Il ristorante Sapore di Mare stipula una convenzione con il senato: 5 antipasti caldi, primo di pesce, caffè acqua e vino a 20 euro.
Sembra che la crisi non guardi in faccia nessuno, neanche i nostri carissimi Onorevoli senatori e deputati.
Nonostante abbiano l’indennità più alta d’Europa piangono miseria per pagarsi un pranzo come dei “comuni mortali”. Dopo l’indignazione dei cittadini di fronte ai costi stracciati del ristorante di Palazzo Madama i prezzi sono quasi triplicati. Per cui i nostri onorevoli hanno deciso di stipulare una convenzione con un ristorante a due passi da Piazza del Collegio romano: Sapore di Mare. Almeno altri tre ristoranti offrono sconti in zona. Ma la singola gara “bandita” dal senatore Valerio Carrara se l’è aggiudicata il locale in via del Piè marmo.
La pratica è questa: gli onorevoli mostrano il tesserino e il pranzo a prezzo stracciato è servito! Presto anche i colleghi della camera adotteranno la stessa politica per mangiare, dato che, anche loro si sono imbattuti negli aumenti nel loro ristorante fino ad arrivare anche a 30 euro per un pranzo completo.
L’iniziativa è stata presa dal senatore Carrara che ha inviato una e- mail a tutti i suoi colleghi: “Cari, sperando di fare cosa gradita, mi sono permesso di richiedere ad alcuni ristoranti vicino al Senato delle convenzioni da tenere in considerazione in alternativa al nostro ristorante. Questa di seguito è molto interessante”. Prosegue elencando il menù del locale prescelto. “Tre antipasti tra questi sotto elencati: involtino di melanzana con gamberi radicchio e basilico, pesce spada panato grigliato, dentice gratinato, bruschetta seppe e cicoria o bruschette verza e mazzancolle o bruschette con calamaretti, soutè di cozze”. Per proseguire: “Tre primi di questi elencati: risotto alla crema di scampi, orecchiette con ricciola pachino olive e basilico, paccheri allo scorfano, bambolotti alla pescatora, pennette pomodorino pachino gamberi pecorino e basilico”. E infine: “Vino, acqua, caffè”. Il Tutto, come precisa Carrara nell’oggetto della mail, “a 20 euro”. Prosegue “I soldi non li deve buttare via nessuno. Qui a Roma abbiamo già certe spese. E pagare 50 euro per pranzare al Senato fa un certo effetto anche quando l’indennità è alta. Abbiamo sondato una serie di ristoranti in zona che possano garantirci soprattutto un pranzo veloce. E certo anche economico, che non fa male”. Elena, seduta alla cassa del “Sapore di Mare”, conferma: “Sì, da qualche settimana abbiamo avuto un incremento dei clienti a pranzo, i senatori prendono i nostri cinque antipasti caldi e il primo di pesce, col caffè, acqua e vino e pagano solo 20 euro. È una promozione. In questi giorni c’è stato un calo, speriamo sia stato solo perché erano via per le feste”.