Magazine Psicologia

Sensazione e percezione

Da Anna
A) L'esperienza sensoriale (visiva, uditiva ecc.) è data dalla reazione agli stimoli interni ed esterni (fisici e fisiologici) recepiti dagli organi di senso.
B) L'esperienza percettiva è data dall'elaborazione soggettiva (sulla base di interessi, abitudini, ecc.) dei dati offerti dagli organi di senso. Tale elaborazione acquista la sua validità oggettiva se trova conferme nelle sperimentazioni scientifiche.
• Facciamo un es.: con l'esperienza A) possiamo apprendere, mangiandoli, che certi funghi sono velenosi e altri no; con l'esperienza B), sulla base di A), possiamo operare, già al momento della raccolta, una selezione.
1. Le sensazioni, perché si trasformino in percezioni, devono essere integrate con dati mnemonici di passate esperienze (ad es. il dolore per aver mangiato funghi velenosi), sulla base di interessi predominanti (ad es. voler continuare a mangiare funghi), in vista di un'azione da compiere (ad es. una raccolta sicura di funghi mangerecci).
2. Tuttavia, siccome è impossibile distinguere il momento esatto in cui si vivono le esperienze A) e B), in quanto il soggetto, nel mentre "sente" può servirsi delle "percezioni altrui" (per cui, ad es., non ha bisogno di "provare" personalmente quali funghi sono velenosi e quali no), la psicologica contemporanea tende a parlare soltanto di percezioni, inglobando in queste anche le sensazioni.
3. L'altro motivo per cui essa parla soltanto di percezioni è che, siccome s'intende per soggetto, generalmente, un individuo consapevole di sé, si dà per scontato che in lui vi siano esperienze psichiche già in grado di influenzare le sue sensazioni (per cui, ad es., se si cercano funghi mangerecci è perché già si sa che sono gustosi).

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