Magazine Italiani nel Mondo

TOP Post dal mondo Expat #23.3.15

Creato il 30 marzo 2015 da Mamma In Oriente

Eccoci all'appuntamento del lunedì con i post che più mi sono piaciuti nella scorsa settimana dai Blog Italiani nel Mondo, come sempre in ordine di uscita:

"L'ultimo post" dal blog "Maternage Mum" dalla Svizzera

Questo è un post di commiato per l'autrice che ha deciso di chiudere il blog. Era uno spazio nato con il suo diventare mamma ed ormai la vita ha preso il sopravvento e sente di non avere più tempo e necessità di tenerlo in vita. L'autrice ci lascia raccontandoci gli insegnamenti che ha ricevuto da questi tre anni di vita di suo figlio e lo fa con la massima sincerità e limpidezza trasferendoci cosa è stata per lei la maternità e dicendoci che sì, ne vale sempre la pena! Scrive:

"E se sarete così furbi e così forti, così pazzi da lasciarvi cambiare da vostro figlio, da non pensare che "bisogna che tutto torni al più presto come prima", da accettare che ormai la vostra nave e salpata e NIENTE sarà più come prima, allora vedrete che tutto questo essere "nuovi", "diversi" vi farà sentire partecipi di una felicità profonda. E' una felicità fatta di cose quotidiane, ma che ti apre il cuore, cambia le tue prospettive, alimenta il senso di tutte le cose. Siamo esseri in divenire e la genitorialità è il cardine di questo "divenire"."
"Cieli aperti e gabbie" del blog "La tana africana" dalla Costa d'Avorio

L'autrice continua le sue riflessioni sulla partenza imminente che li porterà via dalla Costa d'Avorio per rientrare in Italia. Un'Italia a cui sente di appartenere in profondità, ma che ora le pare piccola come una gabbia rispetto all'enorme cielo africano. Scrive:

E mi chiedo anche, però, inquieta, se una volta imparato a fatica a volare nel cielo, tra nubi, temporali e visioni assolute e aperte, riuscirò mai a tornare in una gabbia, nutrita dall'affetto degli amici ma a guardare solo una porzione ristretta di quel cielo in cui ero abituata a muovermi in libertà."

TOP Post dal mondo Expat  #23.3.15
"Una corsa dietro l'angolo" del blog "Flying Swallow" da Londra

Un post che ci racconta le nuove abitudini che l'autrice ha preso, prima e più importante fra tutte, quella di prendersi cura di sé stessa. Pensando al suo passato, in un languido tramonto londinese, nasce una riflessione sulla consapevolezza che, anche le abitudini che sembravano più radicate, possano passare. Scrive:

"Ed è quella vita, che a tratti mi sembrava così ostinata nel suo tentativo di imporsi nonostante cercassi di scacciarla, quella che oggi sembra quasi appartenere ad un'altra persona tanto mi sembri distante, quella fatta di volti di plastica, di occhi che ogni tanto vorrei incrociare anche solo per capire se ne sia valsa la pena, di parole catturate dal vento e rese concimi per gli uccelli, di gesti che hai compiuto solo tu e che rifaresti, milioni di volte, perché giusti ora come allora, quella vita, proprio quella, mi ha insegnato che le abitudini si distruggono, tutte."

"All'ombra del sombrero" del blog "Mammacongelo" dal Canada

Un post che condivido e che ci racconta di come non sia un vero viaggio di conoscenza quello fatto per andare in un villaggio turistico. Di come la realtà la si intraveda solamente nel tragitto per entrarci e per uscirne. E di come, se sei una persona curiosa fra i ricordi di viaggio rimane anche un certo dispiacere per non aver potuto cogliere maggiormente la realtà di quei luoghi. Scrive:

"Il vero Messico affascinante, mistico, contraddittorio, musicale, povero, socievole, allegro che ti rapisce con le sue varie sfaccettature, vi aspetta fuori, vi aspetta on the road. Ho impresse nella memoria immagini frammentate, intrise di nostalgia, di questo Messico che mi hanno lasciato addosso la voglia di tornarci, per scoprirlo, per viverlo, per conoscerlo meglio."

"A voce de criature [...] e tu sai ca non si solo"* dal blog "Virginiamanda" dalla Svezia

Riflessioni dell'autrice ispirata da una canzone di Pino Daniele sul perché continui a non sentirsi del tutto a suo agio in una Svezia dove tutti sono gentili, ma la sensazione è che non lo siano in maniera spontanea. E pensando alle immagini suscitate ascoltando la canzone, capire a fondo il perché. Scrive:

"Ma stasera ascoltavo queste canzoni e mi ritrovavo a commuovermi, come spesso accade quando ascolto musica che mi ricorda che potrei anche essere felice in altri posti, più vicini a me, più vicini a quello che spontaneamente sono, e poi questa frase mi ha fatto capire cosa mi manca."

♣ "Sapere dire di no" del blog "I Cerruti in India si trasferiscono negli States" dalla California

Un post che ci fa riflettere su quanto sia importante che ogni espatrio venga deciso in due all'interno della coppia, anche se ci si sposta solo per seguire il lavoro di uno dei due. E' fondamentale che l'altro sia d'accordo e che si senta sorretto ed aiutato sempre. Partire senza una voglia comune di riuscire significherà avere problemi di coppia e trasferire anche ai figli il proprio malessere. Altrettanto importante è la capacità di accettare di tornare indietro se le cose si dovessero rivelare troppo difficili o se ci facessero stare male. Scrive l'autrice:

"In 18 anni all'estero ho incontrato molte donne che si sono lasciate trascinare senza convinzione e una volta partite si ritrovano nell'impossibilità di dire basta, con un compagno che non è all'ascolto, e una situazione di dipendenza psicologica e economica dalle quale non riescono a venir fuori. Triste se si pensa che un'esperienza di vita in un nuovo Paese non dovrebbe portar altro che gioia e arricchimento personale, in termini di scoperte, contatti, novità!"

"Tempo di bilanci scolastici e di vacanze" del blog "Mamma Far and Away" da Londra

E' tempo di un piccolo bilancio per l'autrice dopo 7 mesi di vita in Inghilterra. Facendo soprattutto il punto su dove sono arrivati i suoi tre bimbi a scuola. E le riflessioni sono più che positive tanto da vedere i suoi figli ormai quasi perfettamente integrati ed a proprio agio con la nuova lingua. Per questo ora è il momento giusto, per l'equilibrio ormai raggiunto, di andare a trovare i familiari in Italia, quella patria che in realtà lo è per lei e suo marito, ma non per loro in quanto famiglia. Scrive:

"Noi siamo nati come famiglia all'estero, io e Babbo ci siamo innamorati a Dublino e da li' insieme siamo partiti ed e' iniziata la nostra vita come famiglia.
Siamo nomadi, ci sentiamo tali, ci sentiamo delle radici molto deboli, a livello di " da dove veniamo", ma molto forti a livello di " chi siamo e chi amiamo ". "

E per finire non potevano mancare due post ispirati dalla tragica caduta dell'areo della Germanwings. Ne ho letti diversi, ma questi mi hanno colpito particolarmente. Il primo per la sua delicatezza e sentimento ed il secondo per il desiderio dell'autrice di offrire il suo sostegno morale al suo popolo d'adozione spesso criticato per la sua freddezza. Ecco i titoli e gli estratti:

"Domande" dal blog "Migola" dagli Stati Uniti

"Forse non ha ricordato la tenerezza delle mattine di Natale, in pigiama, con i piedi gelati. Non ha ricordato il mare e i giochi sulla sabbia. Non si è ricordato dell'odore dell'erba dopo un temporale e del profumo dei pini, le sere d'estate."

"Lettera aperta al popolo tedesco" del blog "Non solo crauti" dalla Germania

"Vi si accusa spesso di mancanza di empatia, di essere freddi e poco portati ad esternare i sentimenti. Forse perché il dolore che sentite in questi momenti è così lacerante che cercate attivamente delle risposte all'accaduto, senza perdervi in insulti o scarica-barile da osteria, tipici di certi ambienti di mia conoscenza."

Per oggi ho finito, buona lettura!

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