Dopo settimane di mobilitazione, il Collettivo “No al muro” ha ottenuto la sua prima vittoria: la demolizione della recinzione dell’ambasciata della Turchia in Senegal lungo la strada panoramica a ovest di Dakar, già chiamata il “muro della vergogna”.
La barriera faceva parte, in realtà, di un vasto cantiere di 4000 metri quadrati assegnati al governo di Ankara. Le proteste e la petizione del Collettivo hanno spinto il presidente Macky Sall a far procedere alla demolizione del muro e ad assegnare un nuovo sito per l’ambasciata turca, per ora non meglio localizzato.
Ma dopo la “grande vittoria della mobilitazione cittadina” a tutela del demanio pubblico, il Collettivo sta portando avanti la sua lotta in difesa dell’ambiente.
Le 23 associazioni di cui è composto hanno depositato al ministero dell’Ambiente un memorandum per “la salvaguardia del litorale”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)