Viaggeranno per circa quaranta giorni e attraverseranno otto nazioni. Ma a bordo di un deltaplano. “Sì, perché vogliamo – annunciano – che il volo libero venga finalmente riconosciuto sport olimpico”.
Sono Suan Selenati (classe ’84, di Sutrio) e Manuel Vezzi (classe ’81, di Verzegnis), che in questi giorni stanno definendo gli ultimi dettagli della loro impresa.
Il viaggio inizierà il 10 agosto prossimo nei pressi del rifugio Tamai, sul monte Zoncolan (Carnia, Friulia Venezia Giulia) e si svilupperà lungo i Balcani, attraverso otto nazioni, fino al raggiungimento della casa degli Dei, in Grecia.
“Dopo il decollo a piedi da un pendio – spiega Suan – sfrutteremo le correnti, che ci spingeranno fino a 4 mila metri di altezza”. I due saranno seguiti da un collaboratore che guiderà un mezzo di supporto e trasporterà quanto necessario per il bivacco, la preparazione dei decolli e gli stessi deltaplani tra un atterraggio e il successivo punto di partenza. I piloti si sposteranno solo in volo o con le proprie gambe per 1600 chilometri, quelli che separano lo Zoncolan dall’Olimpo, senza l’utilizzo di alcun veicolo a motore.
“Vogliamo dare visibilità a questo sport e puntiamo al riconoscimento di questa disciplina tra gli sport olimpici” – ha dichiarato Selenati, da poco rientrato dall’Australia dove, con i 5 compagni Azzurri, ha vinto il quinto titolo mondiale conquistato dall’Italia ai campionati mondiali.
A bordo del deltaplano ci saranno mini-videocamere per riprendere l’avventura. Con i due viaggerà una reporter, che filmerà e fotograferà i paesaggi, le popolazioni che si incontreranno prima e dopo le ore di volo.
L’impresa sarà seguita in diretta sul web attraverso la nuovissima tecnologia LIVE TRACKING, che permette di visualizzare in tempo reale la posizione e i movimenti dei piloti sullo scenario tridimensionale di Google Earth. Inoltre saranno inviate quotidianamente immagini fotografiche e filmati sui momenti più significativi della giornata.
Con il materiale raccolto durante il viaggio sarà infine prodotto un film della durata di 45-60 minuti, che uscirà l’anno prossimo e sarà destinato ai festival cinematografici internazionali e alla distribuzione televisiva.
Dice Suan: “Noi giovani deltaplanisti dovevamo un riconoscimento ai nostri maestri. Quasi 35 anni fa Uberto Selenati (Piter), Bruno Donaer e Sereno Barbacetto – tutti carnici – hanno sfidato la grandezza del monte Kilimangiaro per effettuare, primi al mondo, un volo dalla sua cima. Hanno avuto il coraggio e l’esperienza per portare a termine una simile impresa, con dei mezzi costruiti con le proprie mani ben lontani dai parametri di sicurezza impiegati oggi per la costruzione dei nuovi deltaplani, veri e propri velivoli sicuri e performanti, con i quali si possono superare i 100 chilometri orari di velocità. A loro dedichiamo questa impresa, con la speranza di trasmettere ad altri la passione e il rispetto per gli elementi della natura che da loro abbiamo imparato”.
Cinzia Ficco