Sensazione sulle note di Einaudi.
Ed eccomi qua, a scrivere sempre più frequentemente queste pagine digitali senza inchiostro. Meglio così: non sporcano! Play sulle note di Ludovico Einaudi, messo tra i segnalibri di Mozilla di fianco al mio blog, per essere ricordato, per quelle volte che m’ha vista crescere tra i racconti più impegnativi e commoventi, addirittura.
Stimo la musica. Provo una grande ammirazione nei suoi confronti, in momenti come questi, quando mi accompagna sulla tastiera dei racconti e sul palcoscenico della vita.
E mentre la Primavera risuona le sue note conclusive, Una mattina marcia al suo seguito. Lentamente inizia ad accompagnarmi. Mi conduce nelle più fitte membra della vita, sopra le vertiginose alture della natura, fin dentro i sottili brividi delle emozioni.
Cosa sta cercando questa mattina? Scruta a fondo, ma non vi trova niente se non quello che vede alla luce del sole.
Si abbandona anche quest’ultima nota, fino a Questa notte. Questa notte ondeggia e mi accarezza. Vorrebbe espropriarmi da ogni respiro, ma si arrende. Anche Questa notte è poco sincera per restare. Se ne va prima di tutte. L’accompagno al termine perché non era lei che cercavo.
Eccola, Bella Notte, matura i suoi primi risvegli, i ricordi e le voglie. Scuote i grandi brividi nascosti e si confessa. Ha bisogno di me, sola non può stare la Bella Notte della vita. Poi in silenzio lo sussurra, a piccole dosi, io lo avverto, lei ha paura, e non vuole sovarcare le mura.
Blatera ancora un po’. Mi chiede di ascoltarla.
La prendo per mano, ma lei continua un suono debole, la riporto dietro con me, per ricominciare. Eccola, di nuovo Bella Notte, sempre più bella, è lei che parla, è lei che ascolta. Sono io.