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Sembra Zelig ma è Montegranaro. Il grottesco teatrino della politica nostrana.

Creato il 22 settembre 2012 da Laperonza

 

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Manco Zelig. A leggere il Corriere Adriatico di questi ultimi giorni ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate non fosse che i protagonisti della gag sono coloro che hanno in mano le sorti di Montegranaro. L’inchiesta portata avanti da Barbara Rossi ha scatenato l’inferno toccando l’argomento “torre Zed” e provocando prima l’intervento dell’ex Sindaco e attuale Presidente del Consiglio Comunale Gianni Basso e poi quello dell’attuale Sindaco e allora Assessore all’Urbanistica Gastone Gismondi.

Basso accusa Gismondi di aver lasciato all’incuria la città e in particolare la torre a lui tanto cara. Gismondi si difende e contrattacca imputando a Basso e alla sua amministrazione di non aver saputo prevedere tempi magri come i nostri. Spassoso quando Gismondi afferma che rimanere chiusi in un ascensore bloccato, ai giorni d’oggi e vista la crisi, sia cosa da reputarsi normale. Apporremo un cartello all’interno della cabina dell’ascensore per ricordarlo ai malcapitati che si trovassero in questa condizione.

Non riassumerò qui il contenuto del botta e risposta tra i due, vi consiglio di seguirlo sulla stampa. Intendo invece rimarcare la tristezza che assale chi segue con una certa assiduità le vicende politiche del nostro paesello. Lo scontro fratricida tra Basso e Gismondi testimonia della qualità della politica nostrana, fatta di piccole ripicche e di strategie da operetta.

È evidente l’intenzione di Basso di smarcarsi dall’attuale maggioranza per tentare una nuova avventura elettorale con uno schieramento che lo ponga al vertice. Che questo poi vada a far vacillare ulteriormente la già traballante giunta Gismondi e che il tutto poi abbia ripercussioni negative su tutta la città in termini di amministrazione poco importa: Basso sta puntando di nuovo alla poltrona di Sindaco e usa tutte le armi a sua disposizione, compreso il tradimento degli alleati.

Non è chiaro se Gismondi abbia intenzione di ricandidarsi o se stia soltanto difendendo se stesso dagli attacchi tattici dell’ex Sindaco e suo (a questo punto ex) alleato. Ma se dovesse ricandidarsi con un ulteriore schieramento si profilerebbe un panorama elettorale a dir poco imbarazzante, con almeno tre liste a destra e, visto il modus operandi dell’attuale PD nostrano, chissà quante a sinistra, senza contare 5stelle. Ancora una volta scene da Zelig, non fossero anche tragiche.

Luca Craia


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