a rivestirsi mentre la moglie gli disse, puntandogli l'arma contro.

"Voglio che tu ora prenda i tuoi stracci e te ne vada, tornerai solo quando io e mia figlia ce ne saremo andate, e ti consiglio di non cercare né me né lei, altrimenti finirai i tuoi luridi giorni in galera".

Rosembergher cercò di persuadere la moglie che lui non aveva fatto nulla e cercò di avvicinarsi, ma lei alzò la pistola e fece partire un colpo che passò molto vicino all'orecchio del marito, a quel punto lui andò a prendere un po' della sua roba e andò nelle scuderie a prendere il proprio cavallo, e prima d'andarsene le disse.

"Tornerò domattina, spero che per allora tu ti sia schiarita le idee".

"Non contarci maledetto".

Aspettò di vederlo allontanarsi poi lentamente rientrò in casa, si sentiva come se le gamme fossero diventate di cemento e che ogni passo fosse uno sforzo troppo grande per lei, però ora doveva accertarsi che sua figlia si fosse ripresa un po'. La cercò nelle varie camere degli ospiti, ma quando la trovò la scena che si parò davanti, era orribile. Astra era immersa in una vasca d'acqua e sangue, gridò aiuto e finalmente la servitù le andò in soccorso, chiamò il medico che cercò di salvare la ragazza in tutti i modi possibili, ma alla fine si dovette arrendere e disse alla madre della giovane di chiamare un sacerdote e di chiamare anche il principe Hagor, poiché la figlia lo invocava disperatamente.

Hagor, Sandor e Gorion tornati dall'accademia fecero credere ad Angelica, che il loro esame era andato male, e le dichiararono la verità solo quando la videro veramente dispiaciuta. Angelica fece finta di non arrabbiarsi, ma non appena i tre giovani si rilassarono li colpì con un pugno sulla spalla, i tre non se la presero, ma Hagor non fece molto caso alla spiegazione che la sorella diede a Sandor. Nella sua mente, cerano ancora le parole d'Astra quando le aveva chiesto d'andare a vivere insieme; si guardò attorno, ma della ragazza non vi era traccia, eppure la sera prima gli era sembrato che Astra non vedesse l'ora di trasferirsi, poi ricordò che lei le aveva detto "Al massimo sarà per il mattino dopo", fece un respiro profondo e si disse: "Aspetterò domattina per rivederla". La mattina arrivò e si sentiva irrequieto, Astra non era ancora arrivata e più il tempo passava e più aveva la sensazione che fosse accaduto qualcosa di brutto, quel suo stato di malessere fu notato dalla sorella e da Gorion, che erano con lui all'interno del gazebo; ma quando i due gli chiesero cosa lo turbasse, egli non seppe cosa rispondere. All'improvviso il video telefono d'Angelica suono, la ragazza rimase sorpresa nel vedere nello schermo la madre d'Astra, la donna, le chiese di poter parlare con suo fratello Hagor e lei passò il comunicatore a Hagor. Hagor si era allontanato di qualche passo dal gazebo, la sua espressione divenne d'angoscia, la voce tremava e rispondeva solo a monosillabi. Solo qualche parola per fare poche domande, poi Hagor chiuse la comunicazione e cominciò a correre verso le scuderie, seguito dalla sorella e da Gorion; davanti alle scuderie c'era un calesse già pronto, Hagor non chiese a chi serviva, vi salì sopra prendendo le redini del cavallo e le fece scoccare sulla schiena dell'animale che subito si mosse trascinandosi dietro il calesse, mentre Angelica e Gorion vi salivano al volo. Hagor lanciò il cavallo a tutta velocità e per due volte rischiò di ribaltare il calesse e i suoi occupanti, una volta giunto davanti alla villa dei Rosembergher, tirò le redini bruscamente che il cavallo s'impennò. Scese dal calesse che si muoveva ancora, e solo la prontezza di Gorion impedì che l'animale riprendesse a correre, appena calesse fu ferma Angelica, seguì il fratello all'interno della casa, lo vide in cima alla scala che parlava con la madre d'Astra, cercò di raggiungerlo, ma lui entrò in una stanza e lei non poté seguirlo, così cominciò la sua attesa e quella degli altri.

Anche il duca era rientrato a casa, nella speranza che la moglie si fosse calmata, la sua mente non comprendeva il comportamento della moglie; quando vide il portone aprirsi si alzò, ma la moglie lo fece sedere di nuovo dicendogli.

"Se ti è cara, la vita è meglio che ti siedi e non ti muova", poi rivolta a Hagor, <>.

"Perché io non capisco?", le domandò Hagor una volta che la raggiunse.

La donna cercò di parlare ma non vi riuscì, girò la testa verso il marito guardandolo con un tale odio che Hagor non fece fatica nel comprendere che l'uomo era

coinvolto nel gesto disperato d'Astra, guardandolo Hagor pensò, "Ancora lui", non riuscì a pensare ad altro perché la madre d'Astra lo afferrò per un braccio e lo condusse, dove vi era la figlia. Hagor aprì la porta e rimase fermo sulla soglia, non poteva credere a ciò che stava guardando, Astra era sdraiata sul letto, coperta da una pesante coltre di panni, solo il viso era scoperto; era pallidissima, i suoi occhi erano chiusi e cerchiati, le labbra erano diventate sottilissime, e i suoi capelli sparsi sul cuscino, non erano più lucenti come un tempo, ma opachi. La madre della ragazza diede una piccola spinta al ragazzo per farlo entrare e rinchiuse la porta alle sue spalle.

Hagor rimase immobile e non si accorse dei due uomini che erano nella stanza, egli continuava a guardare Astra, incredulo. Socchiuse gli occhi, e gli sembrò di rivederla nei loro momenti più felici: risentì la sua risata mentre correva sulla spiaggia, oppure di sentire ancora la sua voce mentre gli raccontava la propria giornata, o quando all'improvviso gli si avvicinava e lo riempiva di baci, gli sembrò persino di sentire ancora le sue mani che lo accarezzavano mentre facevano l'amore; ma l'immagine che aveva davanti ora, era ben lontana da quei momenti. Finalmente ritrovò la voce, ma persino alle sue orecchie risuonò strana, come se appartenesse a un altro.

"Mi dica dottore che speranze ci sono di salvarla?".

"Mi dispiace altezza, ma non c'è né sono".

"Né meno se io?".

"No altezza".

Il medico conosceva bene Hagor, perché era il dottore di corte, lo aveva visto nascere; che dura prova stava affrontando per la sua età, diciotto erano molto pochi: ma pensandoci erano meno, era il più giovane dei tre figli più grandi della principessa Mirian, ma riflettendoci meglio non aveva molta importanza l'età, era tuttavia una prova troppo dura per chiunque. Guardò il giovane che stava parlando con il sacerdote che obbiettava su la sua richiesta, ma alla fine il sacerdote accettò di fare ciò che il ragazzo gli chiedeva. Hagor con uno sforzo estremo si diresse verso il letto, si sedette e prese Astra fra le braccia, appoggiando la testa della ragazza contro il suo petto, come per miracolo Astra aprì gli occhi, lo guardò un istante e gli disse.

"Hagor sei venuto? Io lo sapevo sai? Lo detto anche a Thomas quando è venuto a prendermi: gli ho detto che non potevo andare con lui perché prima dovevo vederti, parlarti e spiegarti tutto".

Il suo respiro era affannoso e ogni parola sembra essere l'ultima, ma continuava a lottare, Hagor si fece forza e le disse.

"Non affaticarti amore mio, e hai fatto bene a dire di no a Thomas, perché devi rimanere qui con me, e poi ricordi hai promesso che mi avresti dato cinque figli, io li voglio sai? Voi forse rimangiarti la promessa?".

"No, ma ora non posso più".

Fece un respiro così profondo e Hagor temette che se ne fosse andata per sempre, e con la paura nel cuore la chiamò.

. Lei si mosse, <>, poi rivolto a se stesso, <>.

"Perché ero spora e l'acqua non bastava per pulirmi, non potevo tornare da te così sporca, capisci amore mio>.

"No, non capisco, cosa ti ha sporcato? O chi l'ha fatto?".

"Lo vuoi veramente sapere?".

"Sì, al meno capirò".

"Allora te lo dirò, ma prima mi devi fare una promessa, che non alzerai un solo dito su di lui, prometti per favore".

"Contro chi non dovrei alzare un dito?", Hagor aveva fatto quella domanda, ma nel suo cuore aveva già la risposta.

"Prima prometti, so che se prometti una cosa la mantieni".

"Va bene, ti prometto sul nostro amore, che non alzerò un dito contro l'uomo che m'indicherai".

"Bene, ora ti racconto tutto. Tre anni...", Astra raccontò tutto quello che era successo. Ogni parola da lei pronunciata era una pugnalata che si conficcava nel cuore del ragazzo che amava, le sembrò che il cuore di Hagor volesse uscirgli dal petto, e continuò a battergli forte anche quando ormai lei aveva finito di parlare, quando le sembrò che si fosse calmato gli disse.

"Hagor hai promesso".

"Sì ho promesso, e manterrò la mia promessa", poi a sorpresa le domandò: <>.

Astra inclinò la testa indietro per guardarlo meglio, e lesse nei suoi occhi la determinazione di non ricevere una no come risposta; da parte sua Hagor sapeva che la ragazza era prossima alla morte. Per un lungo momento i loro occhi s'incrociarono, poi con un filo di voce Astra gli domandò.

"Andrai a vivere alla villa, anche se io non potrò starti accanto?".

"Sì lo farò".

"E potrò riposare accanto a Thomas nella cripta?>.

, sussurrò piano Hagor, poi con più voce tornò a domandarle: <sposarmi?".

"Sì, mia canaglia, ti sposo".

Hagor sorrise, ma il suo era un sorriso assai amaro, chiamò il sacerdote che nel frattempo aveva fatto il documento dove si affermava che Hagor Saud Flyd prendeva come sposa la duchessina Astra Caterina Rosembergher. Hagor firmò il documento sia per lui sia per Astra, il documento fu anche firmato dal medico e dal sacerdote, che subito dopo uscirono dalla stanza, per lasciare i due giovani da soli. I due uomini una volta usciti dalla stanza si trovarono nel corridoio carico di tensione. Angelica e Gorion s'informarono sulla situazione d'Astra, il medico annunciò che la giovane era prossima alla morte, e per questo Hagor aveva deciso di regalarle l'ultimo attimo di felicità chiedendole di sposarlo e lei aveva accettato. Il padre della ragazza si alzò per andare verso la stanza dove cerano Hagor e la figlia, ma la moglie, tornò ammonirlo di stare zitto altrimenti sapeva bene che fine gli avrebbe fatto fare. L'uomo si sedette un'altra volta borbottando, poi l'attesa ricominciò.

Rimasti finalmente soli Hagor e Astra si guardarono allungo, poi con un filo di voce Astra gli disse.

"So che manterrai la tua promessa, ora hai il cuore spezzato amore mio, ma un giorno amerai di nuovo", Hagor scosse il capo, e lei sussurrò: <proprio andare".

Mentre pronunciava quelle parole, cercò di alzare la mano, ma non ci riuscì, fu Hagor a prenderle la mano per posarvi sopra un bacio. Quel gesto fu troppo per Astra sussurrò qualcosa che Hagor non capì e la sua mano scivolò da quella del giovane, fece un respiro profondo e chiuse gli occhi per sempre. Hagor rimase per un istante incerto, poi la chiamò ripetutamente ma lei si mosse più, comprendendo che ormai lei non viveva più; Hagor sentì crescergli nel petto un grido di dolore e di rabbia, che alla fine esplose quasi strappandogli l'anima.

Angelica aveva raggiunto il corridoio, dove aveva visto il fratello, ma lui non c'era, chiese, dove fosse, la duchessa le rispose ma le impedì entrare. Allora lei la bersagliò di domande, ma la donna non riuscì a risponderle, a un tratto la porta si aprì e ne uscirono il medico e il sacerdote, Angelica e Gorion s'informarono su come stava Astra, ma le notizie erano veramente drammatiche, e inoltre i due uomini annunciarono che per volontà di Hagor, lui e Astra si erano sposati. Erano passati pochi istanti quando dalla stanza si udì un grido disperato, Angelica rimase immobile per un istante incerta sul da farsi poi entrò. Vide il suo adorato fratello che stringeva al petto la ragazza che amava e la cullava, proprio come se fosse una bambina, gli si avvicinò per toccarlo, lei voleva fargli sapere che non era solo, ma Gorion le prese la mano e la portò di nuovo in corridoio, lei protestò, ma Gorion le spiegò che non era il momento più adatto, che Hagor stesso presto sarebbe venuto a cercarli per essere confortato, loro dovevano solo aspettare. Hagor usci dalla stanza mezz'ora dopo, si guardò attorno e incrociò lo sguardo di Rosembergher, l'uomo comprese che per il suo bene era meglio non provocare Hagor, da canto suo il ragazzo fece uno sforzo per guardare altrove. Disse alla duchessa che desiderava che Astra fosse vestita di bianco, chiese al dottore e al sacerdote di rimanere con il corpo della ragazza finché lui non sarebbe tornato a prenderla, e in fine si accordò con il sacerdote per il funerale che si sarebbe svolto nella cappella della famiglia Canturi. La duchessa domandò se poteva accompagnare la figlia e lui acconsentì, ma affermandole che doveva farlo solo lei, la donna annuì e Hagor fece cenno alla sorella e a Gorion di seguirlo. Hagor lasciò il posto di guida a Gorion e per tutto il viaggio di ritorno verso il palazzo rimuginò sulle parole che Astra aveva pronunciato: "Lui mi ha..., è per questo che io..., ieri sera l'ha fatto ancora, io mi sentivo troppo sporca per tornare da te, e l'acqua non bastava per pulire il sudiciume che mi aveva lasciato; mi dispiace amore mio, hai promesso". Hagor guardava il fondo del calesse con le mani chiuse a pugno, più il tempo passava più la sua rabbia aumentava, e non si accorse che il calesse si era fermato, Gorion aiutò Angelica a scendere che gli chiese.

"Vado a chiamare gli altri?".

"Sì è un'ottima idea, anche perché questa calma non durerà allungo, e quando esploderà, è meglio esserci tutti".

Angelica si allontanò mentre Gorion chiamò l'amico, il quale come risposta ripete la frase che ogni tanto pronunciava durante il viaggio di ritorno.

"Maledetto, che tu sia maledetto".

Ah quel punto Gorion pensò cosa potesse scuotere l'amico; ebbe la m'augurata idea di scuoterlo con un'esercitazione con le spade. Gorion sali in camera a prendere le spade, quando tornò Hagor era ancora, dove lo aveva lasciato, gli mise l'elsa della spada sotto gli occhi, Hagor prese la spada e lentamente la sfoderò, Gorion si era fatto da parte per permettergli di scendere dal calesse. Gorion e Hagor fino a quel momento erano alla pari come spadaccini, ma la rabbia aveva trasformato il corpo di Hagor d'acciaio, e nonostante la collera Hagor portava i suoi colpi con lucidità e precisione. Per un po' Gorion riuscì a parare i colpi di Hagor, ma alla fine cominciò a cedergli terreno. Gorion guardò il volto dell'amico e vi lesse l'oddio comprendendo di essere in pericolo di vita. Lo chiamo più volte ma non ottenne risposta, all'improvviso Gorion urtò con i piedi qualcosa, e sentì alle sue spalle uno scroscio d'acqua. Comprese d'aver urtato il bacino della fontana che era nel cortile sotto le loro camere, sapeva di doversi spostare per fronteggiare la furia di Hagor, ma ebbe il tempo di non fare nulla perché l'altro lo costrinse ad alzare il braccio per difendersi; Gorion sapeva di dover uscire da quella posizione di forza, ma sapeva anche che se si fosse spostato la spada di Hagor lo avrebbe trafitto. Gorion sentì il braccio indolenzirsi sempre di più presto avrebbe ceduto e per lui sarebbe stata la fine. Chiamò ancora una volta l'amico, ma ancora questi non gli rispose; pensò che in quel momento la sua affinità con Sandor, gli sarebbe stata molto utile. E mentre pensava a questo, sentì il braccio cedere, e si sentì ricadere indietro finendo dentro all'acqua della fontana, chiuse gli occhi pensando che sarebbe morto, ma il colpo fatale non arrivò, aprì gli occhi e vide Sandor che tratteneva il braccio di Hagor, e che anche il resto degli amici lo stavano aiutando. Hagor che sulle prime era rimasto sorpreso perché il braccio non gli ubbidiva, ma poi cominciò a divincolarsi per togliersi di dosso chi lo tratteneva.

Angelica raggiunse il fratello maggiore e gli altri, nella camera di Sandor. Appena Angelica vide Sandor, si gettò fra le braccia e piangendo cercò di spiegare cosa fosse successo quella mattina, ma sia Sandor sia gli altri non compresero nulla di ciò che lei diceva, la fecero sedere e gli diedero un bicchierino di sidro che la calmò, ma proprio nel momento in cui la ragazza cominciò il suo racconto Sandor, s'irrigidì, Angelica chiese cosa gli stava succedendo, ma come risposta lui uscì dalla stanza cercando il fratello. Sandor sentì il terrore invadere il suo animo, compreso subito che quella sensazione proveniva dal fratello, corse fuori della stanza, con gli occhi cercò, dove fosse Gorion e lo vide in balia di Hagor, corse giù nel cortile seguito dagli altri, per poco non travolse Karnak e Mirian, raggiunse i due duellanti proprio nel momento in cui Gorion cedeva alla pressione di Hagor. Sandor afferrò il braccio di Hagor, che rimase in mobile per qualche istante dando modo agli altri di giungere a Sandor, per aiutarlo a trattenere l'amico, ma subito dopo Hagor cominciò a dibattersi furiosamente per scrollarsi di dosso chi lo tratteneva. Karnak all'inizio non aveva compreso ciò che stava accadendo, ma una volta guardato il viso del nipote capì ogni cosa, passò la carta che aveva in mano alla nuora e cominciò a correre anche lui, una volta giunto dai ragazzi, si sostituì a Sandor e a gran voce gridò:

"Nell'acqua buttiamolo nell'acqua".

I giovani gli ubbidirono, anche se non fu un'impresa facile gettarsi dentro la fontana, Hagor si divincolava furiosamente, sembra che fosse diventato fortissimo, poi finalmente riuscirono a gettarsi nell'acqua, gli schizzi giunsero fino a Mirian che era sconvolta nel vedere il figlio in quelle condizioni. Karnak dopo diversi tentativi riuscì a infilare la testa di Hagor sott'acqua, e soltanto di quando in quando gli permetteva di riemergere per respirare. Karnak, mentre aspettava che il nipote si calmasse, gli venne in mente d'aver già vissuto un'esperienza simile ma con chi? Ma certo con suo suocero, gli venne da pensare che anche nel modo d'arrabbiarsi Hagor assomigliava al suo bisnonno. Karnak non ricordava bene quell'episodio. Ricordava che Thomas aveva perso la pazienza per qualcosa, e si era scagliato contro un marinaio per impedirgli di fargli del male lo avevano preso in sette e a stento erano riusciti a trattenerlo, ma quando poi Thomas si calmo, era così mortificato e si rinchiuse nella sua cabina per tre giorni. Gorion doveva averla fatta proprio grossa per far infuriare Hagor in quel modo. Angelica lo distrasse dai suoi pensieri chiamandolo disperatamente.

"Nonno, nonno, lo stai uccidendo".

Hagor, infatti, aveva smesso di dibattersi, lasciò che il ragazzo riemergesse. Hagor respirava a fatica, e butto fuori l'acqua che era stato costretto a bere, poi con un filo di voce disse.

"Va bene ora potete lasciarmi andare". Karnak fece un cenno d'assenso dopo d'averlo guardato. Hagor si alzò lentamente e si portò al centro della fontana, vi appoggiò le mani contro e cominciò a respirare profondamente, ma pian piano si fece largo nella sua mente il ricordo del duello appena sostenuto, e lo stomaco gli si rimescolò facendogli avere degli spasimi di vomito, poi quando quella sensazione fine il suo corpo fu scosso dai fremiti dei singhiozzi, piegò la testa fino a toccarsi il petto con il mento e cominciò a piangere disperatamente. Nessuno aveva più badato ad Angelica dopo aver chiamato il nonno, ora era dentro la fontana e tutti erano sorpresi di vederla. Sandor preoccupato la chiamò, ma lei gli fece cenno che andava tutto bene, si avvicinò al fratello e gli tocco una spalla, Hagor girò la testa verso di lei, la guardò fra le lacrime e l'acqua, poi scivolo in ginocchio, le cinse la vita e affondando il viso nel suo corpo sussurrò: <orribile".

Angelica lo accarezzò per consolarlo, Karnak a quel punto si rilassò e chiese a Gorion.

"Stai bene ragazzo mio?".

.

"Si può sapere cosa hai combinato per farlo infuriare in quel modo?", chiese Karnak indicando Hagor.

"Io niente signore".

"Come niente? Non ci scaglia in quel modo contro ad una persona se questa ha fatto niente, insomma perché era così infuriato?".

"Astra è morta, signore".

, Karnak guardò un attimo Hagor, poi domandò: <Astra?".

"Si è uccisa signore".

"Sì è uccisa? Spiegati meglio".

"Io credo che in qualche modo centri il duca, ma non so in che modo".

"Il duca? Mi sembra assurdo".

"Nonno, io non cosa sia successo, credo che solo due persone lo sappiano, la duchessa e Hagor, quello che so è questo: "Questa mattina...". Gorion raccontò ciò che era accaduto, e finì, <>.

Karnak non se la prese perché il giovane lo aveva chiamato nonno, poiché lui lo considerava un altro nipote alla stregua d'Axsterio, Angelica, Hagor e Maria, d'altro canto era così anche per Sandor e Fransuas; sospirò e gli domandò più calmo.

"Di chi è stata l'idea di duellare?".

"Mia, volevo scuoterlo, ma è stata un'idea pessima, vero nonno?".

"Direi proprio di sì, ragazzo mio".

Karnak fece un altro sospiro poi li mandò tutti a cambiarsi. Nel frattempo Hagor si era calmato e aveva sentito la conversazione tra Gorion e il nonno, improvvisamente nella sua mente balenò un'idea, aveva promesso che non avrebbe fatto del male al duca, ma poteva sempre rovinarlo senza però essere lui a farlo. Hagor voleva giustizia per se, per la ragazza che amava, e per quel gesto folle che stava per commettere, infatti, l'idea che per poco stava per uccidere uno dei suoi fratelli, lo rendeva ancora più disperato. in silenzio si alzò, sollevò fra le braccia la sorella e uscì dalla fontana, passò la giovane nelle braccia di Sandor e si avviò verso la sua camera, Karnak lo fermò dicendogli che dovevano parlare, Hagor annuì e gli disse che lo avrebbe raggiunto nel suo ufficio, dopo d'essersi cambiato.

Hagor rimase allungo sotto la doccia, ma questo gli permise di riflettere su ciò che avrebbe detto a suo nonno, tra i suoi pensieri c'erano anche le scuse per i suoi fratelli, soprattutto verso Gorion, verso il quale si sarebbe sentito in colpa per molti anni. Hagor quando si vesti, scelse un completo nero, che rimase il suo colore per molti anni, poi si diresse verso l'ufficio di Karnak. Hagor entro nell'anticamera dell'ufficio di suo nonno, non aspettò d'essere annunciato, bussò semplicemente alla porta e poco dopo suo nonno lo fece entrare. Karnak era in piedi davanti alla finestra e guardava un punto indefinito del cielo, quanto avrebbe voluto che la sua adorata Elisabhet fosse accanto a lui, lei certamente sarebbe stata più adatta a parlare con Hagor ma Elisabhet non c'era, quindi aspettava a lui questo compito; si era anche preparato un discorso da fare al nipote. Senti bussare alla porta sicuramente era lui quindi lo invitò a entrare, contò fino a dieci prima di girarsi per pronunciare il suo discorso, ma una volta giratosi, non riuscì più a pronunciare alcuna parola, davanti a lui non c'era più il giovane spensierato della sera prima, ma un uomo trasfigurato dal dolore. Lo stesso dolore che lui stesso conosceva da quando sua moglie non c'era più.

"Prego accomodati". Riuscì finalmente a dire, per qualche istante, però penso che il ragazzo non lo avesse sentito, ma poi Hagor si mosse, invece di sedersi andò al mobile bar e preparò due bicchieri di brandy, Karnak rimase sorpreso e pensò che dovesse dirgli qualcosa ma anche questa volta non riuscì a dire nulla, fu Hagor a rompere il silenzio dicendo.

"Grazie d'avermi fermato in tempo".

"Non preoccuparti di questo, vorrei che tu mi spiegassi cosa è successo, Gorion non è stato molto chiaro, nelle sue spiegazioni".

"Capisco, ma non è una cosa semplice, so che devo delle scuse a tutti, soprattutto a Gorion, ma prima devo parlare qualcuno, e l'unica persona con cui sento di poterlo fare sei tu, ti prego nonno ascoltami?".

Karnak pensò che Hagor avesse più bisogno di suo padre che del nonno, ma a pensarci bene lui era la figura paterna che i suoi nipoti avevano sempre avuto, così disse a Hagor.

"Sono qui a posta per ascoltarti".

"Cosa ti ha raccontato Gorion?", s'informò Hagor.

"Beh ti dirò quello che ho capito io, va bene?", il ragazzo annuì: <tu hai voluto sposarla prima morisse".

"In sintesi è quello che è accaduto".

"Ora però mi devi raccontare come si sono svolti i fatti, e in che modo il duca centra con la morte della figlia".

"Quello che ti dirò non ti piacerà, visto che stimi il duca, e poi potresti pensare che io lo dica per vendicarmi o chissà per quale altro motivo".

"È vero che stimo il duca, ma tu sei mio nipote e so che per te la verità viene al disopra di tutto, salvo che il dolore non ti abbia reso pazzo".

"E non lo ero diventato forse?".

Karnak abbassò gli occhi per un istante, comprendendo d'aver parlato a sproposito, sospirò e disse.

"Coraggio Hagor dimmi cosa è successo ieri sera".

"D'accordo: il duca ha violentato sua figlia, perché ha scoperto che si era fidanzata con me, e ieri sera non era la prima volta".

"Ti rendi conto di ciò che hai appena detto?".

"Certo, e credo d'aver reagito come te quando Astra mi ha raccontato tutto, ma che motivo aveva di mentire poiché stava morendo?".

"Nesso credo, vai avanti".

<Come ti ho detto, ieri sera non era la prima volta: immagina una ragazzina di quattordici anni che...", Hagor raccontò ogni cosa, e infine disse, < Astra si era rotto qualcosa e... beh il resto, lo sai. Astra inoltre mi ha fatto promettere di non toccare suo padre, per non sporcarmi le mani con lui, ed io ho cominciato a cumulare tanta di quella rabbia che non appena ne ho avuto la possibilità l'o lasciata libera, la cosa più amara che ho scoperto che posso desiderare di uccidere e che volendo ne sono capace, è orribile nonno". Hagor finì il brandy e si alzò per prenderne dell'altro. Sapeva di dover lasciare a suo nonno il tempo di assorbire ciò che gli aveva raccontato, lo sentì agitarsi sulla sedia, sapeva anche che stava per ottenere ciò che desiderava, ma allo stesso tempo pensava: (Ho raggiunto il mio scopo, eppure non sono contento, perché?). Stava per allontanarsi dal mobile bar quando suo nonno gli mise il bicchiere sotto il naso per farselo riempire. Hagor lo fece e poi si sedette al suo posto.

Karnak, mentre Hagor parlava, non gli aveva tolto gli occhi da dosso, voleva scoprire se il nipote mentisse, ma nella sua voce non c'era alcun tremolio, era ferma e calma e sul suo volto vi si leggeva solo il dolore della perdita della ragazza che amava. Il ragazzo aveva smesso di parlare e si era alzato per riempirsi di nuovo il bicchiere di brandy, mentre lui si agitava sulla sedia in preda alla rabbia. Aveva sempre ritenuto il duca Rosembergher, un uomo in gamba e di sani principi, come aveva potuto far del male alla propria creatura, così bella e dolce, Karnak si era affezionato alla ragazza, all'inizio aveva pensato che frequentasse il palazzo per l'amicizia che la legava ad Angelica, ma alla fine aveva scoperto che in realtà la giovane frequentava il palazzo per via di Hagor. Karnak era furioso, perché suo nipote stava affrontando un dolore forse troppo grande per un ragazzo della sua età, era arrabbiato per quella dolce ragazza che per sentirsi di nuovo pulita aveva trovato solo una soluzione, uccidersi, negando a se stessa la possibilità di trovare la forza d'andare avanti con il ragazzo che amava, ed era arrabbiato perché un uomo cui aveva concesso fiducia lo aveva tradito. Prese il bicchiere che aveva davanti e lo mandò giù tutto in un fiato, raggiunse il nipote e se lo fece riempire di nuovo, mentre Hagor gli riempiva il bicchiere, pensò che dovesse dirgli qualcosa, ma non ci riusciva, aveva mille parole nella mente ma nessuna veniva alle labbra, lo seguì con lo sguardo mentre il giovane tornava a sedersi. Hagor, poiché suo nonno rimaneva in silenzio, pensò di incoraggiarlo dicendo.

"Grazie d'avermi ascoltato, mi sembra d'essermi tolto un peso enorme", era vero, si sentiva più leggero, anche se il dolore era ben radicato dentro di lui, perché Karnak restava ostinatamente chiuso nel suo silenzio, aggiunse: <ripetere ciò che ho raccontato a te, ma spero che mi posso capire e perdonare".

"Cosa gli dirai?", si decise finalmente Karnak.

"Ancora non lo so, spero che mi possano perdonare, specialmente Gorion, mi sento così in colpa nei suoi riguardi".

"Mh, cosa farai con il padre della ragazza?".

"Nulla, sai io mantengo sempre le promesse che faccio", mentre lo diceva Hagor sorrise, ma Karnak sapeva che quel sorriso era amaro, cambiò discorso chiedendogli.

"Dove si trova il corpo d?Astra?".

"Ancora a casa sua, ero così preso dalla mia rabbia che", Hagor non finì la frase e fece un gesto così espressivo, si alzò per uscire, ma suo nonno lo fermò e suonò il campanello per chiamare il segretario e mentre lo aspettavano Karnak, gli disse.

"Tu hai promesso, io no, convocherò il duca e sua moglie, stai certo che non la passerà liscia".

"Nonno, io non ti ho raccontato ciò che è accaduto per questo, io volevo solo sfogarmi, io, nonno non so cosa vuoi fare, ma non fare del male alla duchessa, credo che abbia già sofferto abbastanza per colpa del marito".

Karnak guardò negli occhi del nipote e vi lesse certo dolore, ma in fondo al suo sguardo c'era stato uno scintillio come se fosse soddisfatto della reazione del nonno, e in quel momento Karnak ebbe il dubbio che invece il nipote lo avesse fatto di proposito a raccontargli tutto, in fondo poteva sempre rivolgersi al fratello maggiore. Scosse il capo dicendosi che si sbagliava, no, non poteva averlo fatto di proposito in un momento così doloroso per lui, perché se fosse stato vero, che cosa ci si poteva aspettare da lui, fu distratto dai suoi pensieri dal leggero bussare alla porta, poco dopo entrò il suo segretario.

Il segretario di Karnak era un ometto piccolo con gli occhiali sul naso e vestito di nero. Karnak e Hagor diedero disposizioni all'uomo perché andasse a prendere il corpo di Astra e sul luogo dove doveva portarla, Karnak disse al suo segretario di dire al duca che desiderava vederlo con urgenza, l'uomo uscì per eseguire i suoi ordini, poi anche Hagor si congedò da suo nonno, lasciandolo con il dubbio d'essere stato usato da lui, ma ancora una volta Karnak si rifiutò d'ammetterlo.

Hagor si fermò sulla soglia del salottino della sua camera, nel centro c'era Angelica che si era piegata per raccogliere delle carte, quando si alzò, le depose sulla scrivania sussurrando un rimprovero verso Hagor. Hagor la guardò pensando che il nero non si addicesse molto, stava per avvicinarsi quando lei si portò le mani sulle orecchie come se sentisse qualcosa di spaventoso, in effetti, ad Angelica, pareva di sentire ancora il grido di disperazione del fratello. Lo chiamò e lui si materializzò al suo fianco, cercò di consolarla, ma quando lei gli domandò cosa avesse spinto Astra a uccidersi lui non riuscì a rispondere, come non riuscì a rispondere alle domande degli altri, cercò di spiegare il motivo per il quale non vi riusciva, e con molta umiltà chiese il loro perdono, affermando che mai più avrebbe alzato un solo dito contro di loro, mentre parlava con gli occhi, aveva supplicato Gorion di perdonarlo. Gorion sentiva che nelle parole e nello sguardo di Hagor cera sincerità e l'abbraccio per fargli capire che lo aveva perdonato, a quell'abbraccio si unirono anche gli altri. Hagor annunciò poi che stava per andare a villa Canturi, Angelica gli disse subito che andava con lui, mentre gli altri lo avrebbero raggiunto nella serata.

Mirian era sconvolta, ma soprattutto arrabbiata con se stessa, per non aver saputo aiutare il figlio, per non essersi accorta della sua relazione con la figlia della sua amica Caterina. Aveva cercato di sapere cosa era veramente successo quella maledetta mattina, ma nessuno le aveva risposto, aveva provato a chiedere delle spiegazioni a Karnak, ma quando era giunta davanti all'ufficio del suocero, questi stava urlando contro il duca di Rosembergher, in seguito scoprì che Karnak aveva bandito dalla galassia l'uomo, e se avesse per caso scoperto che l'uomo si trovava su uno dei tanti pianeti che ne facevano parte, lo avrebbe sbattuto in prigione. La carrozza che la stava portando alla villa del figlio si fermò proprio davanti al grande portone. Mirian scese dalla carrozza rimanendo nuovamente incantata davanti alla maestosità della villa; ricordava ancora la prima volta che Wiliam l'aveva portata lì per farle conoscere suo nonno Thomas, l'uomo l'aveva colta con gentilezza e cordialità e lei era rimasta affascinata sia dalla casa e sia dal proprietario, e dopo il matrimonio vi tornava spesso a trovarlo, ricordava anche quanto fosse stato contento quando lei gli permise di prendere in braccio Axsterio e Angelica quando erano nati. I suoi ricordi furono bruscamente interrotti dalla comparsa di Caterina, allora sentì la rabbia crescere nuovamente, si avvicinò e le domandò.

"Che cosa fai qui? Dov'è mio figlio?".

"Su alla cappella con Angelica, ho preferito lasciarli soli con Astra".

Mirian si rese conto d'aver usato un tono molto duro nei confronti della donna, quindi cambiò tono e le disse.

"Caterina, mi rendo conto che stai vivendo un momento molto, duro, ma io devo sapere cosa è accaduto ai nostri figli".

"Non lo sai?".

"Nessuno vuole spiegarmi nulla".

"Allora te lo spiegherò io, ma entriamo".

"Sì, forse è meglio".

Raggiunsero uno dei tanti salotti della casa, e Caterina raccontò ciò che era accaduto e finì dicendo.

"Avevi ragione, quando mi consigliasti di non sposarlo perché era un bruto".

"Vorrei avere torto, soprattutto per i nostri figli", la donna annuì, e lei continuò: <>.

" Dopo il funerale tornerò a casa da mia madre, non voglio più niente a che fare con quel bastardo, né con la casa dove ho visto morire mia figlia".

"Ti capisco, mio suocero ha bandito dalla galassia tuo...", ma Mirian preferì non finire la frase si limitò aggiungere: <ora devo raggiungere mio figlio". Mirian aveva bisogno d'aria, seguì il sentiero che l'avrebbe porta alla cappella, la ghiaia scricchiolava sotto i suoi piedi mentre le rose che lo fiancheggiavano profumavano l'aria. Avrebbe voluto trovare le parole giuste da dire per consolare Hagor, ma una volta raggiunto lo strinse a se, come quando era bambino. Il giorno seguente ci fu il funerale e sul volto di Hagor c'era un'espressione di ghiaccio, fu cortese con chi lo andava a salutare, ma non si lasciò andare, solo con Lisa, che saputa la notizia aveva lasciato Oberon per stare con i suoi amici, fu se stesso; lasciò che tutti dessero l'addio ad Astra, fu l'ultimo a lasciare la cripta. Hagor guardò allungo il volto d'Astra, in quel momento sembrava così serena, aveva fatto anche preparare una lapide, dove aveva fatto incidere: "Questa era Astra Caterina Rosembergher in Flyd. Il marito la ringrazia per l'anno d'amore, e per averlo reso un uomo; per quest'egli non la dimenticherà mai. Hagor Saud Flyd". Hagor fece una carezza leggera al cristallo del sarcofago, dove era rinchiuso il corpo della ragazza che amava e la ringraziò di nuovo, poi girò le spalle e risalì le scale che conducevano su nella cappella, ma Hagor sapeva che girando le spalle al corpo d'Astra aveva girato la schiena anche alla sua adolescenza, perché in lui ormai era nato un nuovo spirito.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :