[Dove parlo di vuoto e nulla ma che va tanto di moda e per farlo leggo questo interessante post di Germano Milite “#Selvaggiahaitoppato: piccola lezione di web marketing alla Lucarelli (qui) ]
Non so se vi è capitato di seguire la storia Francesco Sole/Selvaggia Lucarelli versus Web tutto.
In breve Selvaggia Lucarelli, web influencer, nota per le sue dissacranti stroncature di personaggi famosi di cui tutti, sono certa, sentiamo necessità, decide di prendere sotto la sua ala di protezione il lancio del libro di Francesco Sole, alias Gabriele Dotti, youtuber ,di cui tuttittismi sentiamo la necessità, vero?
Il libro è una raccolta di frasi fatte e copiate da personaggi famosi che Francesco Sole pubblica nel web spacciandole per sue. Francesco ha più di un milione di fans nella sua pagina Facebook, un fenomeno di comunicazione, ma occorre tenere presente che più del 70% sono haters, ovvero suoi detrattori, iscrittisi alla sua pagina solo per criticarlo e offenderlo.
Il post di Selvaggia Lucarelli dedicato al libro di Francesco Sole pare subito ai frequentatori del web una mera e banale operazione di marketing e in breve viene creato l’hastag #selvaggianonmentire ( chi ha un profilo twitter o Facebook inserisca l’hastag e legga) . Migliaia di detrattori iniziano la loro campagna di critica a Selvaggia Lucarelli, critiche idiote e sprezzanti ed offensive, ma molte costruttive ed argomentate.
L’hastag sale al primo post dei trend di twitter.
Ora, Selvaggia Lucarelli avrebbe potuto tacere o ammettere di avere toppato.
Invece eccola pronta a difendere la sua web influenza, arrivando addirittura a darsi il merito di aver generato l’hastag e della sua diffusione. Incapace di reggere le critiche, perché fondamentalmente fatta di nulla, “… oltre a mostrarsi piuttosto ignorante nella materia che vorrebbe insegnare, scambia anche la Zanichelli (nota casa editrice) per lo Zingarelli (altrettanto noto dizionario) quando invita i suoi incolti detrattori a leggere un vocabolario di italiano per rendere più eterogenea e forbita la propria dialettica. Con sprezzo del ridicolo, scende ulteriormente di livello quando rivendica la sua libertà di scrivere ciò che vuole (manca il “gne gne gne”) su chi vuole, dimenticandosi però che questo comporta lo stesso diritto anche per il resto del mondo che può a sua volta legittimamente criticarla per ciò che diffonde pubblicamente online.” e “…poi indirettamente sforna la banalissima ed abusatissima (oltre che falsissima) massima del “bene o male purché se ne parli” al fine di vestire da vittoria una clamorosa batosta per la sua immagine pubblica.” (citazioni dall’articolo segnalato all’inizio del post).
Ne nasce quindi un nuovo hastag, #selvaggiahaitoppato, che invito a diffondere.
Le considerazioni da fare sono molte, per chi ne sente la necessità, ovvio. Perché a ben vedere di Selvaggia e Francesco poco ce ne cale, credo. Ma il discorso va ben oltre al caso specifico.
Questo mondo virtuale, come spesso mi ritrovo a dire, non è un luogo senza regole. Non è un posto dove si può fare tutto quello che ci piace; non è detto che con una tastiera tra le mani e un profilo siamo liberi di dire tutto quello che ci piace, offendere, decretare le proprie regole. Il web è fatto di persone, occorre tenere conto anche di loro.
Non siamo eterni ed invincibili, dobbiamo essere pronti alle critiche, magari farle proprie e avere l’umiltà di chiedere anche scusa. O tacere piuttosto.
E soprattutto occorre non vestirsi di tutto quello che viene scritto su di sé, perché, e qui vi spiazzo citando Fedez e il testo di Magnifico (qui)
“Fuori è magnifico si ma tu un po’ di più
sei la bellezza a due passi a portata di manicure
ma so che quando troveranno il centro dell’universo rimarrai delusa a scoprire che non sei tu?”
Chiara
( beh, avete capito che come Germano Milite, ho sfruttato l’hastag #selvaggiahaitoppato solo per salire nella Seo ? )