Sono passati dieci anni da quando è entrata in vigore la legge Sirchia che prevede il divieto assoluto di fumare negli ambienti chiusi, quali ospedali, uffici, scuole, ristoranti. Legge che, senza ombra di dubbio, ha contribuito a fare un grande passo in avanti nella lotta contro il fumo, fattore di rischio numero uno per le patologie cardio-vascolari e respiratorie.
Ma purtroppo ciò non basta. Il fumo, resta ancora la causa numero uno di infarti e cancro ai polmoni e sono sempre più numerosi i giovanissimi che si avvicinano a questo mortale vizio, nonostante il divieto assoluto ai tabaccai di vendere le sigarette ai minorenni.
Beatrice Lorenzin, ministro della salute, sostiene che, per arginare tale fenomeno e tutelare i giovanissimi “bisogna agire su altri fronti”. «C’è stata una fase dopo la legge Sirchia – dichiara il ministro – in cui fumare non era più di moda tra i giovanissimi, non lo si vedeva fare neppure nel mondo dello spettacolo, del cinema o in televisione, oggi tutto ciò sembra superato. Bisogna capire che questi sono campanelli d’allarme a cui mettere rimedio con una grande sensibilizzazione, perché non ci può essere indifferenza quando si tratta dei minori».
La Lorenzin anticipa, inoltre, che verranno attuate nuove misure restrittive, quali il divieto assoluto di fumare nei pressi degli edifici scolastici e degli ospedali, in auto in presenza di minori ed anche nei luoghi all’aperto frequentati dai più giovani, come i parchi, gli stadi e le spiagge.
Sui pacchetti di sigarette verranno stampate anche delle immagini dissuasive e sarà anche illegale aromatizzare le sigarette