Il seme è l'organo che è predisposto alla propagazione delle piante spermatofite mediante spargimento sul terreno, dove poi avverrà la germinazione per la nascita di nuove piante. Il seme solitamente si sviluppa da una piante madre dalla quale si stacca una volta giunto a maturazione. Grazie alla caratteristica di essere poveri d'acqua i semi possono conservarsi a lungo in attesa di condizioni adatte alla germinazione. Un seme è composto in tre parti: l'embrione, il tessuto nutritivo e i tegumenti. L'embrione è una riproduzione della futura pianta, quindi sono riconoscibili il fusto, la radice, le foglie. Il tessuto nutritivo contiene le sostanze di riserva che serviranno per fornire energia per la germinazione del seme. I tegumenti rappresentano la parte protettiva del seme che ne garantiscono la fase di quiescenza in attesa della germinazione.
La fecondazione di una pianta avviene per fusione di due gametofiti (cellule contenenti un unico patrimonio genetico prima della fusione fra quello maschile e quello femminile) dopo un processo di impollinazione. I gametofiti possono appartenere allo stesso fiore, a fiori diversi della stessa pianta o a fiori di piante diverse. Una volta conclusa la fecondazione e giunto a maturazione, il seme entra in quiescenza, garantita dalla particolare conformazione e dal grado di disidratazione, in questo modo il seme può essere trasportato anche a notevole distanza dalla pianta madre per poter far nascere nuove piante in condizioni temporali e climatiche favorevoli. La fase di quiescenza a seconda delle specie può durare anche anni ed è regolata dai fattori ambientali e ormonali.
I fattori ormonali vengono regolati da meccanismi biochimici che si attivano in risposta agli stimoli dell'ambiente in modo che la germinazione avvenga nelle migliori condizioni possibili. Una volta attivati i meccanismi di risveglio, può avvenire la germinazione. La prima fase comprende la imbibizione, nella quale il seme inizia ad assorbire acqua portando il livello idrico nelle cellule in una condizione adatta allo svolgimento dei processi fisiologici. Assorbendo acqua il seme aumenta di volume, in questo modo i tegumenti si rompono nei punti meno resistenti favorendo l'uscita della plantula. Nella fase di germinazione, la pianta assorbe tutte le sostanze nutritive dalle riserve accumulate all'interno del seme dalla pianta madre, che terminerà una volta che si sarà sviluppato l'apparato per la fotosintesi.
I periodi migliori per piantare i semi sono i mesi autunnali o quelli di fine inverno, inizio estate. Per piantarli si deve tenere conto del periodo di dormienza, in quanto semi troppo vecchi o morti non sono adatti ad essere piantati, questo vale anche per semi che non siano stati fecondati. Per prendere i semi adatti si deve procedere mettendoli in acqua a temperatura ambiente per circa 12 ore, i semi che andranno sul fondo sono quelli adatti alla germinazione. Il terreno deve essere preparato e concimato prima della posa. La profondità di semina dipende dal tipo di pianta, in genere deve essere di circa 3-4 volte la dimensione del seme. Una volta effettuata la semina si deve annaffiare a pioggia in modo da non smuovere i semi.
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