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Senato: approvato il ddl sul ricollocamento dei magistrati

Creato il 11 marzo 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

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Una approvazione praticamente unanime, con 239 voti favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti, quella dell’aula del Senato al disegno di legge che pone limiti in entrata e in uscita alla partecipazione dei magistrati all’attività politica e regola il loro ricollocamento in ruolo, introducendo il divieto, per i giudici, di candidarsi in territori che ricadano nelle circoscrizioni dove abbiano prestato servizio nei 5 anni precedenti. E accordando alle parti la possibilità di ricusare il magistrato che rientri nelle sue funzioni, qualora anche la persona sottoposta a processo abbia svolto attività politica. I magistrati non eletti sono ricollocati nel ruolo di provenienza, ma in una regione diversa da quella in cui si sono candidati. Una volta ricollocati, non potranno ricoprire incarichi direttivi per almeno due anni. Gli eletti saranno invece ricollocati nei ruoli dell’Avvocatura dello Stato.

“Una risposta matura ed equilibrata a una questione annosa”, è il commento del vice ministro alla Giustizia, Enrico Costa. Dello stasso parere il presidente della commissione Giustizia Nitto Palma, firmatario del testo.

Sì anche dalle opposizioni, con il grillino Vito Crimi che considera questa legge “doverosa” e Peppe De Cristofaro, Sel, che la giudica un passo in avanti, anche se, spiega, è necessaria una riforma complessiva.

L’unico, ma deciso no, arriva dai Popolari per l’Italia. Le dimissioni dall’ordine giudiziario sono un dovere di deontologia professionale per i magistrati che intendano candidarsi, sottolinea Tito Di Maggio, accusando il potere politico di inginocchiarsi ancora una volta di fronte al potere giudiziario.

Il testo passa ora all’esame della Camera.

MC


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