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Sempre lui

Creato il 07 gennaio 2012 da Annalife @Annalisa

Sempre luiOh, ecco, stavolta un giallo liscio, nel senso che c’è la storia gialla, senza troppi scarti temporali. “Senza troppi” non vuol dire “senza del tutto”. Nesbø, infatti, non rinuncia a complicare la storia così come è complicata la vita quotidiana, e qualche salto all’indietro c’è: viene fuori una vecchia fiamma del commissario, per esempio, e con qualche fatica riesco a piazzarla ora nel presente, ora nel passato (magari è ancora una faccenda di salti pagina che nell’e-book non vengono ben resi, boh). Ma intanto c’è anche, chiara, una rapina, e un secondo capitolo con una trovata narrativa molto molto gradevole; c’è una nuova collega con un nome chiaro e semplice, Beate, e una capacità curiosa; poi, vabbè, di nuovo c’è una persona di nome Stine che è una donna e una di nome Helge che è un uomo; ci sono due che si chiamano Toril Li (donna!) e Ola Li (uomo!), che non sono neanche parenti e meno male che con il romanzo c’entrano poco; ci sono una Anna (che serve per la seconda storia, parallela), un’Astrid, un Aune e un Arne Albu, e son tutti abbastanza importanti; ci sono poi un Weber e un Waaler, che a furia di frequentarli ho finalmente capito chi è il bravo e buono e chi è il bellone stronzo…
I fili che si intrecciano, alla fine, sono almeno tre (rapine, Anna, zingari), e si sovrappongono ai fili tirati dietro dal precedente libro (Harry Hole, la collega Ellen, Rakel, il contrabbando di armi): sembra un casino, ma si può fare, perché alla fine la storia gialla è bella, seguita bene; la storia personale di Harry Hole è coerente e interessante (forse quella che regge di più, per ora); gli intermezzi, i flashback, i racconti apparentemente estranei con cui Nesbø infarcisce le pagine sono curiosi e ben scritti, e alla fine trovano il loro posto.
Insomma, si superano parecchi ostacoli (anche quello di errori di punteggiatura e traduzione che, leggo, ci sono anche nella versione cartacea), ma si arriva bene fino in fondo.



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