Magazine Diario personale

Sei fiero di me?

Creato il 09 luglio 2014 da Denise D'Angelilli @dueditanelcuore

Di lavori al momento ne ho tre, dicevano che volevo fare la mantenuta e che non avevo voglia di spaccarmi la schiena, che mi ero arresa, e che ero una vergogna, ma li ho fregati tutti di nuovo. Le occhiaie sono più viola e più profonde, i piedi doloranti, le ore di sonno troppo poche, ma il portafoglio è è più pieno. Sei fiero di me?

Ho fatto un passo e sono caduta giù dal burrone, mi sono fatta male ma non ho bisogno di punti o di stampelle, mi sono solo tolta via di dosso la polvere che avevo sui vestiti e via, di nuovo, a correre la staffetta dei sentimenti, pure se a ogni cambio un po’ di dignità vola via io sto qua che ancora ci credo, e penso che il salto non ne è nemmeno valsa la pena. Anche se per superarla devo tingermi i capelli di rosa, tu, comunque, sei fiero di me?

Giro da sola per questa grande città ma non mi sono mai persa. Io che mi perdo anche dentro casa mia, anche nel quartiere dove sono cresciuta, ovunque anche con una mappa in mano. Prendo il bus e la metro, e il treno, e osservo le persone. Le vedo immergersi nei libri cartacei o in quelli nei kindle, e immagino le persone che leggono quello che scrivo io, sul cellulare, sull’ipad, sul pc. Magari un giorno lo leggeranno su carta o sul kindle. Noi che eravamo abituati a leggere solo i libri degli altri e a tenere nascosti i racconti che scrivevamo noi, io che ho portato con me l’agenda rossa dove c’è scritto che ti ho delusa, io che non ho fatto in tempo a farti leggere la mia di agenda dove ho scritto che ero sicura che avresti vinto la guerra. Io ho sbagliato il pronostico, ma tu, sei lo stesso fiero di me?

Mi vesto di rosa, mi metto l’eyeliner, compro gli ombretti, indosso i calzini col merletto, mi faccio lo scrub, e chi cazzo lo avrebbe mai detto che una può iniziare a diventare donna a 25 anni suonati. Porto pazienza, non vado dall’analista, non prendo le gocce, non scrivo più gli incubi sul taccuino, dormo con la luce spenta, mi sporco le mani. Era da tanto che non stavo così, era da tanto che non superavo le crisi da sola. Quindi, stavolta, sei fiero di me?

Non ho più quella voglia di venire da te che mi bloccava le gambe, non penso più a quando finirà ma a quanto ancora c’è da fare, perché lo sai che dove voglio arrivare io ci arriverò, che io quello che voglio me lo prendo sempre, tranne in amore. Se ci riesco, tu, poi, sei fiero di me? E se non ci riesco, sei fiero lo stesso?

Lo sai che ho bisogno sempre di approvazione, di vedere le persone fare sì con la testa, quindi adesso trova il modo e dimmi, una volta per tutte: ma tu, adesso, sei fiero di me?



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