Sei venuto al mondo sei anni fa in una terra lontana migliaia di chilometri dalla nostra casa e dalle nostre famiglie.
Eravamo soli io e tuo padre ad accoglierti, ma mai ci siamo sentiti così tanto famiglia.
In quella grande camera dove abbiamo potuto dormire tutti e tre insieme c’era solo amore. Non ci stancavamo di guardarti, ci sembravi così perfetto da non crederci.
Chissà se un giorno ci vorrai tornare in quella Shanghai impressa per sempre sui tuoi documenti. Io non potrò mai dimenticarla perché è lì che mi hai reso mamma per la prima volta. E’ lì che ho sentito quello che si prova a stringere tuo figlio fra le braccia con il cuore che non riesce a contenere tanto amore, amore che trabocca dal corpo sotto forma di lacrime.
Da allora sono passati sei anni, anni d’amore certo, ma anche anni di fatica e momenti duri. Perché tu non sei un bambino facile.
Ancora nella carrozzina mi hai fatto capire che saremmo stati sempre in movimento perché tu fermo non ci sai proprio stare, nemmeno mentre stai mangiando o dormendo.
E la tua mente, se possibile, si muove ancora più in fretta del tuo corpo. Sta sempre avanti, al giorno dopo, al mese dopo. Riesci a smettere di pensare al domani solo quando ti stai divertendo moltissimo e allora sì che ti godi il presente e che non vorresti che finisse mai. Nel resto del tempo stai sempre a chiedere “quanto manca a..?”. E per te non è mai abbastanza poco. Ogni risposta ti fa arrabbiare anche se mancano solo 2 ore. Appena si avvera un tuo desiderio, spesso non te lo godi nemmeno, perché la tua testa passa immediatamente al desiderio successivo. Questo mi fa arrabbiare, ma chissà, forse un giorno questo tuo guardare sempre avanti ti farà arrivare dove tu desidererai.
Nei tuoi primi anni di vita sei stato un bimbo allegro e sempre sorridente. Non so in quale momento quel bimbo spensierato si è trasformato in uno lunatico, capace di alzarsi al mattino già arrabbiato, capace di contestare per tutto, dal colore della tazza alla posizione della sedia. E quando ti alzi così so che sarà una battaglia fino a sera, fino a che non avrai demolito, mattone dopo mattone, tutta la mia pazienza. Fino a che io non ce la farò più a sopportare e mi trasformerò in una persona che non sono, squilibrata e urlante. Io, che non sono mai riuscita a tirare fuori la voce alta nemmeno da bambina, che mi vergognavo se per qualche motivo dovevo urlare, proprio io, riesco a gridare fino a sentirmi corrodere la gola. Solo allora ti fermi, mai prima di arrivarci. Io lo so che dovrei ignorare le tue lamentele, i tuoi capricci, le tue provocazioni, ma sfido chiunque a riuscirci quando ti ci metti. Poi mi sento svuotata perché io ti amo immensamente e gridare contro di te è l’ultima cosa al mondo che vorrei fare. Ultimamente queste giornate sono un po’ più rare per fortuna, ma non canto vittoria perché la nostra vita insieme è stata tutta un susseguirsi di periodi difficili ed intervalli sereni.
Sei un bambino complicato, ma non per questo ti amo di meno. Solo vorrei, ogni tanto, potermi rilassare insieme a te. Non dover misurare ogni parola perché sei di una sensibilità incredibile, non doverti sempre tenere a freno, non dover discutere per ogni cosa, dalla più banale alla più complessa, non dover sempre stare attenta a quello che combini.
Vorrei delle ore semplici, trascorse a tenerci per mano, a parlare, a giocare. Vorrei che questi momenti non fossero solo qualche goccia d’acqua in mezzo ad un deserto, vorrei che potessimo stare insieme senza complicazioni.
Io lo so che tu hai bisogno di tanto affetto, ma quello proprio non ti è mai mancato. Fino alla nascita di tuo fratello, per 4 anni, mi hai avuta tutta per te. Sei stato tanto amato da me, tuo padre, i nonni e gli zii. Hai vissuto circondato di solo amore ed attenzioni. La nascita di tuo fratello ha peggiorato tutto, ma tu, complicato, lo eri già prima. Mi fa male vederti spesso immusonito per la più piccola cosa che non va secondo i tuoi piani, proprio tu che, quando sorridi, riesci ad illuminare tutto ciò che c’è intorno. Perché quando ridi, ridi con tutto: con la bocca e con i tuoi occhioni verdi.
Io lo sento che proprio tu mi darai grandi soddisfazioni, perché sei un bambino speciale, nel bene e nel male.
Sei capace di sorprendermi quando più sono in ansia per te. Affronti le piccole cose con una disperazione incontrollabile e poi sei il bambino più coraggioso del mondo nei grandi cambiamenti. Puoi strillare come un pazzo solo per farci vedere se hai una piccola spina in un dito e poi subito dopo il tuo primo giorno nella tua nuova scuola ci chiedi di andarci in pulmino da solo. Una scuola dove non conosci nessuno, dove non capisci nessuno, perché nessuno parla la tua lingua. Dove non sei capace di esprimere i tuoi bisogni, dove sei un piccolo bambino di 5 anni trasferito a migliaia di chilometri dal suo ambiente. E torni a casa allegro e felice dopo 9 ore passate a non capire niente. E quel sorriso caccia via dalla mia mente mesi di pensieri ed ansie per questo trasferimento.
Non hai vie di mezzo, le tue reazioni sono sempre esagerate, nella disperazione come nell’entusiasmo. Sei tutto un sali e scendi. A volte sento il bisogno fisico di starti lontano, a volte mi sciolgo di tenerezza e vorrei solo stringerti. Perché tu sei anche capace di tanta dolcezza. Ci sono periodi in cui senti il bisogno di dirmi in continuazione che mi vuoi bene. Sei molto fisico e cerchi coccole ed abbracci. I momenti in cui ci abbracciamo sono proprio quelli in cui deponi le armi, in cui non combatti più, in cui ti rilassi anche fisicamente e torni ad essere quel piccolo bambino che stringevo a me.
Hai tanto bisogno che tutte le attenzioni siano su di te, appena uno volge lo sguardo, tu già soffri. Per questo credo avrai tante delusioni crescendo e non sai quanto vorrei poterti dare uno scudo per proteggerti. Perché dietro a quel carattere apparentemente molto forte c’è tanta insicurezza e tanto bisogno di conferme. Troppa sensibilità nel tuo sentire, troppe aspettative nella tua quotidianità di piccolo bambino.
Io devo solo trovare il modo migliore per te per aiutarti.
Soprattutto io ti devo solo accettare perché tu sei così ed almeno per ora non potrai essere diverso.
Non è una cosa facile, ma questa sarà la mia grande prova d’amore per te.
Buon compleanno piccolo mio.