Le votazioni dell’aula del Senato sugli emendamenti e gli articoli del disegno di legge sul voto di scambio politico mafioso sono slittati al 15 aprile. I tentativi da parte del Pd – osteggiato dal M5s – di approvare il ddl entro oggi non sono andati a buon fine.
L’ostruzionismo del Movimento 5 stelle non si è fermato nemmeno di fronte alla ghigliottina. La decisione dell’Aula di anticipare la chiusura della discussione generale sul voto di scambio ha infiammato ulteriormente il dibattito, con il grillino Maurizio Santangelo che ha definito “vigliacchi” i senatori che hanno sottoscritto la richiesta – tra questi il capigruppo del Pd, Luigi Zanda, che aveva espresso la volontà di approvare il ddl entro oggi, e quelli di Forza Italia e Nuovo centrodestra. E, ripreso dal presidente di turno Calderoli, ha accusato i colleghi: “non meritate il titolo di onorevoli”.
È il termine “vigliacco” ad essere una vigliaccata, ha replicato Zanda, che ha motivato la richiesta di ghigliottina con la necessità che il testo venisse approvato in tempo utile per le elezioni europee di maggio e ha stigmatizzato l’imbarbarimento del clima politico.
Ancora una seduta di fuoco, dunque, per l’aula di Palazzo Madama, con la presidente Lanzillotta costretta a sospendere i lavori, per evitare la rissa tra Vincenzo D’Anna di Grandi autonomie e libertà e i 5 stelle, che già prima del ricorso alla ghigliottina avevano contestato il disegno di legge. Il provvedimento, arrivato al Senato in quarta lettura, è “un compromesso al ribasso”, ha ammesso il democratico Casson, che ha criticato le modifiche apportate dalla Camera. In particolare l’abbassamento della pena (da 12 a 7 anni) e la cancellazione della fattispecie di messa a disposizione nei rapporti tra politica e criminalità. Ma nel complesso si tratta di un testo positivo, ha aggiunto Casson, che ha ritirato i propri emendamenti, per evitare, ha detto, di rimandare il disegno di legge alle calende greche.
MC