Aglio: la pianta, le caratteristiche e le proprietà principali
L’aglio, specie bulbosa conosciuta fin dall’antichità, ha origini asiatiche, e più precisamente sembra provenire dalla Siberia sud-occidentale. Grazie alle sue innumerevoli qualità, si diffuse rapidamente in tutto il bacino del Mediterraneo ed in particolare nell’antico Egitto. Si tratta di una pianta onnipresente nelle cucine degli italiani, degli europei e in quelle asiatiche in quanto costituisce un ingrediente base per ogni tipo di soffritto, ma in passato era noto nella tradizione popolare per le qualità terapeutiche. La pianta è caratterizzata da un fogliame lungo e stretto, composto in ogni sua parte da bulbilli, di solito tra i 6 e i 14 per aglio. I bulbilli sono quelli che comunemente definiamo "spicchi" e si presentano avvolti dalla una membrana al tatto quasi cartacea. Prima di parlare della semina e della raccolta dell’aglio, vediamo quali sono le sue proprietà curative: è un antibatterico, antipertensivo, antiossidante e antitumorale, utile contro raffreddore e influenza e le nonne lo consigliano anche contro il mal di denti e testa.
Coltivazione dell'aglio: specie e varietà italiane
Molte sono le leggende legate alla saggezza popolare che volevano l'aglio come un rimedio contro vampiri e malocchi; moltissime sono le leggende che nel Sud Italia vedono come protagonista questo bulbo dall’odore strano. La maturazione nelle nostre regioni è abbastanza difficile, in quanto l’aglio sopporta il freddo ma cresce bene nelle zone dal clima temperato (tra i 15° e i 20° C) e richiede tanta luce (almeno 15 ore di luce al giorno). Nel nostro paese, la sua riproduzione avviene tramite la deposizione nel terreno (questa tecnica prende il nome di vegetativa). Gli spicchi vengono piantati, ad una distanza di 15-25 cm uno dall’altro, con la punta rivolta verso l’alto e quasi in superficie. Questo metodo fa sì che le varietà d’aglio presenti nel nostro paese siano poche ed essenzialmente si riducono a tre tipologie: quello bianco, quello rosa e quello rosso. L’aglio a tunica bianca, la specie più utilizzata e nota con il nome di Allium sativum, è adatto alla conservazione (solitamente, in ambienti non umidi, il bulbo resiste facilmente sino a 7-8 mesi) ed è la specie più presente nelle nostre cucine.
Coltivazione aglio: semina dell'aglio e periodo
L’aglio a tunica rosa e quello a tunica rossa, invece, sono rivolti al consumo fresco. All’interno di questa divisione, è possibile poi distinguere per l’aglio bianco alcune varietà, legate alle zone in cui la pianta è prodotta: quello piacentino, quello del Fucino, quello napoletano, quello calabrese e quello piemontese; mentre per quelli rosa e rossi, si conoscono l’aglio rosa napoletano e quello rosso di Sulmona. La preparazione del terreno per la semina dell’aglio non è difficile, ma richiede alcune accortezze; prima tra tutte, la piantagione avviene in un terreno messo precedentemente a coltura e non concimato a base di letame per ovviare ai cattivi odori. Il bulbo non ha bisogno di molta acqua, anzi andrebbero evitate l'acqua e l'umidità. Per la semina, occorre scegliere gli spicchi più grossi, cioè quelli esterni nel bulbo. La germinazione avviene in 10-15 giorni o anche più, se la temperatura non è compresa tra i 20 e i 25 °C. Gli spicchi si interrano circa 3 cm, mentre invece, nelle zone a clima più mite, molti usano seminarlo lasciando le punte degli spicchi a livello del terreno.
Semina aglio: Il periodo di semina e la raccolta dell’aglio in Italia
Ma vediamo quali sono i periodi dell’anno in cui avviene la semina dell’aglio. Questa avviene in diversi mesi dell’anno: febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre e novembre. Per quanto riguarda le varietà, l’aglio bianco si semina nei mesi autunnali (ottobre e novembre), l’aglio rosa e quello rosso si seminano invece a febbraio, marzo, aprile e maggio. La raccolta dei bulbi avviene all’inizio dell’estate, nei mesi di giugno, luglio e agosto; secondo la tradizione popolare, la raccolta per la varietà da consumare fresca è a marzo con la luna crescente, quella per la varietà bianca, da conservazione, avviene invece nei mesi di giugno e luglio con la luna calante. Per raccogliere l’aglio bisogna afferrare il fusto e tirare per estirpare il bulbo almeno una settimana prima in modo che la pianta secchi e non generi fiori. Gli spicchi appena raccolti riposano in uno stato di dormienza e per il loro utilizzo è necessario conservarli in ambienti asciutti e ben ventilati. Il maggior produttore mondiale è la Cina, seguita da Francia e Italia. Un’altra forma di coltivazione divenuta molto frequente è quella casalinga, sui balconi o nel giardino di casa.