Sei finito nel club dei perdenti? C’é un modo per uscirne fuori, e te lo racconto qui!

Creato il 13 novembre 2014 da Koalalondinese @farego

* Spero che questo articolo possa aiutarvi, ed é frutto della mia esperienza personale.
Sono sempre stata grassa. Inutile girarci intorno dare nomignoli educati come curvy, paffutella, in carne, oversize, e cosí via.

Sono sempre stata grassa, e mi hanno preso per il culo fin dalle elementari. Ho sentito cosí tanti “dovresti metterti a dieta“, che se li mettevo per iscritto usciva fuori una trilogia mattone stile Il Signore delgli Anelli, o Hunger Games.

Ironico visto che ho fatto tutte le diete e i digiuni gureschi zen possibili, ma puntualmente finivo sempre per perdere e riprendere i kg in un cerchio perfetto che neanche Giotto se lo sognava!

Io lo so che nonostante diete e palestra non avró mai il fisico di Gisele Bündchen, perché metabolismo e costituzione non hanno intenzione di farmici diventare, ma gli altri pensano sempre che sono grassa perché sono una che sta incollata al frigo da mattina a sera.

Alle elementari avevo questo simpatico trio di ragazzine, che praticavano quello che oggi conosciamo bene con il nome di bullismo. Ma nei dorati anni ’80 nessuno lo conosceva!

Mia madre stanca di vedermi tornare a casa in lacrime per l’ennesimo sei grassa, ci fai schifo, ma dove vai con quella gonna jeans?!! Decise di andare dal maestro per affrontare la cosa una volta per tutte, e chiedere spiegazioni sul perché non intervenisse a chiudere il becco alle tre oche. Ma il maestro era di differente avviso. Vede signora purtroppo sua figlia é una tranquilla e silenziosa, e appartiene al gruppo delle perdenti, quelle sono esuberanti e vincenti, poco si puó fare.

Morale della favola, quelle poche frasi pavimentarono i miei successivi anni. Gli anni seguenti non andarono meglio, anche perché sono sempre stata una gran studiosa, quindi oltre al sei grassa si aggiunse anche il sei una secchiona!

In quarta superiore mi misi a dieta ferrea calando tantissimo perché volevo conquistare un ragazzo, passai tutta l’estate a divorare pomodori e tonno e a Settembre tornai con il mio figurino fiammante … solo per apprendere che lui durante l’estate si era fidanzato!

Arrivai alla soglia dei 30 insoddisfatta, mega-timida barra carta da parati, e con una serie di falliti tentativi di raggiungere il giro coscia di Kate Moss … ok magari la Kate dopo un paio di anni di abbuffate. Ero frustrata e mi sentivo diversa, poco attraente, e soprattutto mi vedevo intrappolata in una me che aveva speso i migliori anni della sua giovane vita a combinare nulla di decente.

Le parole del maestro erano state profetiche, ero davvero nel gruppo dei perdenti!

In piú dal 2007 avevo iniziato a cullare l’idea di andare a vivere in UK, ma non prendevo una posizione e quindi una decisione. La mazzata e idea di quello che la gente pensava di me, me la dette gratuitamente un giorno una mia cara collega di lavoro che aveva la fama di dire tutto cosí come le veniva fuori sul momento.

Mentre stavo piegando maglioncini e lamentandomi sul da farsi con un’altra collega barra confidente, lei passó per il reparto, udí il discorso, e gelida mi siluró con un: ma chi? Tu vuoi espatriare? Tu non saresti neanche capace di andare qui dietro da sola! Rise a iena e filó via.

Str#nza direte voi.

Invece mi illuminó come una lampadina. Tornata a casa fumavo di rabbia, ma non verso di lei. Verso di me.
Era colpa mia se ero in quella situazione, colpa mia se mi facevo mettere i piedi in testa, colpa mia se mi facevo prendere per il cul@, colpa mia se finivo a fare carta da parati alle feste, insomma era colpa mia se ero finita nel club dei perdenti!

All’inizio sicuramente l’iscrizione a quel club era stata forzata, ma negli anni seguenti ero stata io a rinnovare quell’abbonamento! E ora che cosa avevo da lamentarmi?

Quello che poi in seguito ho imparato a suon di craniate e pianti, é che mentre alzavo i pugni in aria incolpando tutto e tutti della mia situazione e di come venivo trattata, mentre cercavo di assecondare gli altri a suon di diete e sí signore … io mi ero sabotata da sola e con le mie stesse mani, per quasi 30 anni della mia vita.

Se non ero magra, non sarei stata mai accettata, e quindi sarei finita bollata come grassa e indolente. Se non ero accomodante e accondiscendente, avrei avuto vita dura. Se facevo fatica a dirottare la mia vita verso lidi migliori, era perché non ero capace di decidere e darmi quindi una smossa sul da farsi.

La situazione crolló quando mi feci forza e detti un colpo di spugna annunciando che me ne sarei andata a vivere in UK mollando un lavoro a tempo indeterminato e a solo un mese e neanche, dai fatidici 30.

Mi tuffai stanca di pensare se sotto avrei trovato acqua o scogli ad accogliermi. Sono passati 4 anni da quel tuffo, e ovvio non sono rimasta infilzata su di uno scoglio!

Finalmente posso dire di aver disdetto l’abbonamento al club dei perdenti. Li ho salutati, cosí come ho salutato la Giada di 4 anni fa che piangeva, incapace di darsi una smossa e piena di che cosa penseranno gli altri di me?!!

Ho ancora strada da fare, ma quello che vi voglio assicurare é che dal club dei perdenti si esce eccome! Io ne sono la prova

Basta solo smettere di pensare con la testa altrui, basta solo rimandare al mittente quello che pensano gli altri di te (o che potrebbero pensare), basta solo imparare ad amarsi e accettarsi per quello che uno é, pure con tutti quei difetti, difetti che per altri potrebbero essere pregi. Ma soprattutto ho imparato che per uscire dal club dei perdenti devi solo realizzare che quello che rinnova l’abbonamento nolente o volente sei solo tu.

All’inizio brucia, perché ovvio vorresti dare colpa agli altri, al sistema, alla societá … fa male invece realizzare che il sabotatore sei tu. Sei tu quello che continua a rinnovare l’abbonamento, a permettere di essere giudicato, soppesato e valutato.

Il mondo non smetterá mai di dare giudizi ed etichette, ma tu puoi scegliere di ignorarle, lasciando che loro si divertano e si sentano meglio bollandoti questo e quello.

Sí, fará sempre male ricevere un sei grassa! (nel mio caso), ma ora é solo un secondo di bruciore momentaneo, che si dissolve con il pensiero del problemi tuoi se mi trovi grassa!

Onestamente ho altro da fare che riflettere su cosa pensano di me gli altri, peggio ancora, magari farmi bloccare dai loro pensieri. Alcune volte tremo all’idea di quella Giada che 4 anni fa poteva rinunciare a tutto, rinunciare a partire. Se avessi dato ascolto agli altri, se fossi rimasta nel club dei perdenti (volutamente!) a quest’ora sarei ancora incastrata in quella piccola vita!

Sí quindi, sí potete stracciare l’abbonamento al club dei perdenti, potete riprendere in mano la vostra vita, potete brillare sotto il sole come diamanti, basta solo che smettete di pensare con la testa degli altri, ma soprattutto dovete lavorare su voi stessi, imparando ad accettarvi cosí come siete, esseri unici e bellissimi! Dovete fare leva sui vostri punti forza, e pure che pensate di non averli, vi assicuro che ci sono eccome!

Dovete stanarli, quindi andate a caccia di voi stessi!

Nessuno e ripeto nessuno vi tirerá fuori da quel club, nessuno vi fará sentire importante, bello, intelligente, meritevole o quello che volete sentirvi voi. Ficcatevelo bene in testa, siete voi i capitani della vostra vita, siete voi che fate e disfate e non potete dare la colpa agli altri per la vostra condizione, perché anche fosse, di sicuro influiscono in minima parte nel grande disegno della vostra vita.

Nessuno puó aiuarvi se non voi stessi, se non decidete che é tempo di cambiare perché se é vero che un maestro puó indicarvi la via, é peró lo studente (tu stesso!!!) che deve percorrerla.

Siate i fan di voi stessi, pure quando gli altri fanno buuuuuuuhhhh, ve lo meritate perché é la vostra vita, e perché é davvero ora di riprendervela e farne un’opera d’arte.

Gli inizi non saranno facili, ci vorra del tempo perché non funziona come una pillola magica che la butti giú e via risolto tutto, ma voi ve lo dovete. Ve lo dovete, perché siete qui per questo!


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